TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una
città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre
del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi,
il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto
nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Parola del Signore.
***
O sole che sorgi,
splendore della gloria divina, sole di giustizia, vieni ed illuminaci!
"Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le
colline " (Ct 2,8).
Fra qualche giorno arriverà. Saprò riconoscerlo e accoglierlo?
Sacre parole del Cantico dei cantici, che ci sono date perché possiamo farle
nostre.
Dal momento in cui Maria ha dato alla luce il Bambino, la donna-umanità, la
Chiesa, veglia e prepara la venuta del Messia.
Non serve a nulla celebrare una volta all'anno la natività del Salvatore se
egli non nasce ogni giorno nel nostro cuore. Concedici, Signore, un cuore così
grande da contenere la tua venuta.
RIFLESSIONI
Oggi il vangelo ci rivela come si sono realizzati la venuta del Messia e il
mistero della redenzione che essa contiene.
La persona di Maria, la sua fede, il suo "sì", la sua maternità, sono le vie scelte
da Dio per fare visita ai suoi e portare la salvezza a tutti gli uomini. Il
centro dell'avvenimento evangelico di questo giorno si sviluppa, dunque,
attorno a Maria: lei è la più profonda e più radicale via dell'Avvento. Si
capisce la ragione della visita a sua cugina Elisabetta nel messaggio
dell'angelo (Lc 1,36). Ella si dirige rapidamente verso il villaggio in Giudea,
perché la grazia ricevuta da sua cugina Elisabetta, che diventerà mamma, la
riempie di gioia. Il suo saluto ha un effetto meraviglioso su Elisabetta e sul
bambino. Tutti e due si impregnano di Spirito Santo. Elisabetta sente il
bambino sussultare dentro di sé, come fece tempo prima Davide davanti all'arca
dell'Alleanza, durante il suo viaggio a Gerusalemme (2Sam 6,1-11). Maria è la
nuova arca dell'Alleanza, davanti alla quale il bambino esprime la sua gioia.
Dal bambino l'azione dello Spirito è trasmessa anche ad Elisabetta, cosa che la
conduce a riconoscere la Madre del suo Signore. Sotto l'ispirazione dello
Spirito, conosce il mistero del messaggio dell'angelo a sua cugina Maria, e la
riconosce "felice" in ragione della fede con la quale ella l'ha ricevuto. La
testimonianza di Elisabetta è la più antica testimonianza della venerazione
della prima Chiesa per la Madre del Salvatore.
O Emmanuele, Dio con noi, attesa dei popoli e loro liberatore: vieni a salvarci con la tua presenza.
IV DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO C. 2024 IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca, (Lc 1,57-66.80)
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I
vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua
grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con
il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà
Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con
questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli
chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono
meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava
benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa
della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano,
le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero
la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte
fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Giovanni il Battista è stato il più grande Apostolo del Nuovo Testamento,
considerato da Gesù "il più grande tra i nati di donna" (Mt 11,11), almeno
riguardo i mortali, mentre "il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di
Lui". Chi si trova in Cielo vive una condizione superiore a quella umana.
Giovanni Battista, c'è tanto da dire sul Precursore del Redentore, l'uomo che
preparò la strada alla venuta del Messia e Lo testimoniò fino al martirio. La
coerenza di Giovanni Battista è stata incondizionata.
Sono molti gli esempi che ci ha lasciato, per esempio il coraggio di annunciare
Gesù Cristo in tutte le circostanze, con una predicazione perfetta e secondo la
Volontà di Dio. Lo Spirito Santo lo guidava e il Santo si lasciò docilmente
trasformare, dando senza alcun timore un annuncio ricolmo di verità e di
giustizia.
Giovanni Battista nel predicare Gesù Cristo non si è preoccupato di sé, ha
gridato senza avere un tornaconto personale, se non la Volontà di Dio.
Era il Profeta che annunciava la venuta di Dio nel mondo, ed esprimeva parole
autentiche, senza ipocrisia, senza la ricerca dell'applauso.
Alleluia, alleluia.
O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
Alleluia.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,67-79)
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e
profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Questa sera, questa notte, una folla di uomini e di donne festeggeranno il
Natale, senza pensare alla parola di Zaccaria: "Benedetto il Signore Dio
d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo ".
E noi? Siamo consapevoli della nostra condizione di peccatori e, quindi, del
nostro bisogno di un redentore?
Il canto di benedizione di Zaccaria traccia il programma della Nuova Alleanza:
celebrare il nostro culto davanti a Dio, poter adorare, poter avvicinarsi a
Dio, offrirsi a lui completamente, camminare sulla via della pace e della luce.
In questa vigilia della Natività del Messia nostro Salvatore nell'umiltà e
nella povertà, sappiamo essere umili di cuore e poveri, così da saperlo
riconoscere e accogliere nel nostro cuore.
Una stella è giunta a noi: sapremo essere ospiti degni di accoglierla, come
essa ci accoglie?
Dedichiamoci qualche minuto, prima di stasera, per benedire il Signore del suo
intervento nella nostra vita!