IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO XII DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO CORPUS DOMINI ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Questo è il mio corpo
Questo calice è
la Nuova Alleanza nel mio sangue
fate questo, ogni volta che ne bevete, in
memoria di me
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 9,11-17)
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del Regno di Dio e a guarire
quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli
si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle
campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona
deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi
risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi
a comprare viveri per tutta questa gente». C'erano infatti circa cinquemila
uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta
circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e
i due pesci, alzò gli occhi al Cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò
e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a
sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. Parola del
Signore.
Sequenza
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l'esito!Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell'intero.È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev'essere gettato.Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
RIFLESSIONI
Onoriamo e adoriamo
oggi il "Corpo del Signore", spezzato e donato per la salvezza di tutti gli
uomini, fatto cibo per sostenere la nostra "vita nello Spirito". Gesù ha
moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo
fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma
in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se
io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua.
L'Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri
rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una
grande fede per dire: "Qui c'è il Signore!". Se guardo a me stesso, mi trovo
sempre piccolo, imperfetto, peccatore, pieno di limiti. Eppure Dio mi ama, come
ama tutti gli uomini, fino a farsi nostro cibo e bevanda per comunicarci la sua
vita divina, farci vivere la sua vita di amore.
L'Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo
duemila anni fa. È invece una "scuola di vita", una proposta di amore che
coinvolge tutta la mia vita: deve rendermi disponibile ad amare il prossimo,
fino a dare la mia vita per gli altri. Secondo l'esempio che Gesù ci ha
lasciato.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO XII DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO CORPUS DOMINI ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
24 Giugno 2019 Lunedì
della XII settimana del Tempo Ordinario Anno C
Natività Di San Giovanni Battista
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,57-66.80)
«Giovanni è il suo nome».
E la mano del Signore era con lui.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca, (Lc 1,57-66.80)
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I
vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua
grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con
il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà
Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con
questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli
chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo
Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa
della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano,
le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero
la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte
fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Parola del Signore.
Prima dell'ingresso nel mondo del Figlio eterno con un Corpo umano, sono avvenute alcune vicende molto significative. Questa di Zaccaria non è marginale, innanzitutto c'è l'annuncio e il dono di Dio della maternità alla moglie Elisabetta, anziana e sterile, inoltre viene manifestato l'agire di Dio quando deve realizzare i suoi progetti.
Dio si serve di persone semplici, considerate quasi insignificanti dalla società superba e cieca. Si serve dei bambini come in diverse apparizioni oppure di adulti ignorati da quanti vivono lontani da Dio. Quelli che non stimano le persone secondo i valori morali ma seguendo la legge dell'egoismo.
Dio stesso per mostrarsi al mondo prese un Corpo umano, si presentò nelle sembianze di un neonato per dirci che noi dobbiamo diventare piccoli nel cuore e nella mente. È questo il cammino difficile che incontrano molti credenti, e provo grande comprensione quando agiscono nella superbia e nell'orgoglio, e "non sanno quello che fanno".
Se io provo grande dolore quando leggo oppure osservo i comportamenti di quanti pensano di seguire Gesù ma camminano in un percorso parallelo e sbagliato, molto più grande è la sofferenza del mite Cuore del Signore Gesù.
Vorrei che tutti comprendessero che la vera realizzazione umana passa attraverso Gesù, con la mediazione della Madonna!
Non c'è altra felicità piena e reale fuori da Loro, tutto è una finzione e non dovete accettare mai l'ipocrisia del mondo o la mentalità licenziosa.
Dio ci ha regalato le Leggi che permettono il raggiungimento della vera felicità in questa vita, una felicità interiore, quindi spirituale, che può convivere benissimo con qualche sofferenza. Chi segue i dieci Comandamenti è padrone della sua volontà e la mette al servizio di Dio.
Si diventa adulti nello Spirito. Tutto cambia nella vita.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 7,6.12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci,
perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro:
questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che
conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è
la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la
trovano!». Parola del Signore.
Il vangelo ricorda "la regola d'oro" che è presente in tutte le religioni "fare agli altri quello vorresti fosse fatto a te e non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te".
E' una norma chiara, presente in ogni uomo e donna ed è il primo passo verso l'amore cristiano più profondo, il nuovo comandamento datoci da Gesù (cf Gv 13,34).
Essere discepoli di Cristo esige impegno e responsabilità: quindi rispettare l'altra persona, mettersi nei suoi panni, farsene carico, anzi amarla, perché in noi si riconosca la presenza di Dio-Amore.
L'indifferenza verso l'altro è un pessimo difetto che ci impedisce di soccorrere le persone, ci rende responsabili della mancata correzione e della negligenza verso l'altro.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 7,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che
vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti
li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono
produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero
buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti
buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li riconoscerete». Parola del Signore.
"Cristo ci ha liberati scrive san Paolo perché rimanessimo liberi". Non dobbiamo rinnegare l'aspirazione alla libertà che Dio stesso ha posto nel cuore dell'uomo,
ma dobbiamo essere lucidi a proposito del modo di trovare la vera libertà. Non è abbandonandosi a tutti gli istinti che si raggiunge, ma disciplinandoli per favorire l'aspirazione umana più profonda, che è l'amore vero.
I tanti profeti di giustizia proclamano di voler portare la giustizia alla nostra società, ed è evidentemente un'aspirazione ottima, ma può anche nascondere aspirazioni di lupi rapaci, che vengono per divorare e uccidere. Lo vediamo quando, in nome della giustizia, si commettono violenze di ogni genere. Dobbiamo lavorare per la giustizia con perseveranza, ma in modo coerente con l'ideale di giustizia, che si persegue non con la violenza e l'oppressione, ma con la costanza, l'impegno, la pazienza. Tutti i frutti dello Spirito conducono alla vera giustizia di Dio.
E necessario operare un discernimento, cercando sempre la via del Signore, che fa evitare gli eccessi opposti e ci dà il vero equilibrio, l'equilibrio della vita nuova, la vita del Cristo risorto, la vita di fede, in una parola.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 7,21-29)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma
colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi
diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo
nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse
compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai
conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a
un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma
essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie
parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha
costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua
rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo
insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come
i loro scribi. Parola del Signore.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO XII DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO CORPUS DOMINI ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
28 Giugno 2019 Venerdì
della XII settimana del Tempo Ordinario Anno C
SACRATISSIMO CUORE DI GESU'
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 15,3-7)
vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,
più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 15,3-7)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa,
chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho
trovato la mia pecora, quella che si era perduta".
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,
più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione». Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
L'arte paleocristiana
rappresenta Gesù come un giovane pastore che porta dolcemente sulle spalle una
pecorella. Tale iconografia si ispira alla parabola della misericordia che
abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi. La preoccupazione del Signore per la
pecorella smarrita è ricordata nella liturgia del Sacro Cuore di Gesù. Il buon
pastore ha tutto il cuore rivolto alle sue pecore, non a se stesso. Provvede ai
loro bisogni, guarisce le loro ferite, le protegge dagli animali selvaggi.
Conosce ogni pecora per nome e, quando le porta al pascolo, le chiama una per
una. Si preoccupa in modo particolare della pecora che si è smarrita, non
risparmiandosi pena alcuna pur di avere la gioia di ritrovarla. Una pecorella
smarrita è assolutamente indifesa, può cadere in un fossato o rimanere prigioniera
fra i rovi. Proprio allora, però, nel pericolo, essa scopre quanto sia prezioso
il suo pastore: dopo il ritrovamento, egli la riporta all'ovile sulle sue
spalle con gioia. Se un lupo si avvicina, il buon pastore non fugge, ma, per la
sua pecorella, rischierà anche la vita. In questi frangenti si rivela il cuore
del buon pastore.
"Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi" (Gv
3,16).
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO XII DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO CORPUS DOMINI ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
29 Giugno 2019 Sabato
della XII settimana del Tempo Ordinario Anno C
SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 16,13-19)
Io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 16,13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi
discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero:
«Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei
profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né
sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico:
tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi
non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò
che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.