IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO V DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Gesù disse
ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra;
risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al
Padre vostro che è nei cieli».
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO V DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
V DOMENICA DEL TEMPO
ORDINARIO ANNO A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,13-16)
Voi siete il sale della terra;
ma se il sale perde il sapore,
con che cosa lo si renderà salato?
9 Febbraio 2020
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo
si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato
dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Parola del Signore.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontà? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesù ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra,
giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella
regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che
egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle
piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e
quanti lo toccavano venivano salvati. Parola del Signore.
Gesù, col segno eloquente delle guarigioni, dimostra che il regno di Dio è presente sulla terra. Accostandosi a lui, anche solo toccando il suo mantello, i malati erano guariti: accanto a Gesù, basta un attimo, in cui si concentra da una parte la potenza e la bontà di Dio, e dall'altra la forza della fede e la fiducia di chi vuol guarire. Ciò che importa dunque è il contatto con Gesù, che può avvenire oggi in diversi modi: con i sacramenti, con l'ascolto della sua Parola, con le opere di carità, con la testimonianza del suo messaggio.
I cristiani oggi, con la loro fede e i loro gesti di amore, sono chiamati ad essere - per così dire - "il mantello di Gesù", al cui solo contatto le persone siano guarite dalla loro malvagità, disperazione, sofferenza.
O Signore, che sei venuto accanto a noi come amico, fa' che tutti sperimentino la potenza della tua bontà compassionevole e aiutaci a non essere indifferenti con coloro che soffrono.
Cristo allo stesso tempo ha insegnato all'uomo a far del bene con la sofferenza ed a far del bene a chi soffre. In questo duplice aspetto egli ha svelato fino in fondo il senso della sofferenza.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO V DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Martedì Della V
Settimana Del Tempo Ordinario Anno A
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,1-13)
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto.
11 Febbraio 2020
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,1-13)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi,
venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure,
cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si
sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e,
tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano
molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di
oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i
tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma
prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta
scritto:
"Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per
osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: "Onora tuo padre e tua
madre", e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". Voi invece
dite: "Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è
korbàn, cioè offerta a Dio", non gli consentite di fare più nulla per il padre
o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete
tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Parola del Signore.
Ogni cosa deve essere al posto giusto. Se una piccola cosa ha piccola importanza, non bisogna drammatizzarla; non bisogna trovare scandalo in una cosa che è piccola in se stessa. E' piccola e deve rimanere piccola.
Sono le cose importanti che fanno l'uomo grande, nella fedeltà, certamente, ai comandamenti di Dio, che non vuole che l'uomo sminuisca se stesso ma sia veramente un uomo cosciente, libero, amante del bene. Gesù insiste sui comandamenti importanti per l'uomo. "Onora tuo padre e tua madre", questo è un comando importante, proprio perché onora l'uomo: dà onore al padre e alla madre, dà onore anche al figlio che agisce così verso i suoi genitori. Le piccole cose che sono tradizioni umane, che possono cambiare col cambiare dei tempi, non possono sovrapporsi al comandamento di Dio. "Onora tuo padre e tua madre" significa essere un uomo che rispetta l'uomo e tutte le relazioni umane. E' l'egoismo umano che cerca pretesti per essere infedele alla parola di Dio e infedele alla grande vocazione dell'uomo. Chiediamo al Signore che ci dia di essere fieri della vocazione umana e ci comunichi il sentimento profondo della nostra grandezza e della sua ambizione per ogni uomo.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,14-23)
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi
tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui,
possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo
interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di
comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può
renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella
fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro l'uomo. Dal di
dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male:
impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza,
invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori
dall'interno e rendono impuro l'uomo». Parola del Signore.
Queste parole si potrebbero capire in senso fisico, perché nella legge mosaica c'erano molte impurità rituali, concernenti gli alimenti ("le cose che entrano nell'uomo"). E anche quando qualcuno mangiava senza essersi lavate le mani commetteva una impurità rituale. E il caso che vediamo ora nel Vangelo, infatti la discussione era incominciata perché gli Apostoli mangiavano senza essersi prima lavate le mani. Ma c'erano altre impurità, dovute a "cose che escono dall'uomo", per esempio perdite di sangue e così via. Secondo la legge di Mosè esse contaminano l'uomo. La donna del Vangelo che soffriva perdite di sangue si nascondeva perché non aveva il diritto di toccare le altre persone, per non rendere anch'esse impure. Chi era toccato, prima di partecipare al culto doveva lavarsi e aspettare qualche tempo.
L'enigma di Gesù avrebbe perciò potuto essere capito nel senso che egli dava più importanza alle cose che uscivano dall'uomo che a quelle che si mangiavano o bevevano. Chiaramente Gesù non intendeva questo: egli distingueva l'esterno e l'interno nel senso del fisico e del morale o spirituale. Voleva dire cioè che le cose materiali hanno meno importanza per la purità religiosa.
Fu una vera e propria rivoluzione. Noi siamo talmente abituati che non ci badiamo più, ma fu una rivoluzione, una desacralizzazione. Gesù ci dà l'esempio della cosiddetta secolarizzazione, come si dice oggi, con una parola che a me non piace troppo, perché sembra che le cose non abbiano più rapporto con Dio. Ma nel pensiero di Gesù tutte le cose hanno rapporto con Dio e dovevano tutte essere santificate, ma senza sacralizzarle, cioè senza dare una importanza religiosa sproporzionata a una cosa esteriore, come un cibo, come il lavarsi le mani. Bisognava distinguere l'igiene dalla purità religiosa, una distinzione che per gli antichi non era evidente. Un rapporto tra la pulizia del corpo e il rispetto dovuto a Dio esiste, ma bisogna lasciarlo al livello che gli spetta e non considerarlo così importante da dimenticare altri aspetti, ben più importanti e non così facili da ottenere. Purificare il cuore è più difficile che lavarsi le mani!...
Gesù qui inaugura davvero la rivoluzione religiosa che egli vuol attuare, proclamando che la purezza religiosa non è esterna ma interiore, che si tratta di purificare il cuore, nel significato biblico della parola. E sappiamo che per la Bibbia il cuore comprende non solo gli affetti, ma tutto l'interno dell'uomo: le intenzioni, i desideri, gli atti di volontà e di intelligenza. Gesù dice: "Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, adulteri, cupidigie, malvagità... Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
Ringraziamo il Signore di aver dato questa luce ai suoi discepoli e di aver portato agli uomini la libertà dall'oppressione di pratiche religiose vane, donando ad essi il suo Spirito. "Mandi il tuo Spirito e tutto è creato" dice il salmo. Queste parole, che già descrivono la prima creazione, si applicano alla nuova creazione, la creazione dell'uomo nuovo fatto a immagine di Dio.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,24-30)
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva
che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe
di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di
origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le
rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il
pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i
cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse:
«Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era
andato. Parola del Signore.
La guarigione che Gesù concederà alla figlia di questa donna, pagana per nascita, profetizza la pienezza della salvezza dei gentili, riservata al tempo della passione e della risurrezione.
Il pane che deve innanzi tutto saziare i figli e che non conviene gettare ai cani rappresenta il Cristo nel mistero del suo corpo eucaristico, che deve saziare coloro che sono stati purificati dalle acque del battesimo e che sono chiamati perciò figli di Dio. Ecco perché le Scritture ci avvertono: "Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore... perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna" (1Cor 11,27,30). La donna che si è gettata ai piedi di Gesù ha colto il senso profondo di tali parole e, riconoscendo umilmente la propria condizione, confessa il suo peccato. Con fede si abbandona a Cristo che, giusto e buono, con una sola briciola o una sola parola può rigenerare e salvare sua figlia.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO V DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Venerdì della V settimana
del Tempo Ordinario Anno A
Santi Cirillo e Metodio
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
Il Signore designò altri settantadue
e li inviò a due a due davanti a sé.
14 Febbraio 2020
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque
il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi
mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e
non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un
figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su
di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il
regno di Dio"». Parola del Signore.
Oltre la missione dei dodici, Luca riferisce nel suo Vangelo anche quella dei settantadue discepoli. Nel racconto degli Atti degli Apostoli poi avrà modo di tramandarci pure le memorie relative alla missione di Pietro, di Paolo, di Stefano, di Filippo e di altri discepoli del Signore. Gesù manda dinanzi a sé i discepoli nelle città e villaggi dove stava per recarsi, dicendo loro: "La messe è molta, gli operai sono pochi, pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe". La preghiera, che viene ingiunta prima dell'azione, è fondamentale e non va intesa solo come un sostegno alla missione, ma anche e soprattutto come parte integrante della missione. L'unione con Dio è il primo e il più efficace mezzo apostolico. Altrimenti per chi si va e come si va? L'esistenza del missionario è contraddistinta dalla dedizione totale al compito che Cristo gli affida: "Andate, ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi", l'immagine è inconfondibile. Come Gesù si è fatto agnello, si è consegnato per amore nelle mani dell'umanità, così ogni discepolo deve essere disposto a farsi agnello, pronto per il sacrificio. Il messaggio poi che Gesù stesso mette sulla bocca dei suoi discepoli: "Dite così, è vicino a voi il regno di Dio", proclama la sua presenza: "li manda dove stava per recarsi". Il regno di Dio è accogliere la pace e chi la porta, è prendere cura dei malati, è gioia vissuta nell'incontro con Cristo risorto nell'attesa della beata speranza. In questo annuncio c'è la presenza di Gesù in mezzo ai suoi, con la sua volontà salvifica universale. L'evangelista Luca, ci riporta alla necessità di essere non solo lettori attenti e devoti del Vangelo, ma di esserne anche Apostoli. La radice battesimale consente di conformarci alla storia di Gesù, divenendone testimoni. Ci rende capaci di essere e di sentire come lui nel mondo.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare,
Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla;
ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando
digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono
venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un
deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li
spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li
distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione
su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano
circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di
Dalmanutà. Parola del Signore.
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Quando il cuore è colmato di misericordia, pietà, compassione, amorevolezza, sempre sa trovare in Dio una via concreta per amare. Essendo la misericordia del Signore onnipotente, essa non è onnipotente in Lui e non in noi. È onnipotente in Lui ed in noi che siamo in Lui, che formiamo con Lui una sola vita. Come è onnipotente nella carne di Cristo, intimamente, essenzialmente, legata alla sua Persona divina, così è anche in noi quando siamo legati spiritualmente, per conformazione, a Cristo Signore. La sua onnipotenza di amore diviene nostra onnipotenza. È questo il segreto dei santi.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ricchi di pietà e di amore.