III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi
sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia
salvezza.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo
di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; Convertitevi
e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone,
mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro:
«Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito
lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo
fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed
essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono
dietro a lui. Parola del Signore.
È brevissima, ma offre una sintesi felicissima dei temi fondamentali di tutta la sua predicazione: il compimento del tempo, il regno di Dio, la conversione, la fede al vangelo. Poi vi è la chiamata dei primi discepoli: è il paradigma concreto di ogni sequela.
Ci sono due indicativi teologici che sono la ragione dei due successivi imperativi antropologici: è suonata l'ora messianica, l'attesa è finita poiché il regno di Dio si è fatto vicino, è ormai presente nella storia, perciò non è più possibile rimandare la decisione, occorre convertirsi, cambiare cioè la testa e la direzione del cammino passando a credere al vangelo.
Conversione e fede non sono due azioni che si succedono, ma due momenti del medesimo movimento: quello negativo del distacco, quello positivo di fondare la vita sul vangelo, cioè credere, mettendosi a seguire Gesù, appunto come Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni.
Vangelo è il termine greco che significa lieta notizia nuova, e una bella notizia evidentemente porta gioia. Il regno di Dio è l'espressione riassuntiva di tutta la gioia. Gesù è questo regno arrivato: la gioia è qui a portata di mano. Chi decide di seguire Gesù è sicuro di arrivarci anche lui.
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Lunedì della III settimana
del Tempo Ordinario Anno B
La Conversione Di San Paolo.
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,15-18)
Andate in tutto il mondo
e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
25 Gennaio 2021
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,15-18)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà
e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome
scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se
berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e
questi guariranno». Parola del Signore.
Spesso sentiamo parlare alla televisione di attentati in nome di Dio, gente che uccide delle persone in nome di una Fede.
Come si può essere tanto scellerati da compiere azioni così cattive verso il nostro prossimo, e per di più fregiarsi del titolo di "seguaci di Dio". Chiaramente sono indottrinamenti, ma anche da un punto di vista logico sono stupidaggini perché è impensabile che si possa convincere qualcuno ad abbracciare Dio utilizzando la violenza. Chi potrebbe mai avvicinarsi a un Dio che apprezzasse l'omicidio, l'insulto della persona, la mancanza di rispetto per la vita umana?
Dio è amore, pazienza, perdono, accettazione, attesa paziente e nulla ha a che vedere con l'odio, la violenza, la guerra, l'omicidio, gli attentati e chi li perpetra riesce solo ad allontanare le persone dalla Fede riuscendo soltanto a radunare persone arrabbiate e invasate.
Gesù nel Vangelo ci dice "chi crederà potrà compiere grandi prodigi se lo farà nel mio nome"
Alla base di tutto c'è il credere, credere in Dio, nel Suo amore incondizionato, nell'accettare il bene ed il male, nel perdonare chiunque. Ogni persona ha un suo percorso nella vita e ci sono traguardi che qualcuno raggiunge prima, altri che vengono tagliati in tarda età, altri ancora che non vedono mai la luce. Credere è per molti un traguardo al quale si guarda da lontano, talvolta con sospetto, altre volte con tenerezza, altre ancora con disprezzo, ma tutti siamo alla ricerca di qualcosa, di Qualcuno più grande di noi in cui credere, senza Fede in Qualcuno, senza ideali si vive una vita da sbandati, si vive alla giornata. Molti ragazzi sono contenti di vivere giorno per giorno delle belle cose che incontrano sul loro cammino, ma prima o poi si stancano e con un po' di maturità cominciano ad interrogarsi sul senso della vita, sul loro futuro, sulla morte, sena magari accorgersi di aver iniziato un percorso verso Dio.
Un cammino ad ostacoli nel quale siamo messi a dura prova dai problemi legati alla nostra condizione umana e non tutti ce la fanno ad affrontare le difficoltà, così cascano nella droga, nell'alcolismo, nella bella vita fatta di luci, sesso e discoteche, incuranti di chi hanno intorno. Sono scelte che porteranno solo a rimandare il tempo degli interrogativi.
Una volta raggiunta la Fede saremo talmente innamorati di Dio da essere pronti a fare tutto nel Suo nome, ed è Lui a dirci "Andate e predicate il Vangelo" ovvero fate conoscere ad altri i miei insegnamenti, aiutateli a camminare verso di me. Ed aggiunge "chi crederà potrà fare grandi prodigi nel mio nome e da questi saranno riconosciuti come credenti" e quindi ascoltati da chi voglia intraprendere un percorso verso il Signore.
Non guerre, non violenza, non plagio o vessazioni, ma amore, esempio, rispetto, attesa.
Chi ha Fede ha il compito di andare per il mondo a fare del bene ed il Signore gli consentirà di farlo, da queste azioni saranno riconosciuti ed ascoltati da chi si avvicinerà a loro.
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Martedì della III
settimana del Tempo Ordinario Anno B
Santi Timoteo e Tito.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
Il Signore designò altri settantadue
e li inviò a due a due davanti a sé.
26 Gennaio 2021
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque
il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi
mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e
non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un
figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su
di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il
regno di Dio"». Parola del Signore.
Nel vangelo di Luca a Timoteo e Tito, sono raccolti tutti i consigli che Gesù aveva lasciato ai suoi per portare la buona notizia. È un po' il mansionario dell'evangelizzatore!
Prima regola: andare! Gesù contestualizza ogni suggerimento di come dire e fare, dentro ad un movimento. I discepoli vanno verso le persone, entrano nelle loro case, non aspettano di essere cercati. Perché chi ha bisogno della buona notizia a volte non lo sa. E chi ha la buona notizia, la deve portare là dove non è ancora arrivata.
Seconda regola: andare in sobrietà, senza pretese, né di essere attesi, amati, riconosciuti, né di ricevere compensi per la propria presenza.
Terza regola: presentarsi in pace, portando la pace! E se la pace è rifiutata, andarsene, neanche cominciare, né provocare o esasperare. La pace è la premessa per accogliere la buona notizia. La pace è un inizio che ritroviamo in noi come dono, ma che possiamo far crescere solo interagendo con gli altri. La pace si costruisce trafficandola, vivendo e lavorando insieme. Allora diventa possibile e si fa sinonimo di armonia, di disponibilità all'incontro con l'altro, senza pretese o attese esagerate nei confronti degli altri e di se stessi. La pace però è difficile, basta rifiutarla per precludere ogni suo ulteriore sviluppo.
Signore, ci sia pace nelle nostre case, nelle nostre comunità. Pace che sia assenza di timori, di pigrizia, di invidia e gelosie, che sia voglia di cambiare, di crescere, amando e portando vita, la tua vita, ovunque.
"La pace, che sogniamo, sarà possibile il giorno in cui ci sarà un atteggiamento di pace nei cuori".
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Mercoledì della III
settimana del Tempo Ordinario Anno B
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,1-20)
Il Seminatore
Parte del Seme cadde sul terreno buono e diede frutto
il trenta, il sessanta, il cento per uno.
27 gennaio 2021
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,1-20)
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì
attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a
sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte
cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte
cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò
perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e,
non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero,
la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e
diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento
per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il
mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in
parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non
comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le
parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro
nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l'ascoltano, subito viene Satana
e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso
sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l'accolgono con gioia, ma
non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di
qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno.
Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato
la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della
ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza
frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che
ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il
cento per uno». Parola del Signore.
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Giovedì della III
settimana del Tempo Ordinario Anno B
San Tommaso d'Aquino
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,21-25)
Con la misura con la quale misurate
sarà misurato a voi.
28 Gennaio 2021
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,21-25)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere
messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul
candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato
e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per
ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la
quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha,
sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Parola del
Signore.
La lampada è la Parola di Dio. È Cristo Gesù che in tutto il suo essere è Parola di Dio. È il cristiano, divenuto con Cristo un solo essere una sola vita. La vita del cristiano è Parola di Dio per vocazione e per consacrazione in ogni sacramento da lui ricevuto. Si è luce, si è obbligati a vivere da vera luce, figli della luce, nel Signore Gesù.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi - come deve essere tra santi - né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - cioè nessun idolatra - ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l'ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto: «Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà». Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo (Ef 5,1-20).
Non basta essere luce, come il sole è luce o come le stelle sono luce. Il cristiano, luce nel Signore, luce dal Signore, deve anche essere luce per il Signore. Deve con la Parola rivelare, manifestare, comunicare, dare ad ogni altro uomo la Parola della luce, della verità, della giustizia, della carità, della fede, della speranza, della misericordia, della pace. Il cristiano è stato mandato da Gesù nel mondo non solo per essere luce, ma anche datore della luce. La luce si dona donando la Parola nella sua purezza e verità, attinte perennemente nello Spirito Santo. Nell'annunzio della Parola non possono esserci incertezze, dubbi, ambiguità, confusioni, errori, interpretazioni, trasformazioni, cambiamenti, alterazioni. Per questo è sufficiente dire ciò che Gesù ha detto e non dire ciò che Lui non ha detto. Sarebbe sufficiente limitarsi a riferire: queste sono le esatte parole di Gesù. Mettile nel cuore. Chiedi allo Spirito Santo che te le faccia comprendere. Invocalo perché ti dia la sua intelligenza e sapienza. Basterebbe questa onestà e ci si libererebbe da una moltitudine di peccati dovuti all'alterazione, modifica e spesso cattiva eresia o parzialità nel riferire la Parola del Signore.
Un'altra verità merita di essere annunziata. Dice Gesù: Se uno è luce dalla mia luce, luce nella mia luce, mai potrà nascondere la sua luce. Può nascondere la luce nel non dire la Parola, mai potrà nascondere la luce che sono le sue opere. Il cristiano, se è vera luce, dinanzi alla tentazione di adulterio, dovrà conservare la sua purezza. Dinanzi ad un invito a rubare, o a dire falsa testimonianza, o a trasgredire un qualsiasi altro Comandamento o a rinnegare una Beatitudine, sempre dovrà conservarsi fedele alla sua luce. Con le opere mai potrà nascondere di essere discepolo di Gesù. Se uno è cristiano, lo si saprà sempre. Lo può nascondere, chi non è più luce del Signore, perché divenuto tenebra. Chi è vera luce, dovrà esserlo con le parole e con le opere.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che siamo testimoni della luce in verità e giustizia.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo
che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce
spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e
quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la
mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola
possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato
sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando
viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa
rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua
ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano
intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli
spiegava ogni cosa. Parola del Signore.
quanto grande e bella è la crescita delle piante, e tanto misteriosa quanto misteriosa è la trasformazione di un bambino che cresce e diventa uomo. Così la crescita del regno di Dio non dipende dalle forze umane; essa supera le capacità umane poiché ha in sé un proprio dinamismo.
Questo messaggio è un messaggio di speranza, poiché, adottando una prospettiva umana, potremmo dubitare del trionfo del regno di Dio. Esso si scontra con tanti ostacoli. Esso è qui rifiutato, là respinto, o, in molti luoghi, sconosciuto del tutto. Noi stessi costituiamo un ostacolo alla realizzazione del regno di Dio con la nostra cattiva volontà e con i nostri peccati. È bene dunque che sappiamo che, a poco a poco con una logica che non è quella umana, con un ritmo che a noi sembra troppo lento, il regno di Dio cresce. San Paolo, che era ispirato, percepiva già i gemiti di tale crescita (Rm 8,19-22). Bisogna conservare la speranza (Eb 3,6b). Bisogna ripetere ogni giorno: "Venga il tuo regno!". Bisogna coltivare la pazienza, quella del seminatore che non può affrettare l'ora della mietitura (Gc 5,7-8). Bisogna soprattutto non dubitare della realtà dell'azione di Dio nel mondo e nei nostri cuori. Gesù ci dice questo poiché sa che il pericolo più grande per noi è quello di perdere la pazienza, di scoraggiarci, di abbandonare la via e di fermarci. Noi non conosciamo né il giorno né l'ora del nostro ingresso nel regno o del ritorno di Cristo. La mietitura ci sembra ancora molto lontana, ma il tempo passa in fretta: la mietitura è forse per domani.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,35-41)
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così
com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto
che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora
lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e
ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora
fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque
costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore.
La sua fede in Gesù è la garanzia della sua serenità e della sua forza per non scoraggiarsi durante la traversata e non cessare di lottare malgrado le difficoltà. Perché è sempre Gesù che orienta la barca della sua Chiesa.
Gesù dorme nella barca ma allo stesso tempo si mostra padrone e signore degli elementi materiali; e questi gli obbediscono. Egli si manifesta a noi come Dio fatto uomo. I discepoli, che non hanno potuto fare nulla contro gli elementi, contemplano, ammirati, come un uomo li domini.
La Chiesa, cioè tutti noi che poniamo in Gesù tutta la nostra fede e la nostra fiducia, guidati da lui avanziamo con sicurezza fra le tempeste di questo mondo verso "l'altra riva", dove raggiungeremo la pace e la tranquillità di Dio.