SABATO SANTO ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Cristo
ieri e oggi: Principio e Fine, Alfa e Omega.
RIFLESSIONI
Oggi è il Sabato Santo, un giorno che si differenzia notevolmente da tutti gli
altri per la drammatica vicenda che vede Gesù morto e il silenzio che riesce
pure a fare rumore. Un silenzio assordante vige in tutta Gerusalemme, Colui che
era la Parola e che aveva parlato per tre anni in tutta la Palestina, adesso
tace umanamente e rimane nel Sepolcro.
Il suo silenzio spaventa più degli insegnamenti, i suoi seguaci sono smarriti e
i suoi nemici tremolanti perché non sanno cosa potrebbe avvenire. Risorgerà
veramente come aveva promesso? Il suo Corpo si decomporrà?
Allora i furbi... del tempio, mettono delle guardie davanti al Sepolcro, perché
Gesù potrebbe svegliarsi... però troverebbe sia la grossa pietra che blocca
l'uscita sia le guardie pronte ad arrestarlo nuovamente. Allo stesso tempo
nessuno può trafugare il suo Corpo. Le comiche dei perfidi, la malizia dei
corrotti. Così agiscono i cattivi.
Ogni persona onesta, con un filo di logica, con una veduta oggettiva, avrebbe
dovuto porsi come minimo il dubbio sulla morte di Gesù, perché se Lui aveva
risuscitato persone morte anche da quattro giorni, adesso non può fare nulla
per sé? Se prima era riuscito a dominare la morte e a ridare la vita ai
defunti, oggi non può il suo Spirito agire in Lui?
Erano convinti che con la sua morte il Corpo chiuso nel Sepolcro non avrebbe
più potuto agire. E lo Spirito?
Non c'è dubbio sulla morte fisica di Gesù e sul dolore lancinante di una Madre,
così intenso e pungente come mai tutte le mamme del mondo messe insieme
potranno provare, ma è davvero la fine di Gesù deposto nel Sepolcro?
Gesù ha conosciuto la morte come tutti gli uomini e li ha raggiunti con la sua
Anima nella dimora dei morti. Negli inferi.
In quel Sepolcro che il ricco Giuseppe d'Arimatea ha messo a disposizione e che
ha visto il prodigarsi delle persone innamorate del Signore, pulirlo e ungerlo,
rimarrà un Corpo Innocente e si decomporrà come quello degli uomini?
Il Sabato Santo per noi cristiani è il giorno della contemplazione e del
silenzio, non siamo veri seguaci di Gesù se lo trascorriamo come un giorno
qualsiasi, se facciamo le stesse cose di sempre. Il nostro culto celebra il
mistero della discesa agli inferi del Signore Gesù dopo la sua morte, avvenuta
il Venerdì Santo alle tre del pomeriggio.
Gesù discese dopo la sua morte agli inferi con la sua Divinità e con la sua
Anima umana, ma non con il suo Corpo, rimasto incorrotto per azione dello
Spirito Santo e che riposava nella tomba. Gesù vi è disceso come Dio per
liberare gli spiriti buoni che vi si trovavano prigionieri aprendo loro il
Paradiso.
La discesa agli inferi di Gesù può non essere compresa per la mancata
conoscenza del significato. Leggiamo dal Catechismo della Chiesa:
«La Scrittura chiama inferi, Shéol il soggiorno dei morti dove Cristo morto è
disceso, perché quelli che vi si trovano sono privati della visione di Dio.
Tale infatti è, nell'attesa del Redentore, la sorte di tutti i morti, cattivi o
giusti; il che non vuol dire che la loro sorte sia identica, come dimostra Gesù
nella parabola del povero Lazzaro accolto nel "seno di Abramo".
Furono appunto le anime di questi giusti in attesa del Cristo a essere liberate
da Gesù disceso all'inferno. Gesù non è disceso agli inferi per liberare i dannati
né per distruggere l'inferno della dannazione, ma per liberare i giusti che
l'avevano preceduto» (633).
Tutti quelli che si trovavano negli inferi erano privati della visione di Dio
per l'attesa del redentore, quindi fu necessario liberare i giusti con la sua
presenza. L'attesa del Redentore era la sorte di tutti i morti, cattivi o
giusti. Ma con la discesa agli inferi Gesù ottiene la vittoria definitiva sulla
morte e sul diavolo.
Compiuta questa missione Gesù si ricongiunge con il suo Corpo nel Sepolcro, non
si può stabilire l'ora ma il dato del Vangelo ci dice che le donne recatisi di
buon mattino trovarono la pietra rotolata e il Sepolcro vuoto. La missione
Divina compiuta da Gesù costituisce il mistero della Resurrezione, è il centro
della nostra Fede, perché se Gesù Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la
nostra Fede.
In questo Sabato Santo dobbiamo rimanere come mai prima accanto alla Madre
Addolorata, consolarla con i nostri atti di amore, mostrarle che siamo suoi
figli ancora di più in queste ore in cui Ella non vede il Figlio di Sangue
perché chiuso nel Sepolcro.
Recitiamo le Litanie dell'Addolorata, rimaniamo a contemplare i suoi dolori e
chiediamole un grandissimo amore verso Gesù.
In queste ore la Madre rivede nella mente le immagini che mai avrebbe voluto
vedere, ma le profezie annunciavano che avrebbero ridotto a brandelli il Messia
e Lei già conosceva la condizione ultima del Figlio diletto. Se una madre con
un piccolo cuore e corrotto, il più delle volte riesce ad amare fino allo sfinimento
il proprio figlio, quale amore avrà avuto la Madonna verso Gesù?
Un amore che sfiora l'infinito, impossibile immaginarlo perché per comprenderlo
dovremmo essere noi la Madonna!
Prepariamoci spiritualmente per la Messa di questa sera, con una concentrazione
mirata sulla Passione e Resurrezione del Signore. Da queste disposizioni
interiori raccoglieremo moltissima Grazia, pochissima o nulla. Non curiamoci
solo del cibo che perisce, ci sono centinaia di giorni per mangiare quello che
vogliamo, dedichiamo maggiore tempo alla preghiera interiore e alla meditazione
degli avvenimenti di Gesù.
Lo scrivo per il vostro bene, perché vi voglio bene, altrimenti tacerei per non
disturbare i festeggiamenti pasquali... A me interessa la vostra salvezza eterna
e non posso non ripetervi le cose essenziali che trasformano la vita e ci
rendono felici e in comunione a Gesù e a Maria.