IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO III DOMENICA DI PASQUA E SETTIMANA ANNO B IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 24,35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò
che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il
pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e
disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un
fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel
vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e
guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo
questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse:
«Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce
arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e
disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo
giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il
perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete
testimoni». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù, venendo nel mondo, aveva come scopo ultimo della
sua vita la salvezza dell'umanità. Per questo, oltre che preoccuparsi di
operare la salvezza degli uomini per mezzo della sua passione, morte e
risurrezione, provvide a far giungere la salvezza a tutti i popoli della terra
per mezzo dell'opera della Chiesa. A tale scopo, fin dall'inizio della sua vita
pubblica, si scelse dei discepoli perché stessero con lui, perché, vivendo con
lui, seguendo i suoi esempi e le sue istruzioni, fossero formati per diventare
suoi testimoni qualificati tra le genti. Gesù li formò innanzitutto alla
sottomissione alla volontà del Padre, cioè all'amore della croce e allo
svuotamento di se stessi (Mt 16,24-25) e li consacrò alla salvezza delle anime
(Gv 17,18-20). Apparendo ai suoi apostoli, dopo la sua risurrezione, Gesù
completò la formazione e l'insegnamento dato ai suoi discepoli; rivelando loro
la verità del Vangelo, dette una pratica dimostrazione della realtà della vita
eterna. Aprì in tal modo le loro menti alla comprensione delle Scritture e dei
suoi insegnamenti, per renderli suoi testimoni autentici (cf. At 2,21-22),
perché per mezzo loro la sua salvezza arrivasse a tutti gli uomini. Ogni
cristiano oggi è chiamato a diventare un testimone autentico di Gesù, rivivendo
in se stesso il mistero pasquale. La sua formazione cristiana è completa quando
la sua vita si apre generosamente all'opera di evangelizzazione e di salvezza
dei fratelli.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,22-29)
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era
soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca,
ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da
Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva
reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli,
salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo
trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché
avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete
saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane
per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il
Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?».
Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha
mandato». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Portano all'estremità di una catenella intorno al collo
alcune croci come se fossero dei gioielli. Fanno stampare sulle loro camicie
l'immagine di Gesù. È scritto: "I love Jesus", ma non lo riconoscono come
Figlio di Dio. Sono delle persone che vivono in superficie; non hanno quella
profondità che permetterebbe di prenderli sul serio. Ed è a persone come loro
che si applica la parola: "Voi mi cercate, non perché avete visto dei segni, ma
perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati". "Voi avete il mio nome
sulle labbra, perché vedete in me qualcuno che incita alla rivolta contro
l'ordine esistente. Voi mi seguite per sfuggire alla vostra vita quotidiana. Ma
questo non è affare mio!".
Ecco il nostro modo di pensare, di noi che crediamo in Gesù, e che ci mettiamo
per così dire al suo posto. Ma il Signore non parlerebbe così. Egli guarda la
via che percorrono gli uomini. Certamente, la direzione non è esattamente la
migliore, ma tuttavia essi avanzano. Ed egli accetta la loro andatura dicendo:
"Sforzatevi di cercare il vero nutrimento". Essi non ricalcitrano; gli
domandano quale sia la via da seguire: "Che cosa dobbiamo fare?". Una nuova
speranza esiste all'improvviso per loro, perché c'è qualcuno che non li tratta
come dei superficiali.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti
crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto,
come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato
il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero.
Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e
chi crede in me non avrà sete, mai!». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Tu puoi impegnarti per i poveri, rischiare la tua reputazione per gli asociali, spogliarti per i mendicanti: tutto ciò non ha alcun valore se non sei importante per loro. Essi ti dicono: "Quale segno fai perché vediamo e possiamo crederti?". Bisognerebbe abbandonarli alla loro sorte e voltarsi verso coloro che si sentono confortati dal nostro aiuto, che lo accettano con piacere e riconoscenza! Ma il Signore è di diverso parere. Egli sa che, se la scorza esterna è dura, spesso l'interno è molto sensibile. La provocazione - qualsiasi sia la ripugnanza che ispira - è una sorta di disperata chiamata di aiuto: "Signore, dacci sempre questo pane!". Che preghiera per i provocatori!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,35-40)
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non
avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo
caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la
volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di
quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti
è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la
vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Se non fossi cristiano, potrei dormire a lungo la domenica
mattina, potrei mostrarmi un po' meno rigoroso nei confronti della mia vita e
dei miei soldi. Ma è proibito ai cristiani! Ecco il genere di parole che non
piace assolutamente ai cristiani stessi. Tuttavia, è così. Gesù stesso non si
esprime con delle parole velate? Egli dice che non vuole fare la propria
volontà, ma quella del Padre. Ma cosa sarà questa volontà che egli si rifiuta
di seguire?
È la folla che pretende: quello che tu fai e dici, non è né la parola né
l'azione divina; tu segui la tua volontà, e non quella di Dio. Il Signore
attesta il contrario: "Non sono venuto per compiere la mia volontà, ma la
volontà di colui che mi ha mandato". Ma egli ha rinunciato completamente alla
sua? No: soltanto, egli si nutre della volontà di suo Padre. Non c'è niente di
meglio per lui - e per noi. Fare la volontà di Dio non restringe la nostra
libertà. Se non fossi già cristiano, non potrei impedirmi di diventarlo!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo
attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha
ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia
visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in
verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto
e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non
muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Parola del
Signore.
RRIFLESSIONI
"Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal
cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo". Gv 6,48-51
Gesù, non solo è il pane, ma il pane vivente, vivo, vitale, capace di
trasmettere vita. La vita che è in Lui è la stessa del "Padre Vivente
Signore, aumenta la nostra fede!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può
costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del
Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera
bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il
Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui
che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Parola del
Signore.
RIFLESSIONI
«Come può costui darci la sua carne da mangiare? Gesù disse
loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del
Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno"». Gv 6, 52-54
Ciò che ci colpisce nel vangelo odierno di Giovanni è il realismo, o meglio
ancora, il verismo crudo delle affermazioni di Gesù. Ai Giudei sembrava una
cosa inverosimile, se non addirittura scandalosa, sentir dire dal Maestro di
Nazaret che avrebbero dovuto mangiare la carne di un uomo e bere il suo sangue!
E anche noi avremmo avuto lo stesso atteggiamento di rifiuto. Gesù avrebbe
potuto rispondere cercando di attenuare la crudezza delle sue parole, tentando
di spiegarle in qualche modo, nel senso che non si trattava di mangiare la sua
carne, ma di aderire totalmente nella fede alla realtà della sua persona.
Invece egli ha scelto di insistere sul crudo realismo delle sue parole. E
questo per sottolineare fortemente l'importanza e la centralità
dell'Eucaristia. Gesù non ci lascia soli nella solitudine di una fede puramente
interiore, ma ha voluto essere con noi nel realismo del suo corpo e del suo
sangue, che ci vengono da qualcuno che è esterno a noi e non soltanto da uno
che è presente solo nella nostra interiorità. Noi, imbevuti come siamo del nostro
io soggettivo, corriamo il rischio di racchiudere tutto nel nostro intimo,
prescindendo dal valore obiettivo delle cose esterne. Gesù, col suo linguaggio
crudo, ci invita a una profonda adesione a lui anche esterna. È, infatti,
evidente che non possiamo darci da soli il corpo e il sangue di Gesù per avere
la vita eterna: dobbiamo riceverli dall'esterno. La fede nell'Eucaristia ha una
sua dimensione importante.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero:
«Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo,
disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là
dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le
parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni
che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi
era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno
può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più
con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli
rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e
noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Parola del
Signore.
RIFLESSIONI
Volete andarvene anche voi?
Con Cristo si entra in una nuova fase della storia religiosa dell'umanità.
Nell'Antico Testamento, l'alleanza tra Dio e l'uomo, obbliga sempre. La fede
poteva essere vista anche come obbligo, costrizione, imposizione, giogo da
portare ogni giorno. Israele doveva sempre rimanere aggiogato alla Legge se
voleva godere i privilegi della benedizione del suo Dio e Signore. L'esilio, la
perdita della terra, sono visti come via perché Israele si converta e ritorni
sotto il peso dell'alleanza.
Con Gesù tutto cambia. Non vi è più alleanza secondo la carne. Vi è il nuovo
patto che è nello Spirito Santo, secondo la legge dello Spirito Santo. Ogni
singola persona viene chiamata a scegliere Cristo in pienezza di verità. La
verità di Cristo non è come una mucca, che una volta macellata, può vendersi a
fettine. La verità di Cristo non si vende a fettine, secondo il gusto o i
bisogno personali, i gradimenti del cuore. Essa va presa tutta, neanche una
sola sillaba potrà essere tralasciata, trascurata, dimenticata. Chi non
accoglie la parola è libero di andarsene. Gesù non trattiene nessuno. Lui non
cerca proseliti. Vuole dei veri cristiani e il vero cristiano è colui che vive
di ogni parola che esce dal cuore di Gesù Signore.
Anche per gli Apostoli vale questo inviato di Gesù. Anche loro possono
andarsene. Se rimangono, devono rimanere in tutta la parola, non in una parte
di essa. Pietro, a nome di tutti, risponde che loro non possono andarsene. Non
se ne vanno perché Gesù ha parole di vita eterna e perché loro hanno creduto e
conosciuto che lui è il Santo di Dio, cioè il suo Messia. Loro sanno e credono
che il Messia di Dio ha parole di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in
Gesù.