SABATO SANTO ANNO A. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
SABATO SANTO ANNO A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 27,59-60)
Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose
nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una
gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.
8 Aprile 2023
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Matteo 27,59-60
Lo crocifissero e con lui altri due
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del
Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da
una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione
e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei
Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu
crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere:
"Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei
Giudei"». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». - Si sono
divisi tra loro le mie vesti
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero
quattro parti - una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era
senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra
loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la
Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica
hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. - Ecco tuo figlio! Ecco tua
madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre
di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il
discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi
disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse
con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse
la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò
una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla
bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo,
consegnò lo spirito.(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)- E subito ne
uscì sangue e acqua
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla
croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero
a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero
dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati
crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non
gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco,
e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua
testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato
alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo
sguardo a colui che hanno trafitto».- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero
con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di
nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù.
Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche
Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa
trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di
Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per
preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un
giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora
posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il
sepolcro era vicino, posero Gesù. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Veglia della Notte
santa, la Madre di tutte le veglie. Così S. Agostino definisce questa
celebrazione. Essa si colloca al cuore dell'Anno liturgico, al centro di ogni
celebrazione. Ad essa si preparavano i nuovi cristiani, in essa speravano i
peccatori, tutti potevano di nuovo attingere dalla mensa ai "cancelli
celesti". Essa rappresenta Totum pasquale sacramentum. Infatti in essa si
celebrano non solo i fatti della risurrezione, ma anche quelli della passione
di Cristo.
Questo giorno, ce lo ricorda la rubrica del Messale Romano, è giorno di
meditazione e di preghiera. Vige pure il 'digiuno eucaristico' che stimola il
forte desiderio della piena comunione con il Cristo risorto.
Oggetto della meditazione sono l'amore divino di Gesù, che l'uomo è riuscito a
trasformare in passione e morte, ma che ha la sua pienezza nella risurrezione.
La Veglia è suddivisa in quattro parti:
- dopo il lucernario e il preconio pasquale (che costituiscono la prima parte
di questa Veglia),
- la santa Chiesa medita le meraviglie che il Signore Dio fece fin dall'inizio
per il suo popolo, confidando nella sua parola e nella sua promessa (seconda
parte o liturgia della Parola),
- fino al momento in cui, avvicinandosi il giorno della risurrezione, con i
nuovi membri rigenerati nel Battesimo (terza parte),
- viene invitata alla mensa che il Signore ha preparato per il suo popolo,
memoriale della sua morte e risurrezione, finchè egli venga (quarta parte).