TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 3,1-12)
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea
dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è
colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che
grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle
attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora
Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a
lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro
peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di
vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? Fate
dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro
di voi: "Abbiamo Abramo per padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio
può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi;
perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io
vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più
forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in
Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà
il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 5,17-26)
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della
Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme.
E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini,
portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e
di metterlo davanti a Lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa
della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il
lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro Fede, disse:
«Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a
discutere, dicendo: «Chi è Costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i
peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti,
rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire "Ti
sono perdonati i tuoi peccati", oppure dire "Alzati e cammina"? Ora, perché
sappiate che il Figlio dell'Uomo ha il potere sulla terra di perdonare i
peccati, dico a te -disse al paralitico-: alzati, prendi il tuo lettuccio e
torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su
cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da
stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto
cose prodigiose». Parola del Signore.
Ciò che colpisce è principalmente la risolutezza e la convinzione degli amici del paralitico, nel voler portare l'ammalato vicino a Gesù.
Questo comportamento apparentemente ordinario è invece la prova della Fede in Gesù, infatti ogni cristiano dovrebbe imitare gli amici del paralitico e accompagnare i non credenti da loro conosciuti, davanti al Tabernacolo e al confessionale, dopo avere spiegato a sufficienza la verità sulla Persona di Gesù e i cardini della nostra Fede.
Focalizziamo bene il comportamento degli uomini che sfidando tutti calarono dal tetto il paralitico, guardiamolo come esempio.
"Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a Gesù". Questo deve essere lo spirito dei cristiani che si considerano vicini e amici di Gesù:
1) devono catechizzare con amore e nella sana dottrina gli increduli e i non credenti;
2) devono fare proprie le resistenze di quanti non pregano, pregando appunto ogni giorno per loro e chiedendo con insistenza la loro conversione;
3) devono presentarli di continuo nella preghiera a Gesù e poi portarli amorevolmente davanti al Tabernacolo e al confessionale.
Facciamo questo, cominciando dai propri familiari?
La comprensione dell'importanza dello stato di Grazia fa scattare una molla interiore che spinge sempre a ricercare il bene degli altri, ad interessarsi della vita spirituale degli altri, anche se con discrezione e prudenza. È un interessamento non indagatore ma di esortazione a frequentare i Sacramenti e a pregare bene ogni giorno.
«Vedendo la loro Fede, Gesù disse: "Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati"». Lo stesso dirà ai peccatori che si pentono e cambiano vita.
Abbiamo visto che quando si desidera qualcosa di importante si può ottenere, soprattutto se sono sante richieste fatte a Gesù.
Il secondo spunto che oggi mi incanta è la meraviglia e la considerazione della folla che aveva assistito al miracolo della guarigione del paralitico, di un uomo che era condannato a rimanere sul letto per tutta la vita e chissà da quanti anni non poteva alzarsi e camminare normalmente.
"Abbiamo visto cose prodigiose".
Ognuno di noi vede cose prodigiose compiute da Gesù, ogni volta che Lo cerca con umiltà e Fede. Quante persone piene di sofferenze ottengono la guarigione o la liberazione da mali opprimenti? Oppure persone consumate dal dolore e provate da una vita difficile, incontrare il sorriso del Signore e mutare la tristezza in una immensa gioia anche per la speranza ritrovata?
Quante persone paralizzate dal peccato e dai vizi devastanti, sono rinate a vita nuova perché portate davanti a Dio da amici veri.
Abbiamo visto e vediamo ogni giorno tantissimi prodigi che Gesù compie prontamente quando si prega con viva Fede. Cose straordinarie e meravigliose avvengono restando vicini al Signore, quando Lui viene messo al centro di tutto.
I credenti che non ricevono nulla oppure molto poco, devono chiedersi che posto hanno lasciato a Gesù nella loro vita.
Sono arrivati anche al punto di calarsi dal tetto, abbandonando la superbia della vita, calandosi nell'umiltà della Fede per incontrare Gesù?
"Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati". Il perdono viene donato smisuratamente dai confessori che sono lì come strumenti del Signore, ma quanti oggi credono ancora nella necessità della Confessione e ricevono il Corpo di Cristo in peccato mortale?
C'è una teoria all'interno della Chiesa che insegna la non necessità di confessare i peccati davanti al confessore e questa è una eresia. Mai la Chiesa ha insegnato che ci si può rivolgere direttamente a Dio per ottenere il perdono dei peccati mortali.
Mentre altri credenti carichi di Fede, ricorrono alla Confessione periodica per la conoscenza della sana dottrina e con atteggiamento umile e pentito, dicono a un uomo i loro peccati. Chi assolve è Gesù Cristo, è Lui che assolve per mezzo del confessore, il quale dice: "E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
"Oggi abbiamo visto cose prodigiose". Nella vita di ognuno avvengono di continuo, fate maggiore attenzione agli aiuti di Dio.
Come terzo spunto valuto la pronta e commovente disponibilità e semplicità di Gesù nel perdonare i peccatori pentiti. Dio non è solo misericordia, come si ripete in questo periodo, altrimenti non sarebbe Dio perché incompleto. È anche giustizia, ma Lui è desideroso di donare ed esercitare esclusivamente la misericordia, è colpa dell'uomo attirarsi la giustizia divina.
Dio è Amore e vuole la salvezza di tutti, per questo ci indica l'Immacolata come Madre e Mediatrice ed ottenere Grazie impossibili.
II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Martedì della II
settimana di Avvento Anno A
San Nicola
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 18,12-14)
Il Buon Pastore. E' volontà del Padre.
Che neanche uno di questi piccoli si perda.
6 Dicembre 2022
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 18,12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non
lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che
per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi
piccoli si perda». Parola del Signore
Nell'essenza della fede è racchiusa la sua verità primaria, vitale. Se questa verità dovesse venire meno, per la fede è la sua morte. Questa verità la possiamo attingere dalla stessa chiamata del nostro Padre nella fede che è Abramo.
Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra» (Gen 12,1-3). L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce» (Gen 22,15-18).
Abramo esiste per dare vita ad ogni altro uomo. Possiamo affermare che esiste per gli altri, per portare agli altri la benedizione del Signore. Ogni figlio di Abramo, ogni figlio della vera fede, il cui compimento è in Cristo, il vero Figlio della promessa, il Portatore della benedizione, esiste per essere benedizione di grazia, verità, vera salvezza per ogni altro uomo. Se questa finalità del nostro essere veri figli della fede dovesse venire meno, è il segno che noi siamo morti alla fede e che la vera fede è morta in noi. I farisei al tempo di Gesù erano persone dalla fede morta. Avevano una religione artificiale per se stessi, ma non una fede in missione per gli altri. È come se essi non fossero figli del Padre della fede. C'è tra essi ed Abramo una contraddizione di essenza, anzi una negazione della loro stessa natura religiosa. Abramo è il padre della moltitudine. Loro non sono padri neanche di se stessi. Vivono chiusi in un sistema religioso nel quale non c'è spazio per gli altri. È questa la vera morte della fede.
Il fariseismo non è solo religione artificiale mostruosa. È anche religione senza fede e priva di ogni qualsiasi verità. Non solo è carente della verità primaria, ma anche di ogni altra verità. Gesù, quando in San Matteo detta le regole della comunità, afferma con fermezza di Spirito Santo che mai la sua Chiesa potrà reggersi sulle chiusure mentali, spirituali, spaziali, temporali, o di altra natura. La sua Chiesa è una comunità spigolatrice di anime, cuori, persone da portare a Cristo Gesù. Spigolatori di anime: questa è la nostra vocazione, la nostra natura, la nostra missione, il nostro ministero. Spigolatrice di anime è detta la Vergine Maria. Nella tradizione mariana francese Lei è la "Divina spigolatrice" che deve raccogliere tutti i peccatori abbandonati perché possano ritornare nella casa del Padre. A Lei ogni spigolatore di peccatore chiede aiuto perché possa riuscire nella missione. È questa una vera conversione teologica necessaria ad ogni discepolo di Gesù, a quanti confessano la vera fede in Lui.
Senza questa conversione teologica, che ci spinge non solo a cercare i peccatori, ma a dare la nostra vita per essi, come Cristo Gesù, morendo anche noi per togliere il peccato del mondo, mai potremo dirci della vera religione. Saremo sempre della falsa. Oggi la nostra religione, santissima nella sua essenza di verità e di grazia, vive questa fortissima involuzione: si è andati oltre la linea dei farisei. Si è abolito il percorso della santità. Essa è dichiarata inutile in se stessa. Non vi sono più neanche i peccatori da salvare. Tutti siamo già salvi per la misericordia di Dio. Tutti saremo in Paradiso. L'inferno è dichiarato vuoto anche dalla grande teologia dei nostri tempi.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da tanta falsità.
II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Mercoledì Della II
Settimana Di Avvento Anno A
Sant'Ambrogio
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,28-30)
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi.
E io vi darò ristoro.
Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero.
7 Dicembre 2022
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e
il mio peso leggero». Parola del Signore.
II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Giovedì Della II
Settimana Di Avvento Anno A
Immacolata Concezione Della Beata Vergine Maria
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)
Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te.
Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Maria, Ponte Fra Cielo E Terra.
8 Dicembre 2022
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome
Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati,
piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto
come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia
presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli
darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e
il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo
e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua
parola». E l'angelo si allontanò da lei. Parola del Signore.
Beh? E che ci trovate di così straordinario in tutto questo? È normale che una ragazza giovane sogni di sposarsi, di vivere con il suo principe, magari di avere dei figli... tutto normale... come tante ragazze della sua età e come tante ragazze che oggi sono qui... tutto ordinario...
Ecco... ed è lì che mette radici lo straordinario, è lì che irrompe Dio nella storia di Maria, di Giuseppe e, siccome ogni irruzione di Dio non è mai un fatto privato, ecco che questa storia accaduta in una casetta piccola e normalissima di un paesino piccolo e normalissimo come Nazareth, diventa lo STRAORDINARIO di Dio... così che oggi ancora dopo più di 2000 anni la raccontiamo e ne traiamo ispirazione e salvezza per la nostra vita!
Insomma... Maria, donna ordinaria, stava nella sua casa ordinaria e riceve la visita di un angelo di Dio, l'arcangelo Gabriele che tra tutti gli angeli è quello incaricato di portare i messaggi da parte di Dio, che le dice delle parole che tutti abbiamo ripetuto sicuramente tante volte Ave Maria e poi le dice che Dio la vede molto bella perché vede che il suo cuore è buono ed è pronto ad accogliere un progetto grande e meraviglioso che però è un tantino diverso da quello che probabilmente aveva immaginato Maria...
Le annuncia che Dio l'ha scelta per essere la Madre di Gesù, Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, che porterà pace e salvezza addirittura in tutto il mondo...
...insomma... non una cosina da poco... ora, vi immaginate la faccia di Maria, i suoi mille pensieri, mille dubbi... Ma come posso essere incinta, io sono solo fidanzata con Giuseppe, non siamo ancora sposati e per la legge ebraica non possiamo andare a vivere insieme prima di un anno, e l'Angelo Gabriele gli spiega che tutto ciò avverrà per opera dello Spirito Santo, che è Dio e Dio sarà il padre in cielo di questo bimbo che nascerà. Le dice anche che il Signore è con lei, che non è sola e che l'ha riempita della Sua grazia, non deve temere... Beh, non si capisce dal testo se Maria abbia realmente compreso quello che stava succedendo e soprattutto se abbia valutato le conseguenze... ma quella frase... Non temere.... E anche Sei piena di grazia di Dio, Dio ti è vicino deve averla toccata nel profondo del cuore e sapete cosa è successo in quel momento? Che questo grandissimo progetto che Dio aveva pensato, il Salvatore che stava per venire al mondo, e tutto ciò che di grande gli evangelisti ci narrano.... Tutto tutto.... Era fermo...era sospeso....tutto il cielo e sicuramente anche Dio Padre tratteneva il fiato per aspettare la risposta di Maria! Cielo e terra in sospeso in attesa che Maria, una ragazzina di Nazareth, dicesse il suo fiat, dicesse il suo sì al progetto di Dio!
Perché sapete... Dio è grande e potente, addirittura onnipotente e il suo amore è così perfetto che ha lasciato Maria libera di scegliere. Poteva Maria dire di no? Certo! Ma quelle parole dell'angelo.... Non temere e quella garanzia che questa era cosa di Dio e che Dio le era vicina... sapete che è successo Non sappiamo se Maria abbia capito subito tutto, ma ha capito che era un progetto di Dio, proprio come fecero i grandi Padri e i grandi profeti dell'Antico Testamento, prescelti da Dio per compiere i Suoi progetti.
E con questa intuizione nel cuore Maria risponde come rispondevano loro: Sono la serva del Signore, avvenga di me ciò che tu dici Okay, ci sto! Questa cosa dev'essere bella, se Dio mi è vicino, sarà per il mio bene e non solo per il mio! Non me la lascio scappare, costi quel che costi!
E dai, angelo, corri a dire a Dio che ci sto, mi fido di Lui!
E l'angelo si allontanò da lei.
Capite la grandezza del Vangelo di oggi? Quel sì di Maria è la prima entrata di Gesù nella storia e ancora oggi Maria, Madre di Gesù e Madre di tutta la Chiesa e quindi Madre di ognuno di noi, si rivolge a noi dicendo:
Abbi il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede! Abbi il coraggio di rischiare con la bontà! Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro! Compromettiti con Dio, allora vedrai che proprio con ciò la tua vita diventa ampia ed illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese, perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!
Vi piace questa cosa Vi risuona nel cuore come frasi belle e vere? Certo! Le ha gridate al mondo Papa Benedetto XVI, proprio l'8 dicembre di tanti anni fa e oggi le facciamo risuonare anche qui e nel cuore di bambini, giovani e adulti perché ogni giorno Dio ci lascia liberi di scegliere, liberi ogni giorno di dire il nostro Sì a Dio, di trasformare ogni giorno ordinario in qualcosa di straordinario, certi che con Lui la nostra vita sarà piena, bella e sempre degna di essere vissuta.
Vogliamo, in questo giorno di festa, ringraziare il Signore per il grande segno della Sua bontà che ci ha donato in Maria, Sua Madre e Madre nostra.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno
seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
"Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!".
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato". È
venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione e
un beone, un amico di pubblicani e di peccatori".
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». Parola
del Signore.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli
scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è
già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che
hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.
Se Gesù fosse il Messia atteso, il profeta Elia avrebbe dovuto essere tornato da molto tempo per preparare la sua venuta. E se Elia fosse effettivamente stato là, avrebbe già cominciato molte cose: non ci sarebbero più oppressioni politiche, il dominio dell'uomo sull'uomo sarebbe giunto alla fine, non vi sarebbero più opposizioni sociali tra poveri e ricchi, una nuova era di pace sarebbe già iniziata.
Gesù spiega ai suoi discepoli che la nuova era di pace comincia adesso, per coloro che colgono la loro opportunità, che rispondono all'appello alla conversione e instaurano la pace nel proprio cuore.
Ma le attese degli uomini sono altre: essi contano su un potente che possa aiutarli automaticamente a stabilire la pace. Ecco perché le parole di Giovanni Battista si sono perse nel vuoto. E perché la violenza minaccia quelli che portano la pace: Giovanni Battista muore di morte violenta, e Gesù presagisce che anch'egli sarà colpito da un destino simile.