IL VANGELO DEL GIORNO: https://www.iosonolalucedelmondo.it/indice-anno-liturgico-2022/
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 21,1-19)
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. ». Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
La terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è densa di avvenimenti e di insegnamenti.
Egli si ferma sulla riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore, Spirito vivificante. Ed è sull'amore che interroga Pietro. Non è un esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all'uomo che per tre volte l'aveva rinnegato e che ciò nonostante doveva essere la prima pietra della sua Chiesa.
Di fronte alla debolezza di Pietro, soggetto ad alti e bassi, come un po' tutti noi poveri mortali, si erge maestosa e commovente la fedeltà adamantina di Gesù all'uomo che aveva scelto.
Ma a tutti noi quel dialogo umano fra Gesù e Pietro dice anche qualcosa di estremamente consolante. Ci dice cioè che, se erriamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro, forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: "Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo" (Gv 21,16).

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,22-29)
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Portano all'estremità di una catenella intorno al collo alcune croci come se fossero dei gioielli. Fanno stampare sulle loro camicie l'immagine di Gesù. È scritto: "I love Jesus", ma non lo riconoscono come Figlio di Dio. Sono delle persone che vivono in superficie; non hanno quella profondità che permetterebbe di prenderli sul serio. Ed è a persone come loro che si applica la parola: "Voi mi cercate, non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati". "Voi avete il mio nome sulle labbra, perché vedete in me qualcuno che incita alla rivolta contro l'ordine esistente. Voi mi seguite per sfuggire alla vostra vita quotidiana. Ma questo non è affare mio!".
Ecco il nostro modo di pensare, di noi che crediamo in Gesù, e che ci mettiamo per così dire al suo posto. Ma il Signore non parlerebbe così. Egli guarda la via che percorrono gli uomini. Certamente, la direzione non è esattamente la migliore, ma tuttavia essi avanzano. Ed egli accetta la loro andatura dicendo: "Sforzatevi di cercare il vero nutrimento". Essi non ricalcitrano; gli domandano quale sia la via da seguire: "Che cosa dobbiamo fare?". Una nuova speranza esiste all'improvviso per loro, perché c'è qualcuno che non li tratta come dei superficiali.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 14,6-14)
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Gv 14, 8-9
"Mostraci il Padre". Il desiderio di Filippo è il nostro anelito più profondo: "«Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto". Il tuo volto Signore io cerco"» (Sl 26). Non abbiamo altro bisogno che vedere il Padre: mostracelo Gesù, perché solo in Lui riconosciamo noi stessi!
Ma Gesù ci dice: "Chi ha visto me, ha visto il Padre"!
Il volto dell'uomo Gesù, è "il Volto". Il Vangelo ci manifesta Gesù Volto del Padre: questa è la rivelazione cristiana! L'uomo Gesù però, per non avere alibi, ci ha suggerito un'altra apertura per superare se stessi ed incontrare il volto di Dio, non in alternativa, ma in continuità: il volto del fratello: Nel volto del fratello siamo chiamati a riconoscere il Volto di Gesù nel quale risplende il Volto del Padre! Che Gesù non dica anche a noi come a Filippo: "Da tanto tempo sono con te e tu non mi hai conosciuto?".
Donaci di uscire da noi Signore per poterti riconoscere nei fratelli che vivono con noi e guardando quei volti, vedere brillare nei loro occhi la luce di Dio.
La voce di Papa Francesco
Sì, cari giovani, il Signore vuole incontrarci, lasciarsi "vedere" da noi. "E come?" - mi potrete domandare. Anche santa Teresa d'Avila, nata in Spagna proprio 500 anni fa, già da piccola diceva ai suoi genitori: «Voglio vedere Dio». Poi ha scoperto la via della preghiera come «un intimo rapporto di amicizia con Colui dal quale ci sentiamo amati» (Libro della vita, 8, 5). Per questo vi domando: voi pregate? Sapete che potete parlare con Gesù, con il Padre, con lo Spirito Santo, come si parla con un amico? E non un amico qualsiasi, ma il vostro migliore e più fidato amico! Provate a farlo, con semplicità. Scoprirete quello che un contadino di Ars diceva al santo Curato del suo paese: quando sono in preghiera davanti al Tabernacolo, «io lo guardo e lui mi guarda»

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,35-40)
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
«Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna». Gv 6,40
La vita eterna è la vita che Dio stesso dona alla nostra esistenza terrena, che ci prepara a quella immortale nel cielo, quella che già qui sulla terra ci rende figli di Dio. La condizione per ottenere questo grande dono è la fede, che ci fa contemplare in Cristo il Figlio di Dio e orienta tutta la nostra vita terrena alla persona di Gesù.
La vita eterna inizia già qui sulla terra: credendo in Dio, acquistiamo uno sguardo nuovo anche per noi stessi, per le realtà terrestri e per la storia dell'umanità. Gesù ci toglie dalla fragilità e incertezza delle cose per trasportarci nella pienezza della vita spirituale e ci fa ritrovare l'eternità, partecipando alla vita stessa di Dio.
(Paolo VI)
O Signore, fa' che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull'esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all'autorità del Magistero della santa Chiesa. Amen.
Soren Kierkegaard
Nulla di finito, nemmeno l'intero mondo, può soddisfare l'animo umano che sente il bisogno dell'eterno.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Parola del Signore. 

RIFLESSIONI
Sta' in guardia dagli uomini; non dare fiducia a nessuno che abbia più di trent'anni; tutti pensano innanzitutto ai propri interessi! Ecco le precauzioni e i consigli che gli adulti riservano ai giovani da diverse generazioni. Lo fanno con buona intenzione, come questo proverbio, che nasce dall'esperienza: "Un vero amico lo si conosce nelle difficoltà". Di colui che ti sta vicino senza cercare di trarre un beneficio, di costui, ti puoi fidare.
Perché tanti contemporanei di Gesù si interessano a lui? Cos'è che conduce continuamente verso di lui i suoi nemici? È il suo modo diverso di parlare di Dio, oppure il gusto del sensazionale? Si lasciano "trascinare" dai devoti? "Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato", dice il Signore. "Nessuno può dire: Gesù Cristo è il Signore, se non sotto l'azione dello Spirito Santo", aggiunge l'apostolo (1Cor 12,3).
Certo, questo Gesù ha "più di trent'anni" e molti uomini non gli hanno dato fiducia; certo molti lo hanno seguito solo per curiosità. Ma se uno solo si avvicina a lui quando tutti gli altri si allontanano, egli sa perfettamente che è il Padre stesso che lo ha attirato verso di lui, e che è lo Spirito del Signore che gli ha fatto confessare la sua fede.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Parola del Signore. 

RIFLESSIONI
«Come può costui darci la sua carne da mangiare? Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno"». Gv 6, 52-54
Ciò che ci colpisce nel vangelo odierno di Giovanni è il realismo, o meglio ancora, il verismo crudo delle affermazioni di Gesù. Ai Giudei sembrava una cosa inverosimile, se non addirittura scandalosa, sentir dire dal Maestro di Nazaret che avrebbero dovuto mangiare la carne di un uomo e bere il suo sangue! E anche noi avremmo avuto lo stesso atteggiamento di rifiuto. Gesù avrebbe potuto rispondere cercando di attenuare la crudezza delle sue parole, tentando di spiegarle in qualche modo, nel senso che non si trattava di mangiare la sua carne, ma di aderire totalmente nella fede alla realtà della sua persona.
Invece egli ha scelto di insistere sul crudo realismo delle sue parole. E questo per sottolineare fortemente l'importanza e la centralità dell'Eucaristia. Gesù non ci lascia soli nella solitudine di una fede puramente interiore, ma ha voluto essere con noi nel realismo del suo corpo e del suo sangue, che ci vengono da qualcuno che è esterno a noi e non soltanto da uno che è presente solo nella nostra interiorità. Noi, imbevuti come siamo del nostro io soggettivo, corriamo il rischio di racchiudere tutto nel nostro intimo, prescindendo dal valore obiettivo delle cose esterne. Gesù, col suo linguaggio crudo, ci invita a una profonda adesione a lui anche esterna. È, infatti, evidente che non possiamo darci da soli il corpo e il sangue di Gesù per avere la vita eterna: dobbiamo riceverli dall'esterno. La fede nell'Eucaristia ha una sua dimensione importante.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Parola del Signore.

RIFLESSIONI
Volete andarvene anche voi?
Con Cristo si entra in una nuova fase della storia religiosa dell'umanità. Nell'Antico Testamento, l'alleanza tra Dio e l'uomo, obbliga sempre. La fede poteva essere vista anche come obbligo, costrizione, imposizione, giogo da portare ogni giorno. Israele doveva sempre rimanere aggiogato alla Legge se voleva godere i privilegi della benedizione del suo Dio e Signore. L'esilio, la perdita della terra, sono visti come via perché Israele si converta e ritorni sotto il peso dell'alleanza.
Con Gesù tutto cambia. Non vi è più alleanza secondo la carne. Vi è il nuovo patto che è nello Spirito Santo, secondo la legge dello Spirito Santo. Ogni singola persona viene chiamata a scegliere Cristo in pienezza di verità. La verità di Cristo non è come una mucca, che una volta macellata, può vendersi a fettine. La verità di Cristo non si vende a fettine, secondo il gusto o i bisogno personali, i gradimenti del cuore. Essa va presa tutta, neanche una sola sillaba potrà essere tralasciata, trascurata, dimenticata. Chi non accoglie la parola è libero di andarsene. Gesù non trattiene nessuno. Lui non cerca proseliti. Vuole dei veri cristiani e il vero cristiano è colui che vive di ogni parola che esce dal cuore di Gesù Signore.
Anche per gli Apostoli vale questo inviato di Gesù. Anche loro possono andarsene. Se rimangono, devono rimanere in tutta la parola, non in una parte di essa. Pietro, a nome di tutti, risponde che loro non possono andarsene. Non se ne vanno perché Gesù ha parole di vita eterna e perché loro hanno creduto e conosciuto che lui è il Santo di Dio, cioè il suo Messia. Loro sanno e credono che il Messia di Dio ha parole di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.