IL VANGELO DEL GIORNO V DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
O Dio donaci
il vero spirito del Vangelo,
perché ardenti nella fede e instancabili nella
carità
diventiamo luce e sale della terra.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il
sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato
via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta
sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli
uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro
che è nei cieli». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Se metto un grosso
cucchiaio di sale nella zuppa, sarà immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico,
che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un'immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore,
bontà e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in più!), a non
essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri
interessi, questo pugno di uomini ha la
possibilità di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo
resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci
fossero uomini che danno prova di questa cordialità e di questa generosità
spontanee.
Essere il sale della terra: siamo
abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontà? O ci
accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare
il clima che lo circonda! Gesù ci crede
capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra,
giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo
riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli
sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare
almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
«Lo supplicavano di
poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano
salvati». Mc 6,56
Gesù, col segno eloquente delle guarigioni, dimostra che il regno di Dio è presente sulla terra. Accostandosi a
lui, anche solo toccando il suo mantello, i malati erano guariti: accanto a
Gesù, basta un attimo, in cui si concentra da una parte la potenza e la bontà
di Dio, e dall'altra la forza della fede e la fiducia di chi vuol guarire. Ciò che importa dunque è il contatto con
Gesù, che può avvenire oggi in diversi modi: con i sacramenti, con
l'ascolto della sua Parola, con le opere di carità, con la testimonianza del
suo messaggio.
I cristiani oggi, con la loro fede e i
loro gesti di amore, sono chiamati ad essere - per così dire - "il
mantello di Gesù", al cui solo contatto le persone siano guarite dalla
loro malvagità, disperazione, sofferenza.
O Signore, che sei venuto accanto a noi come amico, fa' che tutti
sperimentino la potenza della tua bontà compassionevole e aiutaci a non essere
indifferenti con coloro che soffrono.
Cristo allo stesso tempo ha insegnato all'uomo a far del bene con la sofferenza
ed a far del bene a chi soffre. In questo duplice aspetto egli ha svelato fino
in fondo il senso della sofferenza.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,1-13)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi,
venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure,
cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si
sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e,
tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano
molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di
oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano
secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta
scritto:
"Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per
osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: "Onora tuo padre e tua
madre", e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". Voi invece
dite: "Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è
korbàn, cioè offerta a Dio", non gli consentite di fare più nulla per il padre
o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete
tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù si oppone al
tentativo di diminuire l'uomo costringendolo in un formalismo, in un
legalismo piccolo, meschino, che dà grande importanza a cose che non ne hanno,
che sono indifferenti, trasformando la religione in qualcosa di esterno, privo
di valore davanti a Dio.
Ogni cosa deve essere al posto giusto. Se una piccola cosa ha piccola
importanza, non bisogna drammatizzarla; non bisogna trovare scandalo in una
cosa che è piccola in se stessa. E piccola e deve rimanere piccola.
Sono le cose importanti che fanno l'uomo grande, nella fedeltà, certamente, ai
comandamenti di Dio, che non vuole che l'uomo sminuisca se stesso ma sia
veramente un uomo cosciente, libero, amante del bene. Gesù insiste sui
comandamenti importanti per l'uomo. "Onora tuo padre e tua madre",
questo è un comando importante, proprio perché onora l'uomo: dà onore al padre
e alla madre, dà onore anche al figlio che agisce così verso i suoi genitori.
Le piccole cose che sono tradizioni umane, che possono cambiare col cambiare
dei tempi, non possono sovrapporsi al comandamento di Dio. "Onora tuo
padre e tua madre" significa essere un uomo che rispetta l'uomo e tutte le
relazioni umane. E l'egoismo umano che cerca pretesti per essere infedele alla
parola di Dio e infedele alla grande vocazione dell'uomo. Chiediamo al Signore
che ci dia di essere fieri della vocazione umana e ci comunichi il sentimento
profondo della nostra grandezza e della sua ambizione per ogni uomo.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,14-23)
In quel tempo, Gesù, chiamata di
nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è
nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le
cose che escono dall'uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo
interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di
comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può
renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella
fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall'uomo è
quello che rende impuro l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli
uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri,
avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia,
stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono
impuro l'uomo». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù spesso parlava
per enigmi, come lui stesso dice alla fine del Vangelo di Giovanni:
"Vi ho sempre parlato in parabole". Enigmi ce ne sono molti nel Vangelo; per esempio, quando Gesù dice:
"Distruggete questo tempio e in tre giorni lo ricostruirò" è un
enigma, così come lo sono le parole: "Ancora un poco e non mi vedrete, un
altro poco e mi vedrete". Anche nel Vangelo di oggi troviamo un enigma, e
precisamente le parole: "Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in
lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a
contaminarlo". Un enigma non è facile da capire; per questo all'inizio
Gesù diceva: "Ascoltatemi tutti e intendete bene".
Queste parole si potrebbero capire in senso fisico, perché nella legge mosaica
c'erano molte impurità rituali, concernenti gli alimenti ("le cose che
entrano nell'uomo"). E anche quando qualcuno mangiava senza essersi lavate
le mani commetteva una impurità rituale. E il caso che vediamo ora nel Vangelo,
infatti la discussione era incominciata perché gli Apostoli mangiavano senza
essersi prima lavate le mani. Ma c'erano altre impurità, dovute a "cose
che escono dall'uomo", per esempio perdite di sangue e così via. Secondo
la legge di Mosè esse contaminano l'uomo. La donna del Vangelo che soffriva
perdite di sangue si nascondeva perché non aveva il diritto di toccare le altre
persone, per non rendere anch'esse impure. Chi era toccato, prima di
partecipare al culto doveva lavarsi e aspettare qualche tempo.
L'enigma di Gesù avrebbe perciò potuto essere capito nel senso che egli dava
più importanza alle cose che uscivano dall'uomo che a quelle che si mangiavano
o bevevano. Chiaramente Gesù non intendeva questo: egli distingueva l'esterno e
l'interno nel senso del fisico e del morale o spirituale. Voleva dire cioè che
le cose materiali hanno meno importanza per la purità religiosa.
Fu una vera e propria rivoluzione. Noi siamo talmente abituati che non ci
badiamo più, ma fu una rivoluzione, una desacralizzazione. Gesù ci dà l'esempio
della cosiddetta secolarizzazione, come si dice oggi, con una parola che a me
non piace troppo, perché sembra che le cose non abbiano più rapporto con Dio.
Ma nel pensiero di Gesù tutte le cose hanno rapporto con Dio e dovevano tutte
essere santificate, ma senza sacralizzarle, cioè senza dare una importanza
religiosa sproporzionata a una cosa esteriore, come un cibo, come il lavarsi le
mani. Bisognava distinguere l'igiene dalla purità religiosa, una distinzione
che per gli antichi non era evidente. Un rapporto tra la pulizia del corpo e il
rispetto dovuto a Dio esiste, ma bisogna lasciarlo al livello che gli spetta e
non considerarlo così importante da dimenticare altri aspetti, ben più
importanti e non così facili da ottenere. Purificare il cuore èpiù difficile
che lavarsi le mani!...
Gesù qui inaugura davvero la rivoluzione religiosa che egli vuol attuare,
proclamando che la purezza religiosa non è esterna ma interiore, che si tratta
di purificare il cuore, nel significato biblico della parola. E sappiamo che
per la Bibbia il cuore comprende non solo gli affetti, ma tutto l'interno
dell'uomo: le intenzioni, i desideri, gli atti di volontà e di intelligenza.
Gesù dice: "Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, adulteri,
cupidigie, malvagità... Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e
contaminano l'uomo".
Ringraziamo il Signore di aver dato questa luce ai suoi discepoli e di aver
portato agli uomini la libertà dall'oppressione di pratiche religiose vane,
donando ad essi il suo Spirito. "Mandi il tuo Spirito e tutto è
creato" dice il salmo. Queste parole, che già descrivono la prima
creazione, si applicano alla nuova creazione, la creazione dell'uomo nuovo
fatto a immagine di Dio.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mt 7,24-30)
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non
voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe
di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di
origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le
rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il
pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i
cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse:
«Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era
andato. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La fiducia incondizionata in Gesù! La fede in Lui e niente
altro! Questo atteggiamento commuove Gesù e fa maturare in Lui la decisione di
abbattere ogni limite per la salvezza. La sua missione limitata ai Giudei
lascerà così' il posto all'"Andate in tutto il mondo..."(Mc
16,15-16), che diventerà la missione post-pasquale dei discepoli e la missione
della Chiesa.
Questo è l'atteggiamento intimo del quale riempirci: una fede che non accampa
diritti, solo fede!
Questa donna cananea interceda anche per noi, perché i nostri demoni siano
scacciati e così anche noi guariti ritroviamo nella piena fiducia in Lui con
"tutto il cuore e con tutta l'anima" la strada per poter intercedere
per i nostri fratelli. Amen
Si era esposta al rischio di fare una brutta figura ma ha insistito, e dal
paganesimo e dall'idolatria ha trovato la salute per sua figlia e per lei ha
trovato il Dio vivente. Questo è il cammino di una persona di buona volontà,
che cerca Dio e lo trova. Il Signore la benedice. Quanta gente fa questo
cammino e il Signore l'aspetta! Ma è lo stesso Spirito Santo che li porta
avanti per fare questo cammino. Ogni giorno nella Chiesa del Signore ci sono
persone che fanno questo cammino, silenziosamente, per trovare il Signore, perché
si lasciano portare avanti dallo Spirito Santo.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne
verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in
disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva
gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli
disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si
sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo
proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i
sordi e fa parlare i muti!». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i
muti!
Leggendo questo brano del Vangelo, sembra di trovarsi dinanzi al racconto della
creazione, scandito dal ritmo sulla bontà delle opere fatte dal Signore.
È obbligo di ogni uomo contemplare l'opera di Dio e proclamarne la bontà e la
bellezza. Questo avviene in modo particolare nei Salmi. In essi l'autore sacro
sovente canta la bellezza e la magnificenza di tutto l'universo da lui preso in
esame. Viene Gesù, compie opere mirabili, prodigiose. Neanche Mosè, Elia,
Eliseo, gli altri profeti hanno mai operato cose simili. Il popolo vede e ne
canta la bontà. Tutto ciò che fa Gesù è cosa buona. Lui mai ha fatto una cosa
cattiva o meno buona. Questa attestazione e testimonianza rivela la vera
grandezza morale di Gesù. Lui è l'uomo del solo bene. Non conosce il male. Non
sa cosa sia. Neanche conosce la mediocrità nelle sue azioni. Le sue opere sono
come quelle di Dio: perfettamente buone, molto buone, anzi più che buone. Sono
ottime, eccellenti, sante.
Quanto è detto e predicato di Gesù deve essere predicato, detto di ogni suo
discepolo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a fare bene
ogni cosa.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare,
Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla;
ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando
digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono
venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un
deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li
spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li
distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione
su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano
circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di
Dalmanutà. Parola del Signore.
Tutta la misericordia di Dio ora ci viene manifesta
realmente, concretamente, visibilmente, operativamente, attraverso la carne di
Cristo Gesù. Gesù è la misericordia del Padre fattasi carne, storia, opera,
miracolo, insegnamento, grande speranza.
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare,
chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da
tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle
loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da
lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane
qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li
spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li
distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione
su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono
via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi
salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Quando il cuore è colmato di misericordia, pietà, compassione, amorevolezza,
sempre sa trovare in Dio una via concreta per amare. Essendo la misericordia
del Signore onnipotente, essa non è onnipotente in Lui e non in noi. È
onnipotente in Lui ed in noi che siamo in Lui, che formiamo con Lui una sola
vita. Come è onnipotente nella carne di Cristo, intimamente, essenzialmente, legata
alla sua Persona divina, così è anche in noi quando siamo legati
spiritualmente, per conformazione, a Cristo Signore. La sua onnipotenza di
amore diviene nostra onnipotenza. È questo il segreto dei santi.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ricchi di pietà e
di amore.