IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO L’IMMACOLATA II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Grandi cose
di te si cantano, o Maria,
perché da te è nato il sole di giustizia, Cristo, nostro Dio
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A L'IMMACOLATA IL VANGELO NEL 21° SECOLO
II DOMENICA DI
AVVENTO ANNO A
Immacolata Concezione Della Beata Vergine Maria
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)
Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te.
Ecco la serva del Signore. Avvenga per me secondo la tua parola
8 Dicembre 2019
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
«Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto
come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia
presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli
darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e
il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo
e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua
parola». E l'angelo si allontanò da lei. Parola del Signore.
IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
Lungo tutto il cammino dell'Avvento, mentre andiamo verso il Signore che viene come una luce nella notte, Ella rimane il modello esemplare di come si attende e di come si accoglie il Verbo di Dio. Maria, sua Madre, è come l'aurora che Lo precede, gli fa strada, anzi Lo introduce nella nostra storia. È naturale, quindi, che proprio nella celebrazione dell'Avvento, puntiamo gli occhi su di Lei, immune dal peccato e piena di Grazia fin dal suo concepimento.
«Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te»
Quel sì di Maria è la prima entrata di Gesù nella
storia e ancora oggi Maria, Madre di Gesù e Madre di tutta la Chiesa e quindi
Madre di ognuno di noi, si rivolge a noi dicendo:
Abbi il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non
aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede! Abbi il coraggio
di rischiare con la bontà! Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro!
Compromettiti con Dio, allora vedrai che proprio con ciò la tua vita diventa
ampia ed illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese, perché la bontà
infinita di Dio non si esaurisce mai! Queste frasi che risuonano nel cuore e
infondono Fede e Amore, oggi le facciamo risuonare anche quì e nel cuori di
bambini, giovani e adulti perché' ogni giorno Dio ci lascia liberi di
scegliere, liberi ogni giorno di dire il nostro Sì, di trasformare ogni giorno
ordinario in qualcosa di straordinario, certi che con Lui la nostra vita sarà piena,
bella e sempre degna di essere vissuta.
Ringraziamo il Signore per il grande segno
della Sua bontà che ci ha donato in Maria, Sua Madre e Madre nostra.
Tutti abbiamo sempre da imparare dalla nostra
Madre celeste: la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a
credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è
già iniziata in Cristo Risorto. Al Cuore Immacolato di Maria guardiamo con
rinnovata fiducia per lasciarci contagiare dalla sua gioia, che trova la sorgente
più profonda nel Signore.
Ammiriamo gli splendori della santità di Maria,
Vergine prudente e sapiente. Imitiamo i suoi esempi di virtù,
Anche noi possiamo lasciarci invadere da Dio,
dallo Spirito Santo. Quanto più larga e penetrante sarà questa divina
invasione, tanto più ricca e sicura sarà la nostra personalità umana e
cristiana, tanto più feconda di successo vero e di beni non illusori sarà la
nostra azione. Così è avvenuto nei Santi, per esempio: s. Francesco, S. Pio, S.
Giuseppe, S. Antonio e tanti altri.
Dove tu entri o Maria, infatti, ottieni la
grazia della conversione e santificazione, poiché ogni grazia scorre,
attraverso le tue mani, dal cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.
Non memoria di un Santo: ma la solennità più
alta più preziosa di Colei che dei Santi è chiamata Regina.
Maria non è mai stata una donna qualunque.
Maria passa avanti e cammina sulla testa del serpente e intercede Gesù! Chi ha
Maria come madre, ha sempre l'amore di Gesù l'amore di Dio.
I Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare
la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del
peccato originale. L'avevano chiamata: "Intemerata, senza colpa, bellezza
dell'innocenza, più pura degli Angeli, giglio purissimo, nube più splendida
del sole, Immacolata».
Si può distinguere la storia sacra dell'umanità
in tre tempi: quello anteriore alla venuta del Salvatore o tempo dell'attesa;
quello del compimento delle promesse messianiche o della Redenzione; e quello
della "pienezza, quando Dio sarà il tutto in tutti (1 Cor. 15, 28). Ebbene
Maria è il culmine di quella "Attesa" e ne è insieme il compimento. Se tutto
Israele era il Popolo a cui Dio aveva promesso che avrebbe portato il Seme
dell'Atteso, Maria fu il fiore di Israele che portò e maturò in sè quel Seme.
Infatti, quando venne la pienezza dei tempi, "il Verbo si fece carne", fatto da
donna, da Maria! E dalla Incarnazione, alla Pasqua, alla Pentecoste,
all'Assunzione, Maria è divenuta la "Creatura nuova", il "tipo" di ogni altra
creatura e di tutta la Chiesa; e ora in cielo è anche il "compimento anticipato
e, quasi, di garanzia, della pienezza di Cristo e di Dio che si realizzerà in
ogni anima e in tutta la Chiesa, alla fine dei tempi.
Suor Teresina Urgese.
Questo avvenimento, a cui la Chiesa guarda con stupore e gioia grande, è l'inizio di una storia nuova di cui anche noi siamo parte: la storia della redenzione iniziata da Dio nella casa di Anna e Gioacchino, i genitori di Maria.
Dio non si arrende di fronte al male ed è capace sempre di operare nuovi inizi!
Maria, donna della nostra stirpe, è nel Suo piano dall'eternità. Dio stesso ne ha annunciato la straordinaria missione fin da quando, di fronte al peccato dei progenitori, promise solennemente la salvezza: «Io porrò inimicizia tra te [Satana] e la donna, tra tua stirpe e la sua, ed essa ti schiaccerà il capo, e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,9-15.20).
Nell'Eden sconvolto dal peccato, Dio immediatamente ricuce i fili della comunione spezzata dal peccato e, con un nuovo inizio, prosegue la sua storia d'amore per l'umanità promettendo la vittoria attraverso questa donna che già in quel momento appare sull'orizzonte come colei che diventerà la madre del Verbo eterno, il Figlio del Padre che si farà uomo per salvare gli uomini!
L'immacolato concepimento di Maria, avvenuto tanti secoli dopo quella promessa, è dunque l'aurora della storia nuova.
Maria è la prima dei redenti. A lei Dio Padre applica anticipatamente meriti della passione, morte e risurrezione di Cristo: mistero di grazia, di amore gratuito, Mistero di incomparabile bellezza che le insidie di Satana ed i suoi continui tentativi di seminare tragedie nella storia, non riescono a infrangere!
Ed ecco, nella pagina evangelica di Luca (Lc 1,26-38), il fatto in vista del quale Dio preservò Maria dal peccato originale, la rese «piena di grazia» fin dal primo istante della sua esistenza: l'incarnazione del Verbo eterno del Padre che si fa uomo diventando figlio di Maria...
Dio bussa alla porta della casa di Nazaret, bussa al cuore di quella giovane donna - quindicenne, promessa sposa a Giuseppe - e le chiede il suo sì, la sua adesione ad un progetto immenso, inaudito, incredibile: vuoi diventare la madre di mio figlio?
Maria è turbata di fronte a quella presenza; la sua ragione interroga, pone delle domande... E' una creatura umana, non un automa...! Riceve una risposta misteriosa - diventerai madre per opera dello Spirito Santo - ma il suo cuore si apre all'accoglienza e risponde con le commoventi parole che abbiamo ascoltato: «Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum»: Eccomi, sono a totale disposizione; avvenga di me quello che hai detto... E' l'offerta di tutta se stessa, di ogni palpito del suo cuore, di ogni pensiero della sua mente, di ogni atomo del suo essere!
Tre volte al giorno la Chiesa ripete, nella preghiera dell'Angelus, queste parole di Maria facendo memoria del più sublime dei misteri: Dio che si fa uomo nell'istante in cui questa ragazza di Galilea spalanca la sua vita ad accoglierlo!
Che momento di grazia è quello in cui la nostra voce pronuncia queste parole, e il nostro cuore aderisce alla verità che contengono! Dobbiamo riprendere, se l'abbiamo smarrito, l'uso di questa preghiera nei tre momenti forti della giornata - il mattino; a mezzogiorno; e al giungere della sera - quando le campane suonano per ricordare il più grande avvenimento della storia. Dobbiamo riprendere, se l'abbiamo smarrito, l'uso di questa preghiera, almeno in uno di questi momenti della giornata... se non lo possiamo fare in tutti e tre (...ma, sinceramente, è così difficile farlo?).
L'Angelus è una preghiera brevissima, tanto cara al popolo cristiano che conserva la sua identità... Torni ad essere quel soffio, quel respiro, grazie al quale la nostra anima s'innalza a Dio nello scorrere delle ore, mentre il nostro cuore, spesso in subbuglio, si reca in pellegrinaggio spirituale a Nazaret, dove ha avuto inizio la più grande avventura della storia!
Recitandolo lungo la giornata, noi facciamo memoria di questa storia di cui, per grazia di Dio, siamo divenuti partecipi nel Battesimo. Il nostro cuore sarà pur in subbuglio nello scorrere delle ore e delle vicende della vita, ma noi sappiamo di essere dentro a questa storia sublime, sappiamo che le vicende, le fatiche, il dolore, le gioie che proviamo sono abitati dalla Grazia del Signore, dal suo amore indefettibilmente fedele! Dentro alla nostra vita quotidiana, intrecciato con essa, c'è il mistero di Nazaret, c'è l'inizio della nuova storia, c'è l'incarnazione, la passione, morte e risurrezione del Figlio di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza! Come vivere senza ricordare che questo è il fondamento, il centro della nostra vita?
Il Male - che non è qualcosa di astratto, ma un essere angelico divenuto perverso: Satana, il Demonio -, il Male che c'è - e che non è una fiaba o una simbolica rappresentazione della fragilità umana - come aveva insidiato e fatto cadere il primo uomo e la prima donna, così continua lungo la storia il suo intento diabolico, per una misteriosa permissione di Dio. Non potendo nulla contro il Creatore, tenta di spezzare la comunione delle creature con Dio, illudendole, come aveva fatto con Adamo ed Eva, di poter diventare grandi in opposizione a Dio anziché nell'obbedienza amorosa e nella comunione con Lui...
Ideologie utopistiche negli ultimi secoli hanno disastrosamente segnato la storia proclamando che il Male non c'è e che basta una buona organizzazione sociale tra gli uomini per far trionfare la pace e l'armonia, per creare il paradiso in terra... Menzogne colossali venute anch'esse da Satana, come dimostrano gli esiti insanguinati di regimi che, proclamando i più alti valori dell'uomo, distruggevano in ecatombe, anche fisicamente, milioni di esseri umani.
Sul nostro orizzonte però risplende Gesù Cristo il Vincitore, e con lui risplende la prima dei redenti, Maria Immacolata, come segno di sicura speranza e di consolazione.
A lei, splendente di luce incomparabile noi diciamo, nel giorno della sua festa:
Donna pensata da Dio ed amata di pura predilezione, annunciata nell'Eden sconvolto, concepita immacolata nel grembo di Anna, prima dei redenti e inizio della storia nuova, stringici al Tuo cuore di Madre.
Ave, piena di grazia, meraviglia del creato, Madre di Dio e dei salvati! Prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 5,17-26)
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della
Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme.
E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini,
portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e
di metterlo davanti a Lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa
della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il
lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro Fede, disse:
«Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a
discutere, dicendo: «Chi è Costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i
peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti,
rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire "Ti
sono perdonati i tuoi peccati", oppure dire "Alzati e cammina"? Ora, perché
sappiate che il Figlio dell'Uomo ha il potere sulla terra di perdonare i
peccati, dico a te -disse al paralitico-: alzati, prendi il tuo lettuccio e
torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su
cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da
stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto
cose prodigiose». Parola del Signore.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A L'IMMACOLATA IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Martedì
della II settimana di Avvento Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 18,12-14)
Il Buon Pastore.
E' volontà del Padre.
Che neanche uno di questi piccoli si perda.
10 Dicembre 2019
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 18,12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non
lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che
per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi
piccoli si perda». Parola del Signore.
La sua critica si indirizza alle comunità di un tempo come a quelle di oggi, che dimenticano i gruppi marginali, coloro che sono meno privilegiati, i poveri o gli stranieri, e che non li integrano.
Non vi è dunque nulla di sorprendente se sbagliano cammino e si smarriscono, se perdono il loro orientamento e la loro fede.
Nella sua parabola Gesù dà criteri di relazione più giusti, più rispondenti a questo comportamento: questo piccolo che si è perduto ha una tale importanza che si trascurano tutti gli altri per andare a cercarlo e ritrovarlo, poiché Dio è chiaramente dalla parte di coloro che si respingono ai margini della società e che si dimenticano. Il suo Regno è in contrasto con la nostra società: ha per valori l'indulgenza, il rispetto e il soccorso. Ecco perché la missione delle comunità è di prendere sul serio i problemi delle persone svantaggiate, e di difendere i loro interessi affinché non corrano il rischio di intraprendere strade pericolose.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e
il mio peso leggero». Parola del Signore.
Ma chi sono i suoi invitati?
Sono coloro le cui spalle si piegano sotto il peso delle cose che si pretendono da loro: comandamenti e leggi, obblighi ad essere prestanti e concorrenza asserviscono agli uomini.
Gesù ci invita a liberarci da queste esigenze grazie a lui.
Ma cosa ci offre come alternativa?
Ci promette un giogo nuovo e un nuovo fardello. Come rispondere ad un tale invito?
Eppure vi è una differenza fondamentale tra il giogo che ci impongono gli altri e quello che ci propone Gesù. Gesù non ha altre esigenze, si propone come esempio. Egli stesso non obbedisce a ciò che si esige da lui dall'esterno. Obbedisce al proprio cuore, a ciò che sa che Dio sostiene in lui.
Quando si è trovata questa via, si cessa di essere sballottati qua e là, e si può riposare.
Gesù non vuole schiacciarci: non si aspetta che noi ci trasformiamo dall'oggi al domani, ma che noi siamo pronti a imparare da lui qualche cosa.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,11-15)In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di
Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di
lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce
violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete
comprendere, è lui quell'Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore.
È Giovanni Battista che ha compiuto questa importante missione per Gesù. Giovanni ha preparato la sua venuta chiamando la gente a convertirsi e promettendo la salvezza nel futuro regno di Dio a quelli che avessero risposto al suo appello. Ecco perché Gesù può dire di Giovanni: "Egli è quell'Elia che deve venire" (v. 14).
È perché Giovanni Battista ha riconosciuto i segni del tempo e vi ha risposto che gli viene accordata un'importanza particolare tra i cittadini del mondo.
Ma il regno di Dio è di tutt'altra qualità.
Mentre Giovanni si limita ad annunciare la salvezza, Gesù la fa vivere a tutti: quando lo incontrano, le persone sono trasformate e liberate dal dolore, dalla solitudine e dalla miseria. Si capisce bene, dunque, perché queste persone siano, da parte loro, talmente entusiaste per il regno di Dio, che si impegnano per lui con tutta la loro energia.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A L'IMMACOLATA IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Venerdì Della II
Settimana Di Avvento Anno A
Santa Lucia
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,16-19)
Questa generazione è simile a bambini.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato".
È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono:
"Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori".
13 Dicembre 2019
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno
seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
"Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!".
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato". È
venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione e
un beone, un amico di pubblicani e di peccatori".
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
Non siamo mai contenti. Se qualcuno ci propone una vita di fede rigorosa e
ascetica, basata sulla penitenza e la mortificazione, la fuggiamo perché la
crediamo insostenibile e cupa. Se, invece, qualcuno mette l'accento
sull'aspetto più gioioso della fede, la consideriamo troppo semplice e poco
seria. Così è accaduto con Gesù, accusato di essere un mangione e un beone e di
frequentare pessime compagnie. Ma anche Giovanni Battista era stato duramente
criticato per la sua condotta di vita troppo austera... Ma cosa vogliamo
veramente? Forse, dobbiamo ammetterlo, non lo sappiamo nemmeno noi. Vorremmo
avere dei risultati senza faticare. Vorremmo essere graditi a Dio ma siamo
molto più preoccupati di essere graditi agli uomini. Vorremmo essere santi ma
senza convertirci. E avere una vita che fili via liscia senza problemi, facendo
di Dio una specie di assicuratore. Smettiamola di fare come i bambini,
prendiamo sul serio questo Dio che, solo, ci prende davvero sul serio. Il
problema è che non abbiamo davvero il coraggio di convertirci per accogliere Dio!
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A L'IMMACOLATA IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Sabato Della II
Settimana Di Avvento Anno A
San Giovanni della Croce
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,10-13)
Gli scribi dicono che prima deve venire Elìa
Elìa è già venuto
e non l'hanno riconosciuto
14 Dicembre 2019
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli
scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è
già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che
hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.
Se Gesù fosse il Messia atteso, il profeta Elia avrebbe dovuto essere tornato da molto tempo per preparare la sua venuta. E se Elia fosse effettivamente stato là, avrebbe già cominciato molte cose: non ci sarebbero più oppressioni politiche, il dominio dell'uomo sull'uomo sarebbe giunto alla fine, non vi sarebbero più opposizioni sociali tra poveri e ricchi, una nuova era di pace sarebbe già iniziata.
Gesù spiega ai suoi discepoli che la nuova era di pace comincia adesso, per coloro che colgono la loro opportunità, che rispondono all'appello alla conversione e instaurano la pace nel proprio cuore.
Ma le attese degli uomini sono altre: essi contano su un potente che possa aiutarli automaticamente a stabilire la pace. Ecco perché le parole di Giovanni Battista si sono perse nel vuoto. E perché la violenza minaccia quelli che portano la pace: Giovanni Battista muore di morte violenta, e Gesù presagisce che anch'egli sarà colpito da un destino simile.