IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Non è venuta la mia ora, dice Gesù alla Madre. Ma Sua madre disse ai servitori: Qualsiasi cosa vi dica, fatela. Questo fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
20 GENNAIO 2019 II
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 2,1-11)
La madre di Gesù gli disse: Non hanno vino. Rispose:
Non è ancora giunta la mia ora. Lei ai servitori:
Qualsiasi cosa vi dica, fatela.
***
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 2,1-11)
La madre di Gesù gli disse: Non hanno vino. Rispose:
Non è ancora giunta la mia ora. Lei ai servitori:
Qualsiasi cosa vi dica, fatela.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 2,1-11)
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre
di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù
le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre
disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite
d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora
prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene
portarono.
Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto -
il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano
preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino
buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece
hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Parola del
Signore.
RIFLESSIONI
Non è venuta la mia ora, dice Gesù alla Madre che, a tutta
prima, sembra essere stata importuna dicendo: "Non hanno più vino".
Cos'è l'"ora"?
Per Giovanni è il momento cruciale, del Calvario anzitutto; la cruna dell'ago
attraverso cui deve passare per essere rivoltata tutta quanta la storia, di
tutti gli uomini e di tutti i tempi; ma l'ora è anche il tempo della missione
pubblica che la prepara: quello è il tempo dei segni, dei miracoli!
Anche Gesù obbedisce ad un tempo che non è il suo, che il Padre gli ha
assegnato, di cui egli non è più in un certo senso padrone perché, pur essendo
Dio, ha lasciato la sua forma divina presso il Padre e non vuole disporne come
uomo.
L'umanissimo miracolo di Cana è un miracolo della fede di Maria. Come sarà per
la cananea, come avverrà per il centurione, la fede di Maria ottiene dal Padre
che Gesù anticipi l'ora. E si vede allora la forza della "donna" che apre qui
al banchetto di Cana e chiude sotto la croce gli estremi dell'"ora".
La forza della fede brilla pure nella gioia del maestro di tavola mentre gusta
il buon vino: la compagnia di Dio all'uomo è umanissima ed integrale. "Non di
solo pane", dirà Gesù, ma intanto fornisce ai commensali, che allietano gli
sposi, dell'ottimo vino.
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21 Gennaio 2019 Lunedì
della II settimana del Tempo Ordinario Anno C
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,18-22)
Perché i discepoli di Giovanni
e i discepoli dei farisei digiunano,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?
***
21 Gennaio 2019 Lunedì
della II settimana del Tempo Ordinario Anno C
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,18-22)
Perché i discepoli di Giovanni
e i discepoli dei farisei digiunano,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?
Perché i discepoli di Giovanni
e i discepoli dei farisei digiunano,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?
mentre i tuoi discepoli non digiunano?
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un
digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i
discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo
è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno
giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il
rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa
peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino
spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Da una lettera di un giovane cristiano di 22 anni durante il
periodo in cui la guerra infuriava nel Libano, scritta un mese circa prima di
essere ucciso. Stava preparandosi al sacerdozio e nella previsione di poter
morire, scrisse ai suoi familiari: "Ho una sola cosa da chiedervi:
perdonate di cuore a quelli che mi avranno ucciso; domandate con me che il mio
sangue serva come riscatto per il Libano, come offerta per la pace, per l'amore
che sono scomparsi nel nostro paese e nel mondo; che la mia morte insegni agli
uomini la carità. Il Signore vi consoli. Io non rimpiango questo mondo ma mi
rattrista il pensiero della vostra tristezza. Pregate, pregate e amate i vostri
nemici".
È una testimonianza viva della vittoria dell'amore cristiano. Ringraziamo il
Signore di farci conoscere che anche oggi i cristiani muoiono come Gesù
perdonando chi li uccide; preghiamo per i cristiani che sono tuttora perseguitati
e domandiamo di poter essere promotori di unità con la carità che supera ogni
odio.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,23-28)
In quel tempo, di sabato Gesù
passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a
cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello
che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece
Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto
il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani
dell'offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche
ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto
per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore
anche del sabato». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù mette il valore della persona umana, i suoi diritti, al
di sopra di questa norma che gli Israeliti considerano intangibile.
Il Vangelo è contro ogni rigidezza cieca, contro ogni fanatismo; richiede il
sacrificio di se stessi, ma sempre nella luce della misericordia di Dio. Paolo
scriverà nella prima lettera ai Corinzi: "Se anche dessi il mio corpo per
essere bruciato, ma non avessi la carità, nulla mi giova".
In questo senso si muove il lavoro per l'unità dei cristiani. Anche la Chiesa
cattolica, come ogni gruppo religioso, avrebbe la tendenza ad assolutizzare, ma
ne ha coscienza e si lascia docilmente condurre dallo Spirito di Gesù sulla sua
strada di misericordia.
TESTO-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,1-6)
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che
aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di
sabato, per accusarlo.
Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in
mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare
del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli
tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse
all'uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui
per farlo morire.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
«Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita:
"Mettiti nel mezzo!". Poi domandò loro: "E' lecito in giorno di
sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?"». Mc 3, 3-4
Fare il bene non ha calendario.
È uno dei dati salienti di questo brano. Vuol dire che ciò che ha valore morale
deve essere prima di ciò che è soltanto rituale, il cuore precede la rubrica.
Rileggendo e meditando questo vangelo, ci viene da esprimerci così: "Gesù,
è un'esperienza forte quella che abbiamo fatto con te! Abbiamo visto un povero
uomo che ti ha dato la sua mano inaridita e tu gliela hai restituita vitale.
Pensiamo che congedandosi da te abbia stretto la tua mano con una forza mai
provata fino ad allora! Ma abbiamo anche visto questa opposizione dura e
malevola di chi è legato a dei riti e dimentica, emargina, colpisce la vita
donata da Dio".
Aiutaci, Signore, a capire dove stanno di casa il bene e la vita così che
possiamo Fare la scelta di gesti adeguati.
Signore, le tue parole chiare e decise si imprimono in noi in maniera
indelebile: aiutare una persona è salvarla, e salvarla è il vero bene che Dio
attende da noi; la tua bontà generosa ed operosa ci spinge a fare quello che tu
hai fatto. Donaci la grazia di resistere a livelli così alti!
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24 Gennaio 2019 Giovedì
della II settimana del Tempo Ordinario Anno C
San Francesco di Sales
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,7-12)
Aveva guarito molti,
cosicché quanti avevano qualche male
si gettavano su di lui per toccarlo.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo
seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall'Idumea e
da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo
quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della
folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché
quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu
sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi
egli fosse. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La folla raggiunge Gesù, anche da lontano, anche dai territori pagani. La sua fama si è diffusa, molti accorrono per ascoltare la sua parola e per essere guariti. Ancora oggi è così: là dove la gente spera di trovare una parola che li aiuti e li guarisca si radunano molte persone affamate e assetate di senso. Anche dalle nostre parti ci sono dei luoghi che sono diventati dei punti di riferimento per coloro che cercano la pace del cuore. Gesù non respinge la folla, accoglie tutti e a tutti dona se stesso, il suo tempo, la sua attenzione. Le persone si sentono accolte e amate, gioiscono e si convertono. Il Maestro chiede ai suoi di tenergli pronta una barca, per non essere schiacciato dalla folla. Per poter ascoltare e guarire anche noi dobbiamo porre delle distanze, non lasciarci travolgere dalle emozioni ma conservare uno spazio per poter giudicare le situazioni con quanta maggiore obiettività. Teniamo la barca della nostra vita, oggi, a disposizione del Signore: chissà che non abbia bisogno di noi, del nostro tempo, dei nostri doni per poter annunciare meglio la Parola a quanti incontreremo sulla nostra strada!
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25 Gennaio 2019 Venerdì
della II settimana del Tempo Ordinario Anno C
La Conversione Di San Paolo Apostolo
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,15-18)
Andate in tutto il mondo
e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,15-18)
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il
mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato
sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che
accompagneranno quelli che credono: nel mio Nome scacceranno demoni, parleranno
lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non
recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Parola
del Signore
RIFLESSIONI
Proclamate il Vangelo
a ogni creatura.
Il comando missionario consegnato da Gesù ai Dodici va analizzato parola per
parola. Di esso va colta tutta la verità. Poiché il comando obbliga sempre, mai
potrà essere disatteso, comprenderlo è necessario al fine di poter obbedire ad
esso con coscienza retta, scienza illuminata dallo Spirito Santo, volontà ferma
e risoluta.
Andate in tutto il mondo. I Dodici devono spargersi per tutta la terra. Devono
raggiungere anche le isole più remote, non ancora conosciute. Dove vi è un
uomo, essi devono esserci. Nessun popolo, razza, lingua, nazione, religione
dovrà essere esclusa. Essi sono missionari della terra, non di una terra, universali,
non particolari.
Proclamate il Vangelo a ogni creatura. I Dodici devono andare per un fine
specifico. Vanno per proclamare il Vangelo a ogni creatura. Il Vangelo non è la
loro parola, i loro pensieri, le loro filosofie, le loro teologie, le loro riflessioni
o meditazioni. Il Vangelo è la Parola che Cristo ha ricevuto dal Padre ed ha
consegnato al Padre. Non altro.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato. Alla proclamazione della Parola,
del Vangelo, la prima risposta è data dalla fede. Chi crederà necessariamente
dovrà passare attraverso le acque del battesimo che sarà fatto nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Con il battesimo inizia il cammino
della vera salvezza.
Ma chi non crederà sarà condannato. Quando il Vangelo è proclamato nella sua
verità e luce divina, esso obbliga alla fede. Chi non crede nel Vangelo viene
escluso dalla salvezza. Anzi è condannato perché non ha creduto, non ha accolto
il dono che il Padre gli ha offerto. Il Padre ha bussato. Non gli è stato
aperto. Non c'è salvezza.
Oggi questa consegna di Gesù Signore ai Dodici, che obbliga tutti i loro
successori e tutti i ministri ordinati associati alla loro missione apostolica
attraverso il sacramento del presbiterato, è fortemente in crisi a moti di
elementi estranei che sono stati seminati nel Vangelo, privandolo della sua
forza di salvezza e di redenzione.
Il comando rimane comando in eterno. Obbliga sempre e per sempre. Nessun
pensiero umano lo potrà mai abrogare. Se si abroga questo comando, muore il
Vangelo, muore la Chiesa. A nulla serve mantenere in piedi la struttura del
sacro della Chiesa, se poi si insegna che la salvezza viene per altre infinite
vie volute tutte da Dio. È falsità.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che crederanno. Non sono più
i Dodici, come nella prima missione a compiere segni e prodigi. Segni e prodigi
sono il frutto della fede nel cuore di ogni credente in Gesù Signore. La storia
della Chiesa ci rivela già dagli Atti degli Apostoli la verità di questa Parola
di Gesù.
Nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano
serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le
mani ai malati e questi guariranno. Come si potrà notare, Gesù concede più
poteri a quanti credono in Lui, di quelli da Lui stesso esercitati. Tutto è
possibile a colui che crede.
Ma quando si ha fede in Cristo? Quando si vive la Parola di Cristo Gesù.
Vivendo la Parola cresce la nostra partecipazione alla natura divina della
nostra natura che è divenuta natura del corpo di Cristo. Crescendo nella natura
si cresce anche nei segni e nei prodigi. Tutto nella nostra religione è
finalizzato a vivere tutta la Parola di Gesù. Un cristiano che non vive nella
Parola, non crede in Cristo e neanche è salvato. Anche la salvezza è
dall'obbedienza ad ogni Parola del Vangelo. Tutto è dalla vita nel Vangelo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a fare della nostra vita un'obbedienza
al Vangelo.
IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO II DOMENICA E SETTIMANA TEMPO ORDINARIO ANNO C IL VANGELO NEL 21° SECOLO
26 Gennaio 2019 Sabato
della II settimana del Tempo Ordinario Anno C
Santi Timoteo e
Tito
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
In qualunque casa entriate, prima dite:
"Pace a questa casa!"
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
In
quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti
a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque
il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi
mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e
non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un
figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su
di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il
regno di Dio"». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
«Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai
nella sua messe!» Lc 10, 2
La festa di due discepoli fedeli di san Paolo ci permette di dare continuità
alla riflessione di ieri. Un'evangelizzazione autentica si fa generativa. La
conversione di uno provoca altri a pensare e a mettersi in discussione. La fede
è dono di Dio, ma la mediazione dei suoi testimoni è indispensabile. La fede
cresce in noi grazie alla fede di chi ci sta vicino. Parole e gesti la mediano
e attivano la ricerca comune di come incarnarla in tutti gli aspetti della
vita. Vivere a lavorare insieme permettono una condivisione che permette alla
comunione liturgica di diffondersi in ogni momento dell'esistenza. A volte
riduciamo la trasmissione di fede al catechismo o agli appuntamenti liturgici,
che ci trovano giustapposti l'uno all'altro in modo spesso passivo, magari
anche stanco ed annoiato. Essere comunità cristiana non può limitarsi a questo.
Timoteo e Tito sono stati con paolo costruttori di comunità in contesti in cui
la parola di Dio andava inculturata. Non hanno fatto mera apologia della fede,
di quell'esperienza giudea di Gesù Cristo che gli apostoli potevano
testimoniare. Hanno colto il cuore dell'annuncio di Cristo e lo hanno ridetto,
riscritto, rivissuto secondo categorie nuove, uscendo da schemi mentali e
culturali nei quali erano nati e che avevano definito le loro persone. Oggi
abbiamo bisogno di pastori, di testimoni, di educatori, di consacrati, di mamme
e di papà, di giovani che facciano altrettanto.
Dunque, Signore, manda operai, di ogni tipo nella tua messe. Che non temano il lavoro,
che con coraggio amino, credano e sperino con ogni uomo e ogni donna del nostro
mondo
La voce di don Andrea Gallo
Arriva il momento in cui spezzo il pane con i miei randagi di strada. È il
momento più bello, che mi fa capire quanto la Chiesa sia davvero santa nei suoi
testimoni sconosciuti e nascosti agli occhi del mondo.