IL VANGELO DEL GIORNO XXXIV DOMENICA E SETTIMA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
NOSTRO SIGNORE GESÙ
CRISTO RE DELL'UNIVERSO
IL VANGELO DEL GIORNO XXXIV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Sabato Della XXXIV Settimana del Tempo Ordinario Anno C
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,34-36)
State attenti a voi stessi.
Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni...
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i
vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della
vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio
infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta
la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto
ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
Le parole di Gesù ci chiedono di essere pronti e vigilanti:
l'ultimo giorno è vicino. Dunque bisogna prepararsi ad esso.
Questo avvertimento ci ricorda che esiste la Verità e che la nostra vita ha un
senso profondo. Questa Verità è precisamente nostro Signore, che dà un
fondamento alla nostra esistenza e che con la sua grazia illumina il nostro
essere interiore. È a motivo di questo dono e del suo appello che è necessario
che rimaniamo pronti e vigilanti.
Per questa ragione, il dovere della vigilanza è un imperativo primordiale in
vista del mondo futuro. Ogni uomo ha il dovere di preoccuparsi della sua vita
personale, in modo che la morte non lo colga in stato di peccato mortale.
L'avvertimento, l'esortazione che costituisce questo brano di Vangelo si
applica anche alla nostra situazione presente, all'importanza, al significato e
al valore del tempo che viviamo.
Per comprendere nel modo giusto la fine del mondo, è necessario che non
perdiamo di vista questo: il regno di Dio (il regno di Gesù) arriverà domani e
la prossimità della sua venuta comporta un sovrappiù di tentazioni e un
combattimento più grande; ma essa ci porta nello stesso tempo la speranza di
avere parte alla risurrezione di Cristo. Nella nostra esistenza quaggiù, siamo
simultaneamente portatori di segni di morte e di risurrezione. Per questo
dobbiamo essere attenti alla parola di Gesù e impregnare di essa la nostra
esistenza per non correre il rischio di essere condannati al momento del
giudizio finale.
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Venerdì Della XXXIV
Settimana del Tempo Ordinario Anno C
Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,29-33)
Il cielo e la terra passeranno
Ma le mie parole non passeranno.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite
voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina. Così anche voi: quando
vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Parola del
Signore.
RIFLESSIONI
Due riflessioni di carattere apocalittico costituiscono questo
testo: una parabola sui segni premonitori della fine dei tempi (Lc 21,29-31), e
una sentenza enigmatica sulla venuta prossima del regno di Dio (Lc 21,-32-33).
Come il germogliare degli alberi in primavera, gli eventi evocati da Luca nel
capitolo 21 del suo Vangelo sono segni premonitori della fine del mondo:
guerre, persecuzioni dei credenti, terrore e morte (Lc 21,26-27).
Una lettura attenta e approfondita ci permette di scoprire il segno della fine
iscritto nella natura stessa dell'uomo. La vita dell'essere umano è un
movimento che, da una parte va verso una comprensione e una scoperta sempre più
grande del mondo, dall'altra va verso la morte e la sua disparizione.
La morte e la risurrezione di Cristo ci fanno comprendere che la vita umana e
terrena va silenziosamente verso la sua rovina ed è precisamente dopo la morte
di Cristo che rifulge il messaggio di una vita nuova in Dio, che si manifesta
in maniera luminosa a Pasqua e che ci dà la gioia di vivere. Il segno della
croce di Cristo è il segno dell'amore di Dio per l'uomo e della salvezza che
gli viene accordata. Tutta la vita dell'uomo è circondata da misteri divini
fondamentali. E oggi, che il nostro mondo si rivela in cattivo stato, la fiamma
della speranza in Gesù Cristo - che ci ha salvato morendo sulla croce - deve
continuare a brillare nei nostri cuori.
L'amore di Dio è più forte della morte! Dio non ci dimenticherà al momento
della nostra morte. Egli ci promette la felicità che non avrà mai fine.
In questo mondo tutto passa come i fiori di primavera. Così avviene anche
dell'uomo. Questo ci procura afflizione, ma la risurrezione di Gesù ci dà una
speranza nuova: quella della vita eterna in Dio.
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Giovedì Della XXXIV
Settimana del Tempo Ordinario Anno C
Risollevatevi e alzate il capo.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lu 21,20-28)
Risollevatevi e alzate il capo.
Perché la vostra liberazione è vicina.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,20-28)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua
devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso
i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno
in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta,
affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle
donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità
nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno
condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai
pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di
popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini
moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le
potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio
dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno
ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra
liberazione è vicina». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
"Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra
liberazione è vicina". Lc 21, 28
Come vivere questa Parola?
I segni della fine di questo universo saranno drammatici. Ma apparterranno a un
linguaggio - diciamo - cosmico.
E il cosmo non è paragonabile in nessun modo al pallone con cui giocano i nostri
ragazzi!
Così l'intero cosmo, tutto ciò che, creato da Dio ha vissuto lunghe ere di
evoluzione, vivrà più che una distruzione, una profonda trasfigurazione.
No, non sarà il caso di andare a nascondersi in chissà quale rifugio, come ai
tempi dei bombardamenti aerei. Per chi ha vissuto nel "sì" a Dio
cercando con tutto il cuore di praticare la sintesi dei suoi insegnamenti:
l'amore, sarà un momento di grande speranza.
L'aurora del giorno eterno sorgerà senza più guai e tutto sarà gioia di essere
amati e di godere amando: esattamente quello di cui ha avuto sete, da sempre,
il cuore dell'uomo.
Ecco perché il testo è un invito a "risollevare il capo" fuori da
ogni afflizione, a "levarlo in alto".
Si tratta di capire, credendo, che per il cristiano vivere non è un percorso
?cimiteriale' contemplando un susseguirsi di tombe ma è questo volgere il capo
e la mente e il cuore in alto, in cielo in totale libertà.
Siamo figli della speranza, mio Signore!
Rendimi dunque capace di perseverare non solo nel guardare in alto al tuo cielo
ma a Gesù mia salvezza che mi sostiene sulla via di ciò che è giusto, buono e
santo.
"Oggi l'uomo pensa, agisce e vive grazie al credito che gli concede la
speranza."
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Mercoledì Della XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Anno C
Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,12-19)
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle
sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa
del mio nome. Avrete allora occasione di
dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi
darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno
resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e
uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà
perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Questo brano di
Vangelo espone alcune delle questioni fondamentali della vita: la salvezza,
le persecuzioni, la fine dei tempi. Quando avverrà tutto ciò? Questi
interrogativi, sempre presenti, sono l'espressione del nostro smarrimento di
fronte alla vita. Perciò desideriamo conoscere, scoprire il senso del nostro
passato e del nostro futuro. In questo modo cerchiamo di superare la nostra
disperazione, la nostra paura di fronte alla fine dei tempi, di fronte a tutte
le sofferenze che vengono elencate in questo brano. Tuttavia spesso la nostra
fede nella potenza di Dio vacilla.
Ma tutti i tormenti, tutte le persecuzioni sopportate per la gloria di Dio sono
per noi altrettante occasioni di testimoniare la potenza del Redentore e
l'Amore di Dio!
Il Vangelo non ci fornisce soluzioni pronte per i nostri problemi. Esso ci
ricorda soltanto che è importante perseverare e restare radicati nella verità
di Gesù Cristo. Durante la nostra vita terrena, siamo portati a subire
tentazioni, a soffrire pene, dispiaceri, incomprensioni, crisi di disperazione
di ogni specie al punto che la vita ci può sembrare vuota e priva di
significato.
Ma per quanto dolorose e vane possano sembrare le cose terrene e la vita, la
vittoria sulla rovina definitiva, eterna e assoluta è nelle mani di Cristo (Lc
21,8-9).
I discepoli e i fedeli di Cristo, quelli che hanno fondato e costruito la loro
vita sulla Parola di Dio, possono far fronte a tutte le persecuzioni e
trionfare su di esse, stimolati e fortificati dalla grazia di Nostro Signore.
Di conseguenza, noi che crediamo in Dio, dobbiamo salvaguardare i valori umani
che il mondo spesso calpesta. È nostro
dovere proteggere questi valori e la dignità dell'uomo, perché è nostro
fratello in Cristo.
In mezzo al mondo che disprezza e irride i valori sacri dell'uomo e di Dio,
dobbiamo difenderli e continuare a praticarli.
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Martedì Della XXXIV
Settimana del Tempo Ordinario Anno C
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,5-11)
Badate di non lasciarvi ingannare.
Molti infatti verranno nel mio nome.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,5-11)
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle
pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che
vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il
segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi
ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo
è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di
rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma
non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e
vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche
fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Parola del Signore.
RIFLESSI8NI
Non andate dietro a
loro!
Quando si legge questo brano del Vangelo, la mente induce
subito a pensare a qualche strillone che si spaccia per vero profeta gridando
per le nostre strade, alla maniera di Giona nella grande Ninive. Questa è
senz'altro una visione affascinante, attraente, ma di certo non è quanto Gesù
vuole insegnarci. In verità, quanti si presentano e si spacciano per i nuovi
messia sono assai pochi. Anche verso costoro si deve stare attenti, vigilare
perché Cristo non venga tradito, rinnegato, messo da parte
Falsi profeti sono tutti i falsi maestri, falsi scienziati, falsi teologi,
falsi filosofi, falsi asceti, falsi mistici, falsi pedagoghi, falsi amici,
falsi compagni. Satana si presentò ad Eva come un falso serpente, un serpente
ingannatore, mentitore, bugiardo. Le indicò una via di vita, che poi si rivelò
di morte. Falsi cristi e falsi messia sono oggi tutti i venditori di morte,
quanti escludono la sofferenza, l'impegno, il sacrificio, il sudore della
fronte per guadagnarsi un tozzo di pane. Quanti propongono la delinquenza, la
trasgressione, ogni illecito per diventare ricchi. La falsa profezia abbraccia
l'intera società. Anche la politica sovente si riveste di falsa profezia,
perché parola ingannevole Vale per il nostro tempo quanto il profeta Michea
grida ai suoi contemporanei.
Così dice il Signore contro i profeti che fanno traviare il mio popolo, che
annunciano la pace se hanno qualcosa tra i denti da mordere, ma a chi non mette
loro niente in bocca dichiarano la guerra. Quindi, per voi sarà notte invece di
visioni, tenebre per voi invece di responsi. Il sole tramonterà su questi
profeti e oscuro si farà il giorno su di loro. I veggenti saranno ricoperti di
vergogna e gli indovini arrossiranno; si copriranno tutti il labbro, perché non
hanno risposta da Dio. Mentre io sono pieno di forza, dello spirito del
Signore, di giustizia e di coraggio, per annunciare a Giacobbe le sue colpe, a
Israele il suo peccato. Udite questo, dunque, capi della casa di Giacobbe,
governanti della casa d'Israele, che aborrite la giustizia e storcete quanto è
retto, che costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso; i suoi capi
giudicano in vista dei regali, i suoi sacerdoti insegnano per lucro, i suoi
profeti danno oracoli per denaro. Osano appoggiarsi al Signore dicendo: «Non è
forse il Signore in mezzo a noi? Non ci coglierà alcun male». Perciò, per causa
vostra, Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di
rovine, il monte del tempio un'altura boscosa (Mi 3,5-12).
Falsi profeti, falsi cristi sono tutti coloro che indicano la via della morte
come vera via della vita. Quanti insegnano che l'aborto è diritto della libertà
della donna, il divorzio esigenza del vero amore, l'eutanasia vero atto di
compassione, l'utero in affitto e ogni altra azione che riguarda l'inizio della
vita un diritto dell'uomo e della donna alla paternità e maternità. Falsi
profeti e falsi cristi sono ancora quanti sostengono l'amoralità di ogni
relazione tra uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna. La falsa profezia oggi
pervade ogni aspetto della nostra vita. Anche la volontà di dichiarare ogni
cosa un diritto dell'uomo, quando diritto non è, è falsa profezia.
Gesù ci avverte. Non andate dietro a loro. Il mondo può ascoltare i falsi
profeti, i falsi maestri, i falsi cristi. Gesù vuole che colui che lo ha
scelto, rimanga saldo in questa scelta. Rimane fedele se resta ancorato alla
sua Parola, al suo Vangelo, alla sua sana moralità. Il mondo è mondo perché è
già schiavo della falsa profezia. Chi non la deve seguire è il cristiano,
proprio perché Lui ha scelto Cristo come unico e solo maestro di vita. Oggi
però il cristiano è falso. Entra in Chiesa, si nutre di Cristo, segue altri.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di
Gesù.
IL VANGELO DEL GIORNO XXXIV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Lunedì Della XXXIV
Settimana del Tempo Ordinario Anno C
Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro
del tempio.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,1-4)
I ricchi gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Una vedova povera, ha gettato tutto quello che aveva per vivere.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 21,1-4)
In quel tempo, Gesù, alzàti gli
occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi
gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera,
ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta
parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto
quello che aveva per vivere». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gettavano le loro
offerte nel tesoro del tempio
L'offerta per il tempio era una
tradizione in Israele molto sentita. Impressa nella mente è la raccolta
indetta da Davide per la prima costruzione del tempio di Gerusalemme.
Il re Davide disse a tutta l'assemblea: «Salomone, mio figlio, il solo che Dio
ha scelto, è giovane e inesperto, mentre l'impresa è grandiosa, perché
l'edificio non è per un uomo ma per il Signore Dio. Con tutta la mia forza ho
fatto preparativi per il tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento
su argento, bronzo su bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici,
brillanti, topazi, pietre di vario valore e pietre preziose e marmo bianco in
quantità. Inoltre, per il mio amore per il tempio del mio Dio, quanto possiedo
in oro e in argento lo dono per il tempio del mio Dio, oltre a quanto ho
preparato per il santuario: tremila talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila
talenti d'argento raffinato per rivestire le pareti interne, l'oro per gli
oggetti in oro, l'argento per quelli in argento e per tutti i lavori eseguiti
dagli artefici. E chi vuole ancora riempire oggi la sua mano per fare offerte
al Signore?». Fecero allora offerte i capi di casato, i capi delle tribù
d'Israele, i comandanti di migliaia e di centinaia e i sovrintendenti agli
affari del re. Essi diedero per l'opera del tempio di Dio cinquemila talenti
d'oro, diecimila dàrici, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di
bronzo e centomila talenti di ferro. Quanti si ritrovarono in possesso di pietre
preziose le diedero nelle mani di Iechièl il Ghersonita, perché fossero
depositate nel tesoro del tempio del Signore. Il popolo gioì per queste loro
offerte, perché erano fatte al Signore con cuore sincero; anche il re Davide
gioì vivamente.
Davide benedisse il Signore sotto gli occhi di tutta l'assemblea. Davide disse:
«Benedetto sei tu, Signore, Dio d'Israele, nostro padre, ora e per sempre. Tua,
Signore, è la grandezza, la potenza, lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Tuo è il regno, Signore: ti
innalzi sovrano sopra ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria, tu
domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza, con la tua mano dai a tutti
ricchezza e potere. Ed ora, nostro Dio, noi ti ringraziamo e lodiamo il tuo
nome glorioso.
E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di offrirti tutto
questo spontaneamente? Tutto proviene da te: noi, dopo averlo ricevuto dalla
tua mano, te l'abbiamo ridato. Noi siamo forestieri davanti a te e ospiti come
tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è
speranza. Signore, nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una
casa al tuo santo nome proviene da te ed è tutto tuo. So, mio Dio, che tu provi
i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto
spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo con gioia che anche il tuo popolo
qui presente ti porta offerte spontanee. Signore, Dio di Abramo, di Isacco e
d'Israele, nostri padri, custodisci per sempre questa disposizione come intimo
intento del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. A Salomone,
mio figlio, concedi un cuore sincero, perché custodisca i tuoi comandi, le tue
istruzioni e le tue norme, perché esegua tutto ciò e costruisca l'edificio per
il quale io ho fatto i preparativi» (1Cro 29,1-19).
La donna, ammirata e posta come esempio da Gesù, si inserisce in questa
tradizione di elargizione e di offerta perché la casa del Signore possa
risplendere di grande luce. È la casa di Dio e deve essere necessariamente
bella. Possiamo dire che questa vedova rinuncia alla sua stessa vita per dare
più vita alla casa del suo Dio. Gli altri invece non fanno alcuna rinuncia.
Prima viene la loro vita, i loro vizi, i loro agi, le loro comodità e poi vi è
anche spazio per fare una elemosina alla casa del Signore. Fare una offerta con
la fede e farla senza la fede non produce lo stesso frutto. La fede si fa
rinnegamento di se stessi. La non fede si fa rinnegamento del nostro Dio.
La fede di questa donna è grande. Al Dio
che dona tutto, tutto si dona. Si dona tutto, consegnandosi a Lui che è il
nostro tutto. Chi dona a Dio, mai deve
avere paura. Il Signore sempre risponde con la larghezza della sua
misericordia e della sua bontà infinita.
Mai il Signore ha lasciato senza pane colui che lo ha nutrito di pane.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima
fede.
IL VANGELO DEL GIORNO XXXIV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
XXXIV DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 23,35-43)
Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 23,35-43)
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere;
i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è
lui il Cristo di Dio, l'eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e
dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei,
salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva
te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun
timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché
riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha
fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando
entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In
verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
I membri del Sinedrio, che avevano consegnato Gesù a Pilato e ai soldati che dovevano crocifiggerlo, pensavano di essersi liberati di un uomo pio, certo, ma pericoloso politicamente. Ora, essi sono ai piedi della croce e lo scherniscono chiamandolo Messia, eletto di Dio, re. Gesù poteva scendere dalla croce e salvarsi; ma non l'ha fatto, perché altrimenti non ci avrebbe salvato. Ed ecco che raccoglie i frutti della sua passione: uno dei due ladroni crocifissi ai suoi fianchi confessa i propri peccati ed esorta l'altro a fare lo stesso, ma, soprattutto, professa la sua fede: Gesù è Re! Il Re crocifisso gli assicura in modo solenne: "Oggi sarai con me in paradiso". Adamo aveva chiuso a tutti le porte del paradiso, Gesù, vincitore del peccato e della morte, apre le porte del paradiso anche ai più grandi peccatori, purché si convertano, sia pure nel momento della loro morte. Del resto, noi ben conosciamo molte conversioni simili.