IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
O Padre, che
in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai
aperto il passaggio alla vita eterna
concedi a noi, che celebriamo la Pasqua
di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce
del Signore risorto.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
DOMENICA DI PASQUA -
RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO A)
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,1-9)
Hanno portato via il Signore dal sepolcro
e non sappiamo dove l'hanno posto!
***
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,1-9)
Hanno portato via il Signore dal sepolcro
e non sappiamo dove l'hanno posto!
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di
mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal
sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù
amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo
dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro
e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e
osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non
posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e
vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli
doveva risorgere dai morti. Parola del Signore.
Sequenza
RIFLESSIONI
Che cos'è che fa correre l'apostolo Giovanni al sepolcro?
Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo
maestro. Ci sembra perciò inammissibile un'affermazione del genere: "Non
avevano infatti ancora compreso la Scrittura". Eppure era proprio così: non
meravigliamoci allora di constatare l'ignoranza attuale, per molti versi
simile. Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi
succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli
avvenimenti.
"Vide e credette". Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo
che non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni
rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l'amore aiuta il
cuore ad aprirsi e a vedere. È l'intuizione dell'amore che permette a Giovanni
di vedere e di credere prima di tutti gli altri. La gioia di Pasqua matura solo
sul terreno di un amore fedele. Un'amicizia che niente e nessuno potrebbe
spezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio
può procurarci ciò. È la testimonianza che ci danno tutti i gulag dell'Europa
dell'Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Lunedì fra l'Ottava
di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 28,8-15)
Non temete annunciate che vadano in Galilea
là mi vedranno.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 28,8-15)
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le
donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro
incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i
piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare
ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e
annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si
riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma
di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: "I suoi discepoli sono venuti di
notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo". E se mai la cosa venisse
all'orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni
preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni
ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi. Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
In questo primo giorno della settimana che segue la grande
festa, è la vita quotidiana della fede che comincia. Una fede che non si
accorda spontaneamente alla vita passata. Perché, se quello che noi cantiamo e
diciamo a Pasqua è vero, è solamente quando il Cristo risuscitato fa sapere ai
suoi che egli resta con loro e per loro fino all'ultimo giorno che tutti gli
uomini riscoprono il significato della vita.
I fatti di Pasqua che gli evangelisti hanno vissuto e riassunto nella loro
narrazione sono una testimonianza. Testimonianza contestata nella loro epoca,
come oggi.
San Matteo parla di Maria di Magdala e dell'"altra Maria", che incontrano un
angelo al levarsi del giorno vicino alla tomba. Quando gli obbediscono e
lasciano la tomba, il Cristo risuscitato va ad incontrarle. Conferma egli
stesso la missione che li aspetta: "Andate ad annunziare ai miei fratelli che
vadano in Galilea e là mi vedranno".
Ed è anche presso la tomba vuota che si sviluppano la nuova opposizione - che
contesta la risurrezione - e il rifiuto di credere. Mentre le due donne sono in
cammino, le guardie si recano in città dai loro capi. Questi sanno che è
inutile sigillare e sorvegliare la tomba di Gesù, perché nessuna potenza
terrestre può resistere od opporsi all'opera di Dio. Pertanto, poiché non
possono accettare la verità della Pasqua, danno al mondo una "spiegazione".
Spiegazione che può trarre in inganno solo coloro che si rifiutano di
incontrare il Signore.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Martedì fra l'Ottava
di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,11-18)
Donna, perché piangi?
Hanno portato via il Signore e non so dove l'hanno posto.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,11-18)
In quel tempo, Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre
piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti
l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo
di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno
portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse
Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che
fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu,
dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella
si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va'
dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro"».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò
che le aveva detto. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il quarto evangelista racconta a modo suo l'esperienza
pasquale di Maria di Magdala, che ha vissuto con i discepoli il dolore della
separazione e dell'esclusione quando Gesù si è ritrovato solo con le sue
sofferenze e con la morte. La sera del venerdì santo, le autorità restituiscono
il suo corpo morto. Giuseppe di Arimatea e Nicodemo lo portano alla tomba.
Se la sua tomba e il suo corpo dovessero essere tutto quello che resta ai
discepoli, potrebbero diventare il pegno del ricordo, il luogo della
commemorazione e il centro di una comunità legata a una reliquia.
E Maria è in lacrime vicino alla tomba. Non sente nulla dell'esultanza
pasquale, né della risurrezione. Gli angeli seduti, uno al posto della testa e
l'altro al posto dei piedi di Gesù, li nota appena. Essa non vede che lo spazio
vuoto tra i messaggeri di Dio: "Hanno portato via il mio Signore...", ecco la
sua pena. Vuole sapere dove lo hanno messo, assicurarsene, tenerlo e restare
vicino a lui... Questo futuro che lei si è immaginata distrugge Maria nel
momento di lasciare la tomba.
È in questo momento che i suoi occhi si aprono. Che sente il timbro di quella
voce familiare: che lo riconosce vivo. Egli non le parla del loro passato
comune, ma del suo avvenire, che sarà anche l'avvenire dei discepoli che hanno
fede. Le dice che va verso Dio, suo Padre, che è anche nostro Dio e nostro
Padre.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Mercoledì
fra l'Ottava di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 24,13-35)
Resta con noi, perché si fa sera
e il giorno è ormai al tramonto.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei
discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa
undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che
era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e
camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse
loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il
cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli
rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto
in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda
Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e
a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno
consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo
che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati
tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre,
ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato
il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i
quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e
hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i
profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare
nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in
tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse
andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e
il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a
tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla
loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro
cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le
Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti
gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il
Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era
accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
Gi evangelisti ci consegnano, condensata in un racconto,
l'esperienza pasquale che porta una risposta sempre nuova a coloro che si
interrogano.
San Luca racconta dei due discepoli in cammino il giorno di Pasqua: lontano da
Gerusalemme e dalla comunità degli altri. Essi vogliono lasciare dietro di sé
il passato che li lega a Gesù, ma non possono impedirsi di parlare senza sosta
del peso che hanno sul cuore: Gesù è stato condannato, è morto sulla croce...
non può essere lui il Salvatore promesso. Tutti e due, immersi in se stessi,
non riconoscono colui che li accompagna sul loro cammino di desolazione. La
fede nella potenza di Dio non basta loro per superare la morte. Ed è per questo
che non capiscono cosa egli vuole dire quando fa allusione a Mosè e ai profeti.
È a sera, nell'ora della cena, mentre egli loda il Signore spezzando e
dividendo il pane, che i loro occhi e i loro cuori si aprono. Anche se non
vedono più Gesù, sono sicuri che è rimasto là, vivo; che lo si può incontrare
attraverso la parola, e le cene. Con questa certezza, fanno marcia indietro per
ritornare a Gerusalemme, nella comunità dei discepoli. È qui che si riuniscono
e discutono gli avvenimenti di Pasqua, sui quali si basano i principi della
fede. "È risuscitato e apparso a Simone" (il primo degli apostoli): ecco una delle
frasi nelle quali si inserisce l'incontro pasquale dei due discepoli di Emmaus.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Giovedì fra l'Ottava
di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 24,35-48)
Gesù stette in mezzo a loro e disse:
Pace a voi.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 24,35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò
che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il
pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e
disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un
fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel
vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e
guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo
questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse:
«Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce
arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e
disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo
giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il
perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete
testimoni». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gli uomini e le donne che hanno conosciuto Gesù testimoniano
la sua risurrezione. Dicono che è venuto vivo verso di loro, che si è offerto
ai loro occhi.
Siccome la risurrezione oltrepassa tutti i limiti dell'esperienza terrena, non
esistono termini né frasi fatte per ritrasmettere la realtà che tocca queste
persone. I discepoli di Gesù cercano delle parole e delle immagini (già
pensando alle domande che verranno poste) per esprimere l'inesprimibile.
Succede la stessa cosa per l'ultimo incontro pasquale con il quale termina il
Vangelo secondo san Luca.
L'apparizione di Gesù agli apostoli è strana e tuttavia familiare. Dice loro:
"Pace a voi!". Ma essi sono colti dalla paura e pensano - come tanti tra coloro
che hanno bisogno di una spiegazione - che si tratti di uno "spirito". Allora,
egli fa toccare loro il suo corpo, e mangia davanti ai loro occhi.
Perché, siccome la fede nella morte e nella risurrezione di Gesù è il
fondamento di tutta la predicazione, questa non tollera alcun dubbio.
Gerusalemme, città della morte e della risurrezione, diventa la città dove gli
apostoli ricevono lo Spirito promesso e, con lui, la onnipotenza, che fa di
loro dei testimoni per tutti i popoli della terra.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Venerdì fra l'Ottava
di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 21,1-14)
Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli
sul mare di Tiberìade.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 21,1-14)
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E
si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo,
Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse
loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con
te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano
accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da
mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla
parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla
su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse
a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si
strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.
Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon
Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré
grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro:
«Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?»,
perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo
diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai
discepoli, dopo essere risorto dai morti. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il Vangelo di san Giovanni termina con la descrizione di un
incontro ricco di simboli: Pietro e altri sei discepoli sono sulle rive del
lago di Tiberiade. Là dove si trovavano prima che Gesù li chiamasse per
seguirlo e diventare pescatori di uomini. Pietro decide: "Io vado a pescare" -
ma senza pensare agli uomini. Gli altri si uniscono a lui.
Nella notte - propizia ai pescatori - vanno sul lago. La mattina, rientrano con
le reti vuote. E, sulla riva, qualcuno domanda loro un po' di pesce.
Ma non hanno pescato nulla, niente per loro stessi, niente che possano
dividere. Fidandosi di una sua parola - che non hanno riconosciuto - gettano le
loro reti e pescano molti pesci (anche se il mattino non è il momento migliore
per la pesca). Allora il cuore del discepolo che Gesù amava si apre. "È il
Signore!", esclama. In modo conforme alla sua posizione nella comunità,
Giovanni è il primo a riconoscere Gesù; e Pietro è il primo a raggiungerlo. Gli
altri seguono con la barca e le reti, piene di centocinquantatrè grossi pesci,
una quantità inaudita.
L'incontro sulla riva è colmo di una strana paura. Nessuno osa domandare: "Chi
sei?". Essi lo sanno, ma tuttavia provano un'impressione di estraneità e di
cambiamento. Questa volta, Gesù non mangia. Prende il pane e i pesci. Li dà a
loro ed essi li prendono dalle sue mani: il pane e la vita.
IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Sabato fra l'Ottava
di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,9-15)
Andate in tutto il mondo
e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,9-15)
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria
di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad
annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma
essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino
verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non
credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per
la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che
lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate
il Vangelo a ogni creatura». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il Vangelo di san Marco termina con una catechesi sulla
fiducia che meritano gli undici apostoli, la cui testimonianza è il fondamento
della fede della Chiesa: Gesù stesso li ha chiamati per andare dalla Galilea a
Gerusalemme.
Dopo il Venerdì santo, delusi e senza speranza, restano in città. Maria di
Magdala che - secondo questo racconto, che fa fede - è stata la prima alla
quale il Signore è apparso, spiega loro di che cosa l'ha incaricata il Cristo
risuscitato. I due discepoli che il Signore accompagna lungo il cammino verso
Emmaus rientrano a Gerusalemme. Tuttavia, essi non li ascoltano, né credono
loro. Né la testimonianza della donna, né quella dei due discepoli fa uscire
gli apostoli dalla loro afflizione e dai loro lamenti.
È soltanto quando Gesù stesso è vicino a loro e rimprovera loro la mancanza di
fiducia nella parola dei suoi testimoni, che i loro cuori e i loro occhi si
aprono.
Vedendolo, capiscono che il vangelo di Dio che Gesù aveva predicato, e che
diventa la loro missione, ha un avvenire senza fine. Capiscono che la loro
missione comprende "il mondo intero" e "la creazione intera", tutta la comunità
dei viventi.