IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO I DOMENICA E SETTIMANA DI QUARESIMA ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Resta con noi, Signore, nell'ora della prova
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 4,1-13)
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed
era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal
diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe
fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa
pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane
vivrà l'uomo"».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della
terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è
stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione
dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio
tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi
angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche:
"Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una
pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore
Dio tuo"».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al
momento fissato. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La Quaresima si apre con il racconto delle tentazioni di
Gesù. Poste alla soglia del suo ministero pubblico, esse sono in qualche modo
l'anticipazione delle numerose contraddizioni che Gesù dovrà subire nel suo
itinerario, fino all'ultima violenza della morte. In esse è rivelata
l'autenticità dell'umanità di Cristo, che, in completa solidarietà con l'uomo,
subisce tutte le tentazioni tramite le quali il Nemico cerca di distoglierlo
dalla sua completa sottomissione al Padre. "Cristo tentato dal demonio! Ma in
Cristo sei tu che sei tentato" (sant'Agostino).
In esse viene anticipata la vittoria finale di Cristo nella risurrezione.
Cristo inaugura un cammino - che è l'itinerario di ogni essere umano - dove
nessuno potrà impedire che il disegno di Dio si manifesti per tutti gli uomini:
la sua volontà di riscattarlo, cioè di recuperare per l'uomo la sovranità della
sua vita in un libero riconoscimento della sua dipendenza da Dio.
È nell'obbedienza a Dio che risiede la libertà dell'uomo. L'abbandono nelle
mani del Padre - "Io vivo per il Padre" - è la fonte dell'unica e vera libertà,
che consiste nel rifiutare di venire trattati in modo diverso da quello che
siamo. Il potere di Dio la rende possibile.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 25,31-46)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui,
siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i
popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore
dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del
Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione
del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi
avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e
ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai
ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E
il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a
uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me,
maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli,
perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi
avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete
vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato".
Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o
assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?".
Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete
fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me".
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
"In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno
solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Qui Gesù però si riferisce ai più piccoli che non aggrediscono, non ti uccidono
e non ti rubano mentre li aiuti!
Quindi, resta preferibile aiutare i poveri portando sacchetti di spesa o altro
nei Centri che si occupano dei poveri o alla stessa parrocchia, che provvederà
a smistare ai piccoli del Vangelo e bisognosi di tutto, forse anche di medicine
che non riescono a comprare.
La società è diventata ancora più diffidente, questo avviene anche nei piccoli
paesi, figuriamoci nelle medie e grandi città.
Oltre gli immigrati, di cui non si conosce nulla e spesso neanche il vero nome,
gli stessi italiani provano diffidenza verso i propri parenti, gli amici, i
colleghi. Questo comunque succede in tutto il mondo, la televisione arriva
quasi dappertutto e gli insegnamenti basati non sui valori morali ma sulla
corruzione sono ininterrotti, praticamente in tutto ciò che viene trasmesso.
Bugia, violenza, tradimento, disonestà, truffe, malizia, egoismo, superbia,
orgoglio, potere esaltato, ricchezza come idolo irrinunciabile.
Non è facile vivere in una società motivata dal male o convivere negli ambienti
di lavoro con persone che non amano nessuno!
I cristiani possono portare la Luce dove ci sono tenebre e la Verità dove si
vive nell'inganno.
Ognuno di voi si consideri eletto e nominato individualmente da Gesù per
portare ovunque il suo Vangelo e la certezza che ognuno si gioca ogni giorno il
suo futuro e bastano buoni atti di volontà per lasciare il male e vivere nel
Bene.
San Paolo è molto chiaro: "Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco
di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato" (Gal 6,7).
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 6,7-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole
come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate
dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima
ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei
cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il
Padre vostro perdonerà le vostre colpe». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù insegna a pregare agli Apostoli, essi però non hanno
idea della presenza del Padre, la loro religione ebraica non contempla la
presenza di un Padre e di suo Figlio, quindi, pregano per Fede, dopo avere
chiesto al Signore di aiutarli.
Quello che manca nella spiritualità dei cristiani è l'adorazione del Padre.
La Quaresima è il Tempo per una preghiera più intima e fiduciosa, un sentire
più intensamente e interiormente la presenza di Dio nella nostra vita. Questo
rimane impossibile se non nasce la convinzione di trovarci noi nella necessità
dell'aiuto da parte del Padre, mentre se rimaniamo illusi dell'autosufficienza
non riceviamo nulla da Lui.
La misura di non sprecare parole quando si prega prevedere i tempi della
contemplazione, della meditazione, della preghiera recitata con amore.
Arrivare a pregare senza sprecare parole è una conquista straordinaria, qui
emerge la forza spirituale del cristiano e la sua capacità di controllo.
Il modo sbagliato di pregare e che non produce mai frutti, è la preghiera senza
amore, recitata senza decidersi per la conversione, improvvisata nella
turbolenza della vita dissipata. Il modo migliore è quello indicato da Gesù: «Voi
dunque pregate così». Spiega il Padre Nostro e chi lo medita fino ad assimilare
i concetti per viverli, vedrà cambiare la sua vita.
La preghiera non deve essere parolaia e deve nascere dal cuore. Non è
importante parlare molto, è bene ascoltare molto e fare silenzio davanti al
Tabernacolo o davanti un'immagine sacra e questa è vera contemplazione.
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati
a forza di parole».
Le parole che Gesù pronuncia oggi non devono trarre in inganno, perché il
Signore non dice di non pregare molto e sarebbe una contraddizione, precisa che
molto spesso nelle preghiere si ripetono richieste inopportune o si prega senza
amore.
Gesù prende ad esempio i pagani, essi parlano molto e sperano con molte parole
di convincere gli uditori, mentre nelle molte parole si nascondono le
contraddizioni. La ripetizione di parole inutili sviliscono pure il significato
di quanto si dice e il concetto essenziale si disperde.
Ci sono tantissime preghiere stabilite che si recitano e sono straordinarie
come il Santo Rosario, vanno bene gli atti d'amore, di ringraziamento e di lode
che si ripetono durante la giornata, ma bisogna saper misurare le preghiere
spontanee in cui spesso si ripetono parole non necessarie e che addirittura
arrecano aridità spirituale. «Pregando, non sprecate parole come i pagani».
***
IL PADRE NOSTRO (Mt. 6,7-13; Lc. 11,1-4)
Dal poema di A. F.
Ai dodici che un dì
glielo avevano chiesto,
Gesù come pregare
rendeva manifesto;
e se pure altre volte
Lui lo aveva detto,
ancora a tutti quanti
ne ribadì il concetto:
<Usate parole
le più semplici e piane,
e soprattutto poche,
senza espressioni vane.
Lasciatele ai pagani
Le frasi a dismisura,
che credono in tal modo
ricever maggior cura.
Invece il Padre vostro
Lassù nei cieli sa,
la più segreta vera
vostra necessità:
infatti prima ancora
che voi glielo chiedate,
Lui già sa quanto voi
da Lui desiderate
DIRETE:- Padre Nostro,
che su nei cieli stai,
sia santificato
il nome che Tu hai,
e venga il Regno Tuo,
sia fatto il Tuo volere,
così qui sulla Terra,
come in cielo tra le sfere.
Donaci ogni giorno
Il pane quotidiano,
e grazie per la pioggia
da cui germoglia il grano;
rimetti a noi le colpe,
perdona i nostri errori,
come noi perdoniamo
i nostri debitori.
Fa che la strada giusta
Non lasciamo per la via.
Liberaci dal Maligno
Per sempre e così sia-.
Tenete bene a mente
Questo mio insegnamento,
lo andrete a dire a tutti,
ovunque soffi il vento...>
Ogni volta
Che voi lo recitate,
pensate che Gesù
lo declamò una estate.
Tutte le volte che
Lo recitate voi
pensate a Lui quel giorno
che lo insegnava ai Suoi.
Queste frasi che voi
Recitate a memoria
Son certo le parole,
più note della storia.
Di certo c'è qualcuno,
giallo,mulatto o nero
che ora mentre leggete,
lo sta dicendo intero.
Dai ghiacci all'equatore,
dai poli alla savana,
vien detta in ogni lingua
questa preghiera cristiana.
Ora tu che lo reciti
Pensa che non sei solo,
ma con altri milioni
dall'uno all'altro polo...
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le
sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno
per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa
generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di
questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini
della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più
grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa
generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si
convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Questa generazione è una generazione malvagia.
Perché questa generazione è malvagia? Rispondendo secondo verità alla domanda,
sapremo se anche noi facciamo parte di essa. Quando noi siamo generazione
malvagia? Questa generazione è malvagia perché vuole usare Cristo per
annullare, annientare, distruggere Cristo. Si vuole servire di Cristo per
condannare Cristo, ucciderlo, toglierlo di mezzo. Essa non va da Cristo per
ascoltare Cristo, per lasciarsi ammaestrare da Lui, da Lui guidare nella verità
e perfezione della fede. Va da Cristo per dimostrare, attestare, certificare
con prove alla mano che Lui non è nessuno, ma è solo un ciarlatano, un
mistificatore, un megalomane, uno che approfitta della gente semplice per
crearsi uno spazio per fare emergere se stesso, non essendo Lui né scriba, né
fariseo, né sommo sacerdote, né capo del popolo. Lui è un povero, misero uomo.
Lui non è nessuno. Se Lui è qualcuno lo deve attestare con la potenza dei suoi
segni. Mosè ha attestato se stesso con segni e prodigi. Elia ha certificato se
stesso facendo scendere fuoco dal cielo. Gesù come testimonierà che Lui è
qualcuno?
Gesù non si lascia tentare dalla generazione malvagia. Non cade nella sua
trappola di morte. Salomone è stato grande. Non ha dato nessun segno dal cielo.
La regina del Sud è venuta per ascoltare la sua sapienza. La vastità della
sapienza era il segno della sua verità. Ogni sapienza viene dal Signore.
Neanche Giona fece segni dal cielo per convertire quelli di Ninive. Disse
appena qualche parola: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà
distrutta". La conversione di Ninive è segno della verità della sua
profezia. Gesù di miracoli, di segni dal cielo, ne ha fatto anche in quantità
eccessiva. I miracoli sono stati da loro accolti, la parola rifiutata. In più
si vuole rifiutare la sua stessa persona, divenuta ormai scomoda per loro. Non
si tratta però di un rifiuto spirituale, ma addirittura fisico, di vera
eliminazione. Lo si vuole lapidare, ucciderlo, così non porterà più scompiglio
nella religione consolidata dei sommi sacerdoti, dei farisei, degli scribi.
Il pericolo che anche noi possiamo divenire generazione malvagia è sempre sotto
i nostri piedi, a portata di mano. È sufficiente che di Dio ci prendiamo o
pretendiamo le grazie, rifiutando la sua parola, omettendo la nostra
conversione, rinnegando la nostra fede, ignorando la sua Parola. Molti vogliono
i suoi miracoli, pochi la sua verità. Molti si appellano a Lui per avere
giustizia. Pochi sono operatori di giustizia evangelica, cristiana in questo
mondo. Siamo generazione malvagia quando ci accostiamo all'Eucaristia, ma
rifiutiamo la sua croce. Ci nutriamo del sacramento dell'amore e perseveriamo
nell'odio, nell'astio, nell'egoismo, nella cattiveria, nel male sia fisico che
spirituale e morale. Siamo generazione malvagia quando facciamo delle belle
manifestazioni di culto esterno, splendide liturgie, lunghe processioni, o cose
del genere, mentre il cuore è rivolto al male e si rifiuta si convertirsi. Quando
usiamo la religione con il cuore impuro siamo generazione malvagia.
La regina del Sud insieme a Ninive ci condanneranno perché l'una e l'altra
hanno ascoltato la parola di vita. La regina si è lasciata conquistare dalla
sapienza, Ninive dalla conversione. La generazione malvagia invece rimane nella
sua malvagità. Il suo cuore è di pietra. Si rifiuta di divenire di carne. È il
cuore che si fa di carne per la potenza della predicazione di Cristo Gesù il
vero segno dal cielo. Valeva per Cristo, vale per ogni altro uomo di Dio. Ogni
conversione è potente segno di Dio nella storia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, rendete puro il nostro
cuore.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 7,7-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché
chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede
un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare
cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà
cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro:
questa infatti è la Legge e i Profeti». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Questa infatti è la Legge e i Profeti.
Il Vangelo di questo giorno va letto, interpretato, compreso, prendendo come
principio ermeneutico quanto scrive Luca nel brano corrispondente o sinottico.
Sappiamo che per Gesù la preghiera è la sorgente di ogni bene che da Dio
discende nel cuore dell'uomo, fonte di ogni grazia, verità, misericordia,
compassione, commiserazione, pietà. Ogni bene per l'anima e per il corpo
discendono dalla preghiera.
Il Vangelo secondo Luca apporta però un cambiamento che deve essere ritenuto
essenziale, sostanziale, che da solo basta a dare luce a tutto il mistero della
preghiera. Gesù in questo Vangelo ci dice che di una cosa sola l'uomo ha
bisogno: dello Spirito Santo. Chiesto e ottenuto lo Spirito Santo, l'uomo è
nella pace perfetta, in ogni momento, condizione, situazione, evento della sua
vita. Quando è lo Spirito Santo che muove cuore, mente, anima, corpo dell'uomo,
tutto l'uomo è nella verità e nella grazia. Non manca più di nulla. Ha lo
Spirito Santo che è il Bene sorgente di ogni altro bene.
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico,
prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla
da offrirgli", e se quello dall'interno gli risponde: "Non
m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non
posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli
perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti
gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e
troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca
trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede
un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli
darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai
vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a
quelli che glielo chiedono!». (Lc 11,1-13).
Se vogliamo comprendere il Vangelo secondo Luca dobbiamo lasciarci aiutare
dalla rivelazione di San Paolo. La troviamo nella Lettera ai Romani così
espressa.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non
sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso
intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa
desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di
Dio. Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano
Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli
che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi
all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli;
quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato,
li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.
Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti
noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro
coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo
Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi
ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la
persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto: Per
causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da
macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che
ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né
principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né
alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo
Gesù, nostro Signore. (Rm 8,26-39).
Questo è il vero fine della nostra preghiera di richiesta: consegnare per
intero la nostra vita nelle mani dello Spirito Santo. Lui che è il Datore di
ogni vita, il Datore di Cristo e del Padre. Con Lui alla guida della nostra
vita tutto avviene per il nostro più grande bene. Lui è infinitamente più che
l'Arcangelo Raffaele per Tobia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci lo Spirito Santo
di Dio.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,20-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra
giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel
regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà
essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello:
"Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà
destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo
fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti
all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire
il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,
perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu
venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non
avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario
La vita pubblica di Gesù, secondo il Vangelo di Matteo, si compie su quattro
monti: il monte delle Beatitudini, l'alto monte della Trasfigurazione, il monte
Calvario, il monte della missione conferita ai suoi Apostoli. Sul monte delle
Beatitudini promulga la nuova Legge, manifesta la volontà del Padre nella sua
perfezione assoluta. A questa perfezione neanche un Angelo del cielo, se
volesse, potrebbe aggiungere un solo codicillo per migliorarla o renderla
ancora più perfetta. La perfezione è divinamente piena ed è eterna e
immodificabile nei secoli. Sull'alto monte della Trasfigurazione Gesù rivela
che il suo mistero è di morte per crocifissione e di gloriosa risurrezione.
Croce e gloria sono un solo mistero. Lui per prendere possesso del suo regno
dovrà passare per la via della croce. Sul monte Calvario fa sgorgare dal suo
corpo trafitto il sangue e l'acqua che dovrà creare e far vivere la nuova
umanità. Se l'uomo non viene immerso nell'acqua dello Spirito Santo e non si
sazia del sangue di Cristo Signore, mai diverrà uomo nuovo, mai potrà vivere da
uomo nuovo. Sul monte della Galilea o della missione Gesù dona ai suoi Apostoli
i suoi poteri. Essi dovranno andare per il mondo e compiere la sua missione.
Dovranno divulgare il Vangelo. Invitare alla conversione. Battezzare i credenti
nel suo Vangelo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Creati
gli uomini nuovi, deve insegnare loro come si vive da uomini nuovi.
Purtroppo questa ricchezza di vita eterna oggi sta scomparendo, perché Cristo
sta scomparendo dalla nostra terra a causa di molti figli della Chiesa che lo
hanno dichiarato inutile alla salvezza, come inutile hanno dichiarato il
Vangelo e lo Spirito Santo. Poi, quando si accorgono che le acque del diluvio
del peccato e della malvagità stanno affogando l'umanità, allora corrono ai
ripari facendo qualche timido appello all'esistenza di Dio e della sua divina
volontà. Non sanno che questo appello è in tutto simile all'appello di un uomo
che vede un leone che insegue la sua preda e gli grida che deve rispettare la
vita dell'altro. Il leone vivrà da leone perché quella è la sua natura. Se si
vuole che mangi paglia, allora lo si deve trasformare nella natura. Gesù è
venuto. Oggi manifesta all'uomo che vive governato dalla carne che dovrà
lasciarsi governare dallo Spirito Santo e dalla sua sapienza che cerca sempre
la pace. Dovrà lasciarsi dirigere e guidare dallo Spirito di umiltà, mitezza,
rispetto, purezza del cuore, della mente, della bocca. Nessuna parola stolta
dovrà uscire da lui. Mai. Oggi Gesù dichiara come il Padre vede la nuova
umanità e come essa dovrà vivere per divenirlo.
È tristezza eterna pensare che oggi il cristiano non segue il cammino di Gesù.
Non sale più sulla montagna delle Beatitudini per ascoltare la promulgazione
della Legge della vera umanità. Non sale più sull'alto monte della
Trasfigurazione per conoscere che il suo mistero è insieme di Crocifissione e
di Risurrezione, di morte e di vita, di morte quotidiana al peccato e di
rinascita a vita nuova. Non sale sul Golgota per fare della sua vita un
olocausto al Signore, affinché da essa il Padre possa creare i suoi figli di
adozione. Non si reca più neanche in Galilea per ricevere da Gesù la missione
che dovrà vivere in mezzo ai suoi fratelli. Questi quattro monti mai dovranno
essere abbandonati dal discepolo di Gesù. Uno solo non frequentato e tutto del
suo essere cristiano viene meno. Gli manca una verità essenziale del suo essere
discepolo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a rimanere veri discepoli senza mai
stancarci.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto:
"Amerai il tuo prossimo" e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri
nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre
vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e
fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno
così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che
cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
Al vertice della scala mistica che deve salire il
cristiano devoto, quello che si impegna ogni giorno nel rinnegamento e
nell'obbedienza alla Volontà di Dio, c'è l'amore verso i propri nemici atteggiamento
che solo il cristiano riesce a comprendere e ad accettare.
«Il discepolo di Gesù verrà forse quotidianamente a contatto con i malvagi;
ebbene, il suo modo di agire nei loro confronti dovrà presentare dei caratteri
di assoluta diversità rispetto a quello del mondo: non più spirito di vendetta,
ma una specie di resistenza passiva.
Tutti i precetti indicati da Gesù sono ordinati all'amore e ispirati
dall'amore. Questo è il modo nuovo di applicare la Legge di Dio.
E si giunge all'ultimo gradino di questa scala di perfezione: l'amore per i
nemici.
Questo tipo di amore, difficilissimo da realizzare, consiste soprattutto nel
pregare per coloro che ci perseguitano oltre che nel non rendere male per male.
È la tattica divina per vincere il male. Ripetiamogli serenamente e
fiduciosamente: "Gesù, pensaci Tu"».
Il comando di amare i nemici è una follia per i non credenti e, gesto assurdo
che lascia riflettere, anche per quanti nelle altre religioni si dicono
credenti in Dio, o in una divinità ideale. Da questo insegnamento del Signore
Gesù si riconosce la bontà del Dio dei cristiani, il Dio autentico che perdona
e non infonde mai odio né spirito di vendetta.
Gesù pone però una condizione nelle relazioni umane, avvisa che ci si può
considerare figli del vero Dio solamente se si perdona anche il proprio nemico.
Un perdono anche interiore, non necessariamente si deve esprimere con parole e
alla presenza dei nemici.
Il perdono sincero nel proprio cuore è già sufficiente, privo di rancore,
altrimenti più che perdono è l'attesa paziente di farsi giustizia.
Non sono le parole a certificare il sincero perdono che si concede ai nemici,
certo le parole servono se si instaura il dialogo, rimane il cuore la vera
espressione del perdono. Interiormente non dobbiamo più avere il sentore
dell'inimicizia o un'animosità ancora resistente o l'avversione verso altri che
si manifesta nell'indifferenza e nell'ostacolare gli altri in molti modi.
Arrivare al perdono sincero è una Grazia che solo Dio concede e questo è
l'attestato di maggiore credibilità. Nessuno è in grado di perdonare i suoi
nemici senza l'intervento della Grazia di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Quindi, i non credenti e molti cristiani tiepidi rifiutano la stessa idea di
perdonare i nemici o quelle persone con cui sono entrati in conflitto.
"Ma Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,
affinché siate figli del Padre vostro che è nei Cieli".
Nelle Sacre Scritture troviamo due passaggi che sembrano contraddirsi, mentre
c'è piena conciliabilità. Gesù esorta all'amore a tutti i costi, afferma che il
Padre buono "fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i giusti" (Mt
5,45), mentre San Paolo afferma: "Lasciate fare all'ira divina" (Rom 12,19).
Gesù indica come il culmine della perfezione, la tolleranza delle offese e dei
soprusi, la generosità e il perdono, ma non per mettere in una condizione di
inferiorità assoluta i suoi discepoli.
San Paolo è in perfetta sintonia con la Parola del Signore Gesù, che è scritta
nel Vangelo di Luca e proprio a proposito di quella vedova che chiedeva con
insistenza a un giudice, definito iniquo da Gesù, che le facesse giustizia.
Paragonando le richieste della vedova alle invocazioni di giustizia fatte dai
credenti al Padre, Gesù dice: "E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che
gridano giorno e notte verso di Lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che
farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà
la Fede sulla terra?"