IL VANGELO DEL GIORNO: https://www.iosonolalucedelmondo.it/indice-anno-liturgico-2022/
it

           IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO I DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO A                    IL VANGELO NEL 21° SECOLO

A te, Signore, elevo l'anima mia,
Dio mio, in te confido

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Questo testo non fa parte di quelli che si scelgono deliberatamente per trovarvi un conforto e risollevarsi il morale. Eppure la Chiesa mette un tale ostacolo all'inizio dell'anno liturgico. Si tratta di abbandonare il trantran, le abitudini, le usanze, di convertirsi e ripartire da zero. Al di là della gioiosa novella del Vangelo che annuncia la venuta redentrice di Dio, si dimentica e si respinge facilmente l'eventualità del giudizio, anche se non la si contesta assolutamente "in teoria". È il pericolo che corrono i discepoli di tutte le epoche. Se non si aspetta ogni giorno la sentenza di Dio, non si tarda a vivere come se non esistesse giudizio. Di fronte ad una tale minaccia, nessuno può prendere come scusa lo stile di vita "degli altri": nessuno può trincerarsi dietro agli altri per sottrarsi al pericolo di essere dimenticato dal Signore. Salvezza e giudizio sono affini uno all'altro, ci scuotono nel bel mezzo della nostra vita: sia nel momento delle grandi catastrofi (la grande inondazione è qui evocata) sia nel corso del lavoro quotidiano nei campi o in casa. Uno è preso, trova scampo, è salvato; un altro è abbandonato. Ma non essere tratti d'impiccio non dipende chiaramente dal beneplacito degli altri. È l'uomo stesso che ha nelle sue mani la propria salvezza o la propria perdizione. Ecco perché, come spesso nel Vangelo, questo brano si conclude con un appello alla vigilanza.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 8,5-11)
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Colui che sta per venire non deluderà la nostra attesa. La storia del centurione romano ci assicura in proposito. Colui che viene è un "salvatore": questo significa il suo nome "Gesù"; questa è la ragione della sua venuta fra noi, della sua Incarnazione.
Il centurione non ha chiesto esplicitamente la guarigione del suo servo. Si è limitato ad un appello disperato e, insieme, confidente. Gesù non può restare insensibile. Subito gli comunica la sua decisione: "Io verrò e lo curerò". Allora il centurione mostra un bel senso di rispetto, cosciente della sua indegnità: "Signore, io non son degno...". Come avrebbe reagito all'annuncio del mistero eucaristico in cui il Salvatore viene in noi e non soltanto a casa nostra? L'atteggiamento di rispetto e di umiltà di questo pagano sono così belli che la Chiesa ci fa ripetere il grido del suo cuore nel momento della comunione.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,21-24)
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Quando coloro che credono di poter risolvere tutti i problemi e rispondere a tutti i "perché" dell'uomo con la sola forza della ragione, facendo un atto di suprema intelligenza, piegano la mente di fronte alla Mente Suprema che è il Logos, il Verbo di Dio, essi penetrano in una dimensione spirituale in cui si partecipa della luce divina che arricchisce la stessa mente umana.
Non è possibile conoscere il Padre, andare al Padre, se non si passa per Gesù. Ora, fra le sue parole ce n'è una in cui si coglie il cuore del suo insegnamento e si ha in mano la chiave della salvezza, perché è su quella che saremo giudicati: "Qualunque cosa avete fatto al più piccolo l'avete fatta a me" (Mt 25,40).
Egli si nasconde sotto le spoglie di ogni nostro prossimo, che diviene così - come Gesù - via per andare al Padre, per conoscere il Padre. È così semplice da essere quasi incredibile: per arrivare a Dio, passare per l'uomo con tutte le implicazioni che la vita personale e sociale comporta.
È così semplice che Gesù ha voluto avvertirci. È una verità, egli ci dice, che solo i semplici afferrano, i piccoli.
E con ciò la strada è aperta veramente per tutti, anche per gli adulti, gli anziani, i sapienti, i furbi, se sanno farsi piccoli, accantonando per un momento tutta la loro scienza ed esperienza di vita, per mettersi all'ascolto del Signore, e vivere la sua parola.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 15,29-37)
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d'Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene. Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Non voglio rimandarli digiuni.
Gesù non vuole rimandare digiuni quanti sono con lui, perché non vengano meno lungo il cammino. Lui dona in nutrimento se stesso, pane di verità e di conoscenza e anche pane di vita eterna, sostanza umana nella sua realtà di vera carne nella quale è anche la sostanza divina. In Cristo Gesù, tutto Dio, che è verità e vita eterna, viene dato all'uomo perché non venga meno nella creazione di se stesso e possa domani raggiungere la beatitudine eterna nella gloria del Paradiso. L'uomo secondo Dio, l'uomo che è stato creato da Lui a sua immagine e somiglianza, deve camminare nella luce eterna verso la luce eterna, trasformando se stesso in luce, verità, giustizia, santità. Questa sua creazione o conformazione alla verità e alla vita di Cristo, o passaggio dall'uomo secondo la carne all'uomo secondo lo Spirito Santo, potrà compiersi solo nutrendosi di Cristo, Pane di verità e di vita eterna.
Oggi invece sembra che si stia compiendo la profezia di Amos: Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». Allora andranno errando da un mare all'altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno. In quel giorno verranno meno per la sete le belle fanciulle e i giovani (Am 8,11-13). Molti si accostano ai fiumi della nostre Chiese, ma rimangono delusi come le carovane delle quali parla il Libro di Giobbe: I miei fratelli sono incostanti come un torrente, come l'alveo dei torrenti che scompaiono: sono torbidi per il disgelo, si gonfiano allo sciogliersi della neve, ma al tempo della siccità svaniscono e all'arsura scompaiono dai loro letti. Le carovane deviano dalle loro piste, avanzano nel deserto e vi si perdono; le carovane di Tema li cercano con lo sguardo, i viandanti di Saba sperano in essi: ma rimangono delusi d'aver sperato, giunti fin là, ne restano confusi (Gb 6,15-20). Se qualche anima oggi entra nelle nostre Chiesa di tutto sente parlare, tranne che del mistero di Cristo Gesù, mistero nel quale è racchiusa la nostra vita eterna. E l'anima se ne va, smarrendo se stessa nelle falsità di questo mondo. Non alimentandosi di Cristo verità, luce, giustizia, pensiero del Padre, anche se si nutre di Cristo carne e sangue, a nulla gli serve. Gli manca la verità da realizzare, verità nella quale deve trasformarsi. Sono veramente torrenti che non danno alcuna speranza.
Non è vero che l'uomo è senza alcuna sete di verità, luce, giustizia celeste, pensiero eterno. È falso affermare che l'uomo oggi non vuole Cristo Gesù. L'uomo oggi non vuole quel Cristo falso che gli annunciamo e non vuole quella parola che diciamo di Dio, mentre in realtà è solo parola di menzogna e di inganno. Lo Spirito Santo che spinge l'uomo verso la luce ritira i cuori quando viene data loro tenebra. Noi giustifichiamo le nostre tenebre accusando lo Spirito Santo di rifiutare la luce. Se la verità di Cristo non è verità del ministro della Parola, chi si accosta sente l'odore della menzogna e si ritira. Torna nel mondo senza verità dal quale era uscito in cerca della verità. Gesù è verità e vita eterna del Padre, dona verità e vita eterna. Si dona ciò che si è, ciò che ogni giorno si diviene. Chi diviene verità in Cristo, dona la verità di Cristo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia verità di Cristo per dare Cristo.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 7,21.24-27)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
La vita di una persona si può edificare sulle più varie fondamenta: sulla roccia, sul fango, sul fumo, sull'aria... Solo il cristiano ha un fondamento saldo, al quale appoggiarsi con sicurezza: «Il Signore è una roccia eterna».
La vita di chi vuole costruire la sua esistenza sulla roccia può essere edificata solamente su Cristo, nostra unica speranza, nostro unico fondamento. E questo vuol dire, in primo luogo, che dobbiamo fare in modo di identificare la nostra volontà con la sua.
La difficoltà che trovano i cattolici più impegnati, è quella di comprendere qual è la Volontà di Dio nelle circostanze più complicate e delicate. Anche per la mancanza della disponibilità dei parroci e l'assenza di una spiritualità elevata, molti credenti non si rivolgono a Gesù tramite, appunto, il Sacerdote.
La Volontà di Dio è orientata esclusivamente al bene di ogni persona, non desidera mai la sofferenza, semmai la permette. È operativa la Volontà di Dio solo nei credenti che hanno compreso il significato della loro vita e hanno realizzato una verità perpetua: siamo pellegrini in questa terra.
Gesù non vuole abbandonare uomini e donne, ma tantissimi pensano a tutto tranne alle loro anime, non hanno mai iniziato un cammino di Fede o vivono rifiutando ogni aspetto religioso. Pensano di avere il dominio su tutto perché detengono un potere, poi all'improvviso succede qualcosa di grave e scoprono di non avere alcun potere sulla morte.
Nell'Antico e nel Nuovo Testamento la morte viene considerata come una maledizione, San Paolo la chiama grande «nemica di Dio» (1 Cor 15,26), ed è intervenuta come il castigo che colpisce la creatura colpevole: «Per certo morrai», disse Dio ad Adamo (Gen 2,17).
Con la sua Risurrezione Gesù ha vinto la morte ed è diventata vita nell'aldilà, dove i giusti vivono eternamente nella gloria.
I giusti che oggi seguono Gesù Cristo sono quelli che desiderano vivere nella Volontà di Dio, non solamente compierla. Quando si ama una persona moralmente elevata e corretta, non si vuole dispiacere mai, ancora di più il cristiano coerente non può dispiacere Dio, e per questo deve desiderare la stessa cosa della persona che si ama.
Milioni di persone andavano da Padre Pio e da Natuzza Evolo per chiedere consigli anche su quelle scelte che molti considerano irrilevanti, questo perché non considerano la provenienza del pensiero e come si evolverà in futuro. Sono insensati e orgogliosi, sicuri di avere compreso anche il pensiero di Dio...
Una scelta di vita apparentemente ordinaria potrà essere causa di sofferenze se non di gravi pericoli. Il futuro lo conosce solo il Signore!
Sono i Sacerdoti gli strumenti scelti da Dio per far conoscere la sua Volontà. Non necessariamente, è vero, comunque sono determinanti dove non c'è neanche una discreta spiritualità e si vive sottomessi a tutti gli impulsi che arrivano alla mente. Schiavi di ogni pensiero.
Sono Sacerdoti utilissimi a tutti i cattolici sapienti che hanno compreso l'enigmaticità del pensiero. Da dove proviene? Dove mi porterà?
Preghiamo perché tantissimi Sacerdoti si rendano disponibili ovunque ad ascoltare le angosce e i problemi di tanti cattolici smarriti. Moltissimi dubbi si risolvono con una sola parola, ma prima bisogna ascoltare con gioia e disponibilità le loro richieste, le loro preoccupazioni.
A questo è chiamato il Sacerdote, egli deve dare l'esempio e restare in ascolto di Dio, deve donare la sua vita a Dio e vivere solo per Lui!
Molti cattolici si considerano miracolati quando incontrano Sacerdoti disponibili all'ascolto e spirituali. Cerchiamo delle guide spirituali per confrontarci e chiedere qual è la Volontà di Dio in determinate scelte, per conoscere ciò che Dio ci chiede in casi particolari.
Il Sacerdote equilibrato e distaccato da sé, dà consigli e indirizza dove vuole lo Spirito Santo, e i consigli del Sacerdote hanno il sigillo di Dio solo se si realizzano. Se non si realizzano o avviene il contrario allora è inquietante. Lo Spirito Santo desidera ardentemente ispirare i buoni Sacerdoti che vogliono vivere nella Volontà di Dio e non permette illusioni.
E' possibile riconoscere la Volontà di Dio per seguire i suoi insegnamenti. Gesù ci manifesta la sua Volontà attraverso i Comandamenti, il Vangelo, le indicazioni, i consigli e i precetti della Santa Chiesa, e anche attraverso gli obblighi inerenti alla nostra vocazione e al nostro stato.
Per obbedire come Gesù ha obbedito è necessario coltivare un ardente desiderio di compiere la Volontà di Dio nella nostra vita. Ugualmente necessario è essere umili. Un'anima dominata dalla superbia non comprende lo spirito di obbedienza. Solo la persona umile accetta di buon grado un criterio diverso dal suo, quello di Dio, al quale conformare i suoi atti.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 9,27-31)
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione. Parola del Signore.

San Nicola
Nato a Pàtara, Asia Minore (attuale Turchia), ca. 250.
Morto a Mira, Asia Minore, ca. 326.
Proveniva da una famiglia nobile. Fu eletto vescovo per le sue doti di pietà e di carità molto esplicite fin da bambino. Fu considerato santo anche da vivo. Durante la persecuzione di Diocleziano, pare sia stato imprigionato fino all'epoca dell'Editto di Costantino. Fu nominato patrono di Bari, e la basilica che porta il suo nome è tuttora meta di parecchi pellegrinaggi. San Nicola è il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini.

RIFLESSIONI
La cecità intellettuale è la vera disgrazia che può portare lontano da Dio una persona o questa società che ha intrapreso la strada senza uscita vittoriosa. La strada in cui si incammina è apparentemente bella ma è spezzata, piacevole per tante ragioni ma improvvisamente termina e davanti non c'è nulla se non uno strapiombo o baratro e nessuno di quanti si troveranno sul ciglio, avrà la possibilità di ritornare indietro.
Finirà dentro senza avere più la possibilità di pentirsi e questo arreca grande dispiacere per tutti i peccatori del mondo.
Il ragionamento che dobbiamo fare insieme e ognuno poi nella sua meditazione personale è il seguente: questa società accecata, ha oggi la possibilità di ritornare a Dio, di aprire gli occhi e vedere la realtà come essa è veramente? È in grado di uscire dall'intorpidimento e congelamento ed insensibilità in cui si trova per colpa sua, e riscoprire Dio?
Nessuno ha una risposta valida se non Dio, si trova in Lui la perfetta e infallibile conoscenza di tutto.
La magia occulta ha invaso il mondo, anche persone insospettabili hanno libri e praticano per i loro vantaggi, forme di magia dannosa.
Il mondo ha intrapreso la strada dell'autodistruzione, facilitata da programmi confezionati da autori senza scrupoli fortemente dominati dei diavoli. Queste persone sono bramose di stravolgere e rovinare le vite di tutte, arrecando danni forse irreparabili a miliardi di persone.
Solo seguendo Gesù e la Madonna si riesce a resistere alle lusinghe di tutti gli idoli che vengono preparati astutamente.
Dinanzi ad una tentazione è sufficiente recitare una sola Ave Maria per mettere in fuga i diavoli. O un Padre Nostro per terrorizzarli!
Il problema vero e grande è che moltissimi cristiani non fanno più ricorso a queste preghiere o non lo fanno con una Fede sincera.
Per questo, la cecità mentale ha colpito dentro e fuori la Chiesa.
Noi dobbiamo chiedere ogni giorno all'Immacolata di avere pietà di noi e di liberarci dalle foschie che impediscono agli occhi della Fede di vedere la Verità di Dio per seguirla con dedizione, costanza e assoluta fedeltà.
Gesù vuole guarire tutti, nessuno è escluso, la nostra risposta deve essere convinta a questa domanda: "Credete che Io possa fare questo?". "Sì, o Signore!". Dalla nostra risposta, mostrata con la vita e la Fede, dipende l'azione del Signore.
Se siamo fedeli e ci impegniamo nel dare spazio nel nostro cuore allo Spirito Santo permettendogli di agire, Gesù ci dirà: "Avvenga per voi secondo la vostra fede".
Dio lascia liberi ma ha avvisato tutti, ognuno sarà responsabile del suo futuro.
Preghiamo ogni giorno per i Sacerdoti e i bisogni della nostra amata e Santa Madre Chiesa: Essa conoscerà il tradimento di molti!

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 9,35-10,1.6-8)
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Il Vangelo di oggi celebra l'amore gratuito di Dio. «Vedendo le folle stanche e sfinite» a forza di seguirlo, Gesù «ne sentì compassione». Ritorna quel verbo assai raro già trovato in Matteo (Mt 15, 32) e che esprime "le viscere di compassione" di una madre verso il figlio. Gli uomini, afferma l'Evangelista, sono apparsi a Gesù stanchi e sfiniti, «come pecore senza pastore». Ma nello stesso tempo l'umanità sembra a Gesù come una messe promettente e pronta per essere raccolta, ma che attende invano i mietitori, perché gli «operai sono pochi». Tuttavia, non deve mai prevalere lo sconforto, ma l'umile e insistente preghiera: «Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Stiamo passando un periodo storico assai buio. Non dobbiamo lasciarci prendere dallo sconforto. Nessuna epoca è troppo buia per la misericordia di Dio, nessuna tempesta potrà scuotere la Chiesa fino a farla sommergere. Siamo certi che Dio ci ama e non ci abbandona: Egli rinnova sempre il prodigio della sua gratuità salvando la Chiesa nel momento stesso in cui essa pare che stia per affondare.
Dio, ci assicura Gesù, ha un cuore di Pastore e manda pastori al suo popolo sfinito. Come il Salvatore, appena si rese conto della stanchezza della folla che lo seguiva, inviò i dodici apostoli, così anche oggi, l'amorosa misericordia di Dio è pronta a suscitare i profeti e i pastori di cui il suo popolo ha bisogno. E infatti la divina Provvidenza ha inviato alla nostra Chiesa tanti pastori santi nel nostro tempo.