IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO DOMENICA EPIFANIA E SETTIMANA ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Guarda, o Padre, i doni che ti offriamo non oro, incenso e mirra, ma colui che in questi santi doni è significato, immolato e ricevuto: Gesù Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 2,1-12)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a
Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui
che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo
venuti ad adorarlo». All'udire questo, il
re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi
dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui
doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è
scritto per mezzo del profeta: "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero
l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà
il pastore del mio popolo, Israele"».
Allora Erode, chiamati segretamente i
Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella
e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e
informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li
precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa,
videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi
aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode,
per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
È sempre commovente questa pagina del Vangelo, essa ci
fornisce indicazioni molto importanti su Gesù, sua Madre Maria, l'adorazione di
tre pagani arrivati dal lontano Oriente, la persecuzione presente fin dalla
nascita di Gesù, la stella che guida i tre importanti personaggi.
Per noi la Stella che ci conduce al porto sicuro, alla vera spiritualità, è la
Madonna. La Stella del nostro cammino.
La prima considerazione viene guardando il Bambino, Dio in un Corpo umano, lo
Spirito divino agisce adesso in un Uomo.
Egli pur avendo un piccolo Corpo è in realtà l'Eterno; anche se non fa udire la
voce e non parla è la Parola di Dio; anche se non cammina ancora è l'Essere
infinito presente ovunque; pur non vedendo perché piccolissimo è dall'eternità
Colui che tutto vede e tutto conosce.
Il Bambino appena nato potrebbe già parlare correttamente l'ebraico e tutti i
dialetti della regione perché è presente la seconda Persona della Santissima
Trinità, ma Dio volle sottomettersi e rispettare la naturale crescita fisica,
senza anticipare i tempi.
Si può certamente credere che già la Madonna riceveva illuminazioni e
ispirazioni da suo Figlio, perché quel visino sorridente e un po' sorpreso, era
di Colui che aveva lasciato i Cieli per partecipare alla vita umana e riportare
l'amicizia tra il Padre suo e l'umanità.
Questo Bambino è di colore roseo ed è bellissimo, Lo attende il colore rosso
del suo Sangue che coprirà il Volto Santo.
Questo Bambino che ride e piange perché ha fame, essendo Dio già conosce tutto,
sia il suo futuro che la storia di ognuno che verrà.
Dinanzi a Lui bisogna genuflettersi e umiliarsi, come fecero i tre Magi, come
hanno fatto da duemila anni tutte le anime devote davanti all'Eucaristia. I
Magi fecero un lunghissimo viaggio per vedere il Bambino, noi con gli occhi
della Fede vediamo che quel Bambino è presente nell'Eucaristia e noi Lo
adoriamo con piena convinzione.
Questo è il tempo di pregare con maggiore fervore, di avvicinarci a Gesù con
fiducia e amore perché nelle Nazioni ci siano iniziative di pace e fratellanza
e di reciproca comprensione e collaborazione.
Nella meditazione di oggi bisogna soffermarsi sulla necessità di pregare con maggiore
impegno e costanza, soprattutto il santo proposito è di fare una visita
giornaliera in Chiesa anche di dieci minuti per salutare, ringraziare, adorare
Colui che pensa sempre ad ognuno di noi.
Molti cristiani non si rendono conto di quanto è vicino Gesù alla nostra vita.
Cercano la gioia dove non c'è e ignorano l'Eucaristia.
Come i Magi che adorano il Bambino perché Lo considerano il Messia, anche noi
dobbiamo prendere la santa abitudine di presentarci davanti al Tabernacolo per
riconoscerlo come il Signore e Salvatore. Il Gesù presente nel Tabernacolo è lo
stesso che quei saggi videro tra le braccia di Maria. Noi sappiamo che è Dio e
i miracoli compiuti lo attestano.
Chiediamoci oggi, come Lo adoriamo quando è esposto nell'ostensorio o nascosto
nel Tabernacolo, con quale devozione e riverenza ci inginocchiamo durante la
Santa Messa, nei momenti indicati e tutte le volte che entriamo nei luoghi dove
è conservato il Santissimo Sacramento.
I Magi "aprirono i loro scrigni e gli offrono in dono oro, incenso e mirra". I
doni più preziosi dell'Oriente, quanto esiste di più prezioso per Dio. Gli
offrono oro simbolo di regalità. Insieme a loro gli offriamo l'incenso, il
profumo che, bruciato ogni sera sull'altare, simboleggiava la speranza del
Messia.
E, insieme ai Re Magi, offriamo anche mirra, perché Dio incarnato prenderà su
di sé le nostre miserie, si farà carico dei nostri dolori.
Abbiamo molti motivi per ringraziare Gesù quotidianamente. Chiediamogli tutto
quello che ci necessita e preghiamo per la Chiesa, l'Italia e il Mondo.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 4,12-23)
Quando
Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò
Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di
Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del
profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno
dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato
Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito
lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli,
Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a
Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito
lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando
il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel
popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e
conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori,
indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle
cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla
Giudea e da oltre il Giordano. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il Profeta aveva annunciato il passaggio da un tempo di
oppressione a un tempo di salvezza.
Purtroppo l'umanità ha scelto una strada diversa e sbagliata, ha rifiutato la
Parola di Dio per volgersi altrove dove c'è corruzione.
Questa società è malata per mancanza dell'Amore di Dio, è convinta che le
sofferenze si possono ignorare compiendo opere che in realtà producono altre
sofferenze. È una società che sta arrivando all'esasperazione perché ha perduto
Gesù, non ha un punto di riferimento concreto e che può essere solamente Dio.
Le ferite del cuore presenti in miliardi di persone producono avversità verso
gli altri, vivono di astio, rancore, invidia. Chi è disponibile a chiedere
perdono se ha commesso un errore? Non si cerca la riconciliazione ma si segue
l'istinto della vendetta, l'occhio per occhio è più in vigore oggi di allora.
Miliardi di persone hanno bisogno urgente di sfogarsi con qualcuno per ricevere
conforto e parole di guarigioni, ma non cercano Gesù, è più facile ricorrere
alla magia occulta e in alternativa allo psicologo.
C'è tantissima sofferenza morale in questa società ma sono pochi quelli che
scoprono il vero Salvatore: Gesù Cristo.
Come duemila anni fa, oggi Gesù percorre il mondo con il suo Spirito Divino
alla ricerca di anime pentite che invocano il suo aiuto, ed è più felice il
Signore di donare Grazie e benedizioni che l'umanità di riceverle.
Gesù continua a percorrere il mondo con i suoi Ministri, continua a guarire da
ogni male quanti Lo cercano con sincerità.
L'uomo però rimane il più delle volte pieno di dubbi e la debolezza lo fa
scivolare nella mondanità dissoluta, dimenticando l'esistenza di Dio, non
pensando più alle sue necessità spirituali e spesso anche fisiche.
La trascuratezza spirituale di quasi l'intera umanità ha causato il distacco da
Dio e le conseguenze le vediamo. Noi siamo chiamati a fare qualcosa per quanti
non pensano più alle loro anime, dobbiamo interessarci per loro e oltre a
pregare, dobbiamo avvicinarli e parlare di Gesù, dei Sacramenti e della
Madonna.
Chi compie questo passo quasi sicuramente salverà eternamente la sua anima.
"Conducevano a Lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori,
indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle
cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla
Giudea e da oltre il Giordano".
Il Regno di Dio. Per molti cristiani non è chiaro il significato: con questa
espressione Gesù si riferiva al Regno o alla sovranità di Dio su tutte le cose.
Questo concetto era in contrapposizione a quello di regno dei poteri terreni,
specialmente l'Impero romano, che aveva occupato le città di Nazareth e
Cafarnao, dove Gesù viveva, ma anche la città più importante della Giudea,
Gerusalemme.
Nella tradizione cristiana il Regno dei Cieli (o di Dio) è stato accostato al
concetto di Paradiso. Il concetto di Regno dei Cieli o Regno di Dio, si può
esprimere in questi termini: "La diffusione e la pratica dei Principi cristiani
nella società umana, con i quali Principi inizia la realizzazione, già in
questa terra, della vita eterna".
Il Regno dei Cieli oppure il Regno di Dio è un concetto chiave del
Cristianesimo, basato sulle parole di Gesù e una spiegazione chiara la diede
Papa Giovanni Paolo II nell'udienza generale del 4 settembre 1991:
«Il nuovo Regno ha un carattere eminentemente spirituale... La natura
spirituale e trascendente di questo
Regno è espressa anche nell'equivalente linguistico che
troviamo nei testi evangelici: "Regno dei Cieli"... Ma pur attuandosi e
sviluppandosi in questo mondo, il Regno di Dio ha la sua finalità nei "cieli".
Trascendente nella sua origine, lo è anche nel suo fine, che si raggiunge
nell'eternità... È il Regno del Padre, entrato nel mondo con Cristo; è il Regno
messianico che per opera dello Spirito Santo si sviluppa nell'uomo e nel mondo
per risalire nel seno del Padre, nella gloria dei Cieli».
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,34-44)
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione
di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare
loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il
luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le
campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli
rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare
a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse
loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque,
e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero, a
gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli
occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi
discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste
piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano
cinquemila uomini. Parola del Signore.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,45-52)
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi
discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, a Betsàida,
finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte
a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra.
Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul
finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva
oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a
gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli
subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì
sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il
fatto dei pani: il loro cuore era indurito. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Questo episodio del Vangelo dice bene la debolezza e la
fragilità del nostro essere. Quando tutto sembra normale, ci crediamo forti. È
quando sopraggiunge l'ostacolo, la tentazione, che rischiamo di cadere. La fede
dà un'audacia inimmaginabile. Gesù ha vinto la paura con tutto il suo corteo di
malattie, di mali, di peccato e di morte.
Forti della nostra fede, davanti alle meraviglie che Dio ha compiuto possiamo
esclamare: "Veramente, tu sei il Figlio di Dio".
Ricordiamo le prime parole di Giovanni Paolo II: "Non abbiate paura di aprire
le porte a Cristo". Possiamo dire con il Vangelo: apriamo le porte a Cristo e
non avremo più paura, perché in lui saremo vincitori.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 4,14-22)
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la
sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli
rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò
nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa;
aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l'anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga,
gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si
è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che
uscivano dalla sua bocca. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù non è venuto ad abolire ma a compiere. L'immensa attesa
d'Israele trova il suo compimento in Gesù, il Messia. La liberazione
annunciata, le guarigioni promesse, il lieto messaggio diffuso tra i poveri
raggiungono la loro realizzazione suprema nel dono dello Spirito Santo
consostanziale al Padre e al Figlio.
Con Gesù, Dio ha assunto un nuovo volto e nuove maniere di fare.
Egli non cessa di manifestarsi. Oggi, in ogni liturgia, Gesù stesso apre il
libro e parla a ognuno di noi. Il regno di Dio è sempre presente. È qui, quando
noi siamo tentati di cercare altrove, sia in un passato idealizzato e
trascorso, sia in un ipotetico futuro.
"Gli occhi di tutti stavano fissi sopra di lui".
Come riceviamo la parola di Dio? Come una storia, una morale, o come un
compimento in Gesù di Nazaret?
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 5,12-16)
Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra
lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi
purificarmi».
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E
immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno:
«Va' invece a mostrarti al sacerdote e fa' l'offerta per la tua purificazione,
come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».
Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e
farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a
pregare. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Se crediamo veramente che Gesù Cristo è Figlio di Dio e che seguire Gesù significa possedere la vita, avremo uno sguardo diverso sul mondo. La vita eterna è molto diversa da una evasione da questo mondo in cui viviamo. Un nuovo sangue, donato dallo Spirito, scorre nelle vene dei battezzati. Guardiamo il mondo con lo sguardo di Dio, così contribuiremo a salvarlo con i talenti che ci sono donati. Questo modo di vedere esige un certo comportamento. La vita cristiana, cioè la vita in Cristo, ci permette di vedere tutto in Dio. È molto diversa da un panteismo sempre in agguato in cui si vede Dio in tutto.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 5,14-21)
In quel tempo, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e
là si tratteneva con loro e battezzava.
Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c'era molta acqua;
e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato
gettato in prigione.
Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo
alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui
che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai dato
testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui».
Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal
cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: "Non sono io il Cristo",
ma: "Sono stato mandato avanti a lui". Lo sposo è colui al quale appartiene la
sposa; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla
voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece,
diminuire». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Non si potrebbe chiudere meglio il tempo liturgico di Natale
che evocando il corteo nuziale che ci conduce al servizio della vita. Giovanni
Battista ha preparato da lontano le nozze del suo padrone. Quando questi
giunge, egli lo indica e si fa da parte appena lo sposo ha incontrato la sposa.
La vocazione di Giovanni Battista non si è spenta con lui, essa si prolunga in
ognuno di noi.
Egli ci rivela come lavorare alle nozze di Gesù con la sua Chiesa, e vi svela
il segreto della sua gioia: "Egli deve crescere e io invece diminuire".
Giovanni Battista è tutta la vocazione della Chiesa e dunque la nostra
vocazione.
Indicare Gesù, l'Agnello di Dio.
Riconoscerlo in mezzo a noi.
Farsi da parte davanti a lui, e ripetere: Convertitevi perché il regno di Dio è
vicino!