IL VANGELO DEL GIORNO: https://www.iosonolalucedelmondo.it/indice-anno-liturgico-2022/
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarà immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un'immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontà e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in più!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilità di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialità e di questa generosità spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontà? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesù ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Duemila anni fa un popolo ha vissuto un'esperienza unica e le parole non possono descriverla completamente. Bisogna aver vissuto l'esperienza per capire le vibrazioni del cuore quando tutti accorrevano per incontrare Gesù.
"Scesi dalla barca, la gente subito Lo riconobbe".
Non c'era ancora la Chiesa né il Cristianesimo era stato diffuso, c'era solo un Uomo che annunciava l'esistenza di Dio e mostrava con i miracoli che davvero Lui era il Figlio venuto sulla Terra per salvare l'umanità.
È vero che non c'erano le distrazioni di oggi e la gente era più raccolta, più umile, più attenta a ringraziare Dio. La riconoscenza però non ha limiti di tempo ma oggi non c'è nel mondo il riconoscimento dell'esistenza di Dio, si accetta anche inconsapevolmente l'idea che l'uomo ha creato tutto dal nulla.
Quando Gesù si è rivelato al mondo, migliaia di persone Lo cercavano, accorrevano da tutte le parti della Palestina, anche se molti erano spinti dalla necessità di guarire da qualche male ma successivamente diventavano seguaci del Cristo.
Anche oggi ci sono miliardi di persone tra gli atei che necessitano di cure ma non riconoscono Gesù come Figlio di Dio. Ci sono false religioni e filosofie che propongono un credo ispirato da satana o inventato dalla mente contorta degli uomini. Tutti questi non seguono il Salvatore del mondo che si chiama Gesù.
Anche tra i cattolici, comunque, Egli non è riconosciuto come Dio, e Lo trascurano, sono dispersi nel mondo e conducono una vita priva di Fede. C'è la sottile convinzione di fare tutto bene, che è sufficiente la Messa festiva per accontentare... Dio.
Non si comprende il significato del proprio Battesimo e l'impegno costante da attuare per rimanere coerenti con la Fede che si professa.
"... accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che Egli si trovasse".
La Fede autentica si vive quando si pone Gesù al centro della vita e tutto si compie seguendo i suoi insegnamenti. Ogni cosa che si compie acquista maggiore valore e davanti a Dio è meritevole di un premio. Anche un sorriso amorevole alle persone che incontriamo, quando si è stanchi, diventa preghiera perché c'è amore e sacrificio.
Noi possiamo portare gli ammalati nello spirito in Chiesa, spiegando con pazienza e bontà l'importanza della Confessione e dei Comandamenti.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,1-13)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
"Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: "Onora tuo padre e tua madre", e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". Voi invece dite: "Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio", non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Gesù si oppone al tentativo di diminuire l'uomo costringendolo in un formalismo, in un legalismo piccolo, meschino, che dà grande importanza a cose che non ne hanno, che sono indifferenti, trasformando la religione in qualcosa di esterno, privo di valore davanti a Dio.
Ogni cosa deve essere al posto giusto. Se una piccola cosa ha piccola importanza, non bisogna drammatizzarla; non bisogna trovare scandalo in una cosa che è piccola in se stessa. E' piccola e deve rimanere piccola.
Sono le cose importanti che fanno l'uomo grande, nella fedeltà, certamente, ai comandamenti di Dio, che non vuole che l'uomo sminuisca se stesso ma sia veramente un uomo cosciente, libero, amante del bene. Gesù insiste sui comandamenti importanti per l'uomo. "Onora tuo padre e tua madre", questo è un comando importante, proprio perché onora l'uomo: dà onore al padre e alla madre, dà onore anche al figlio che agisce così verso i suoi genitori. Le piccole cose che sono tradizioni umane, che possono cambiare col cambiare dei tempi, non possono sovrapporsi al comandamento di Dio. "Onora tuo padre e tua madre" significa essere un uomo che rispetta l'uomo e tutte le relazioni umane. E' l'egoismo umano che cerca pretesti per essere infedele alla parola di Dio e infedele alla grande vocazione dell'uomo. Chiediamo al Signore che ci dia di essere fieri della vocazione umana e ci comunichi il sentimento profondo della nostra grandezza e della sua ambizione per ogni uomo.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,14-23)
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Gesù spesso parlava per enigmi, come lui stesso dice alla fine del Vangelo di Giovanni: "Vi ho sempre parlato in parabole". Enigmi ce ne sono molti nel Vangelo; per esempio, quando Gesù dice: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo ricostruirò" è un enigma, così come lo sono le parole: "Ancora un poco e non mi vedrete, un altro poco e mi vedrete". Anche nel Vangelo di oggi troviamo un enigma, e precisamente le parole: "Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo". Un enigma non è facile da capire; per questo all'inizio Gesù diceva: "Ascoltatemi tutti e intendete bene".
Queste parole si potrebbero capire in senso fisico, perché nella legge mosaica c'erano molte impurità rituali, concernenti gli alimenti ("le cose che entrano nell'uomo"). E anche quando qualcuno mangiava senza essersi lavate le mani commetteva una impurità rituale. E il caso che vediamo ora nel Vangelo, infatti la discussione era incominciata perché gli Apostoli mangiavano senza essersi prima lavate le mani. Ma c'erano altre impurità, dovute a "cose che escono dall'uomo", per esempio perdite di sangue e così via. Secondo la legge di Mosè esse contaminano l'uomo. La donna del Vangelo che soffriva perdite di sangue si nascondeva perché non aveva il diritto di toccare le altre persone, per non rendere anch'esse impure. Chi era toccato, prima di partecipare al culto doveva lavarsi e aspettare qualche tempo.
L'enigma di Gesù avrebbe perciò potuto essere capito nel senso che egli dava più importanza alle cose che uscivano dall'uomo che a quelle che si mangiavano o bevevano. Chiaramente Gesù non intendeva questo: egli distingueva l'esterno e l'interno nel senso del fisico e del morale o spirituale. Voleva dire cioè che le cose materiali hanno meno importanza per la purità religiosa.
Fu una vera e propria rivoluzione. Noi siamo talmente abituati che non ci badiamo più, ma fu una rivoluzione, una desacralizzazione. Gesù ci dà l'esempio della cosiddetta secolarizzazione, come si dice oggi, con una parola che a me non piace troppo, perché sembra che le cose non abbiano più rapporto con Dio. Ma nel pensiero di Gesù tutte le cose hanno rapporto con Dio e dovevano tutte essere santificate, ma senza sacralizzarle, cioè senza dare una importanza religiosa sproporzionata a una cosa esteriore, come un cibo, come il lavarsi le mani. Bisognava distinguere l'igiene dalla purità religiosa, una distinzione che per gli antichi non era evidente. Un rapporto tra la pulizia del corpo e il rispetto dovuto a Dio esiste, ma bisogna lasciarlo al livello che gli spetta e non considerarlo così importante da dimenticare altri aspetti, ben più importanti e non così facili da ottenere. Purificare il cuore è più difficile che lavarsi le mani!...
Gesù qui inaugura davvero la rivoluzione religiosa che egli vuol attuare, proclamando che la purezza religiosa non è esterna ma interiore, che si tratta di purificare il cuore, nel significato biblico della parola. E sappiamo che per la Bibbia il cuore comprende non solo gli affetti, ma tutto l'interno dell'uomo: le intenzioni, i desideri, gli atti di volontà e di intelligenza. Gesù dice: "Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, adulteri, cupidigie, malvagità... Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
Ringraziamo il Signore di aver dato questa luce ai suoi discepoli e di aver portato agli uomini la libertà dall'oppressione di pratiche religiose vane, donando ad essi il suo Spirito. "Mandi il tuo Spirito e tutto è creato" dice il salmo. Queste parole, che già descrivono la prima creazione, si applicano alla nuova creazione, la creazione dell'uomo nuovo fatto a immagine di Dio.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,24-30)
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato. Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Ecco che Gesù va in soccorso ai popoli pagani e idolatri della zona di Tiro. L'Agnello senza macchia affronta e si confronta con l'impurità di coloro che, dolorosamente, egli chiama "cagnolini" per il loro essere schiavi delle passioni e per il loro essere prigionieri del peccato. Ai figli di Israele annuncia che la loro purezza può divenire impura, ai pagani che la loro impurità può divenire pura. Ma non è ancora giunto il tempo dei popoli pagani; Gesù entra nella loro casa, e vuole restarvi nascosto, come è detto: "Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele" (Mt 10,5-6).
La guarigione che Gesù concederà alla figlia di questa donna, pagana per nascita, profetizza la pienezza della salvezza dei gentili, riservata al tempo della passione e della risurrezione.
Il pane che deve innanzi tutto saziare i figli e che non conviene gettare ai cani rappresenta il Cristo nel mistero del suo corpo eucaristico, che deve saziare coloro che sono stati purificati dalle acque del battesimo e che sono chiamati perciò figli di Dio. Ecco perché le Scritture ci avvertono: "Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore... perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna" (1Cor 11,27,30). La donna che si è gettata ai piedi di Gesù ha colto il senso profondo di tali parole e, riconoscendo umilmente la propria condizione, confessa il suo peccato. Con fede si abbandona a Cristo che, giusto e buono, con una sola briciola o una sola parola può rigenerare e salvare sua figlia.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!
Leggendo questo brano del Vangelo, sembra di trovarsi dinanzi al racconto della creazione, scandito dal ritmo sulla bontà delle opere fatte dal Signore.
È obbligo di ogni uomo contemplare l'opera di Dio e proclamarne la bontà e la bellezza. Questo avviene in modo particolare nei Salmi. In essi l'autore sacro sovente canta la bellezza e la magnificenza di tutto l'universo da lui preso in esame. Viene Gesù, compie opere mirabili, prodigiose. Neanche Mosè, Elia, Eliseo, gli altri profeti hanno mai operato cose simili. Il popolo vede e ne canta la bontà. Tutto ciò che fa Gesù è cosa buona. Lui mai ha fatto una cosa cattiva o meno buona. Questa attestazione e testimonianza rivela la vera grandezza morale di Gesù. Lui è l'uomo del solo bene. Non conosce il male. Non sa cosa sia. Neanche conosce la mediocrità nelle sue azioni. Le sue opere sono come quelle di Dio: perfettamente buone, molto buone, anzi più che buone. Sono ottime, eccellenti, sante.
Quanto è detto e predicato di Gesù deve essere predicato, detto di ogni suo discepolo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a fare bene ogni cosa.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà. Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Nel nostro mondo c'è un tipo di conoscenza che si è sviluppata fin troppo a scapito dell'altra. La conoscenza scientifica arriva a scoperte straordinarie, ma non risolve i problemi più profondi dell'uomo. Pieni di questa conoscenza molti non sono più aperti alla conoscenza profonda raggiungibile soltanto in umiltà e semplicità. Gesù dice infatti che essa è concessa come grazia ai "piccoli": essi ricevono dal Padre la conoscenza del Figlio e dal Figlio la conoscenza del Padre, conoscenza di amore, fondata sull'amore. "Chi non ama non conosce Dio scrive Giovanni perché Dio è amore".
Avere pensieri sublimi su Dio non è nulla senza l'amore: "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli... e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, ma non avessi la carità, non sono nulla".
Chiunque incontra Cristo con fede diventa nuova creatura, ed illuminato e salvato, non può fare altro che narrare quanto per lui il Signore ha fatto. È il caso di tutti noi toccati nel battesimo alle orecchi e alle labbra. Ma noi lo abbiamo dimenticato o lo dimentichiamo spesso. Esortiamoci a riconoscere le cose che il Signore opera in noi e diventiamone annunciatori. L'essere toccati da Cristo è essere salvati, è avere vita nuova.
Ed egli, non più Dio lontano ma Emmanuele, il Dio con noi, ci tocca nelle orecchie, quando leggiamo le sacre scritture, ci tocca alle labbra quando ci comunichiamo dal suo santo altare, ci tocca al cuore quando compiamo il suo primo comandamento, quello dell'amore. Il motivo che ci fa dimenticare i grandi benefici di Dio in nostro favore è il nostro peccato. Ma con la sua grazia, con il suo tocco santo, il tocco eterno ma che in continuo si rinnova, veniamo ricreati e rigenerati alla vita eterna.
Per questo con tutto il cuore gli diciamo: Grazie! ciò che conta è aprirsi all'amore che Dio ci dona e trasmetterlo agli altri.