I SANTI NOVEMBRE
Il paganesimo della Roma imperiale con tutte le seduzioni e
le lusinghe della sua brutale sensualità avvolgeva con funeste ed insidiose
spire il popolo ebreo, che attendeva con fede incrollabile l'Emmanuele, colui
che sarebbe stato la salVezza d'Israele. Ed ecco squillare nel deserto della
Giudea la voce ammonitrice del Battista, che chiamava i popoli alla penitenza,
perché il Messia promesso da Dio era per apparire.
Attratto dalla sua ispirata parola, Andrea, pescatore di Betsaida, divenne suo
discepolo.
Allorché il Battista, vedendo passare il Messia, gridò agli astanti: « Ecco
l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo », Andrea era
presente e segui Gesù Cristo con un suo compagno.
Il Redentore, appena si accorse dei due, si rivolse a loro e disse:
« Chi cercate? ».
« Maestro, risposero quelli, dove abiti? ».
« Venite e vedrete », rispose Gesù.
Ed andarono quei fortunati discepoli, e videro non solo la semplice abitazione
del Salvatore, ma furono così bene istruiti che si convinsero d'aver trovato
veramente il Messia, come aveva loro annunciato Giovanni.
Un altro giorno Gesù vide Andrea mentre con Pietro suo fratello pescava nel
mare di Galilea e disse loro: « Venite dietro di me e vi farò pescatori di
uomini »; e quelli lasciate le reti lo seguirono. Da quel giorno il nostro Apostolo
non abbandonò più il suo Maestro.
Venuto il giorno della Pentecoste, Andrea ripieno di Spirito Santo andò ad
annunciare il nuovo Messia fra i popoli. Passò nella Frigia, nell'Epiro e nella
Tracia dovunque le genti accorrevano per ascoltarlo.
Proseguendo il suo apostolato fra pericoli ed ostacoli senza fine, giunse a
Patrasso in Acaia, ove sparse in abbondanza il buon seme. Ma a contrastare la
sua attività sorse il superbo console romano Egea che, geloso del potere e
timoroso di spiacere all'imperatore, cominciò a perseguitarlo.
Il Santo non cedette, ma rivoltosi a quel prepotente pagano gli disse: «
Tu che
sei giudice degli uomini, sappi che sarai il ludibrio del demonio, se
non
riconosci in Gesù il giudice di tutti ». Preso da sdegno Egea lo fece
rinchiudere in un tetro carcere e condannò il grande Apostolo ad essere
crocifisso. Somma gioia provò allora Andrea, che alla vista della croce
esclamò: « Oh! buona croce, nobilitata dal contatto delle membra del
Signore,
da me desiderata, amata e lungamente ricercata! levami di tra gli uomini
e
rendimi al mio Maestro, affinché per tuo mezzo mi riceva, Egli che in te
mi
redense! ». Avvinto al rozzo legno per due giorni spasimò tra atroci
dolori,
esaltando il Signore e predicando Gesù Cristo al popolo. Poi la sua
bell'anima
volò in Paradiso a ricevere la duplice corona di martire e
d'apostolo.PRATICA. Compiamo con esattezza, giorno per giorno, i doveri
del nostro stato.PREGHIERA. Supplichiamo istantemente la tua maestà, o
Signore, affinché, come
il tuo beato apostolo Andrea fu predicatore e pastore della tua Chiesa,
così
sia per noi perpetuo intercessore presso di te.
I SANTI NOVEMBRE
2 NOVEMBRE
COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTIE
***
BEATI I MORTI CHE MUOINO NEL SIGNORE,
ESSI SI RIPOSANO DALLE LORO FATICHE. Ap 14, 12-13
Qui appare la Saggezza costante dei
santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. Poi udii una voce
dal cielo che diceva: Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel
Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro
opere li seguono. Per coloro che muoiono nella grazia di Cristo, è
una partecipazione alla morte del Signore, per poter partecipare anche alla sua
risurrezione...[Rm 6,3-9; Fil 3,10-11].
Io sono la resurrezione e la vita. Chi
crede in me quand'anche esso fosse morto, vivrà e chi vive e crede in me non
morirà in eterno.
lo scegliesti tra gli eletti e, con Divino invito, or la sua giovane anima abbellisce i giardini del Tuo Regno. Sia fatta la Tua volontà.
Per chi ha ancora vicino i propri cari dategli
un forte abbraccio, perchè un giorno, quando quella persona non ci sarà più vi
mancherà da morire.
I SANTI NOVEMBRE
1 NOVEMBRE OGNISANTI
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NELLA FESTOSA
ASSEMPLEA DEI SANTI RISPLENDA LA GLORIA DEL SIGNORE
E IL LORO TRIONFO CELEBRI I DONI DELLA SUA MISERICORDIA.
NELLA LORO VITA CI OFFRE UN ESEMPIO, NELL'INTERCESSIONE UN AIUTO,
NELLA
COMUNIONE DI GRAZIA UN VINCOLO DI AMORE FRATERNO.
ESSI HANNO
USATO IL TEMPO PER RAGGIUNGERE L'ETERNITA'
Un'unica festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente. Oggi è una festa di speranza:
"L'ASSEMBLEA FESTOSA DEI NOSTRI FRATELLI"
rappresenta la parte eletta e sicuramente SAGGIA del popolo di Dio; ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento SAGGIO e fedele della grazia del battesimo.
La festa di ognissanti, nota
anche come tutti i santi è una solennità che celebra insieme la gloria e l'onore
di tutti i santi e martiri, noti o ignoti. Seguita il due dalla commemorazione
dei defunti o giorno dei morti.
La festa di tutti i santi, cosi come, la commemorazione dei defunti ci ricorda
che il destino dell'uomo è la santità, è "gioire alla presenza di Dio
nell'eternità". Dal libro dell'apocalisse di san Giovanni Apostolo. Io,
Giovanni, vidi una gran folla, che nessuno poteva contare, di ogni nazione,
tribù, popolo e lingua; stava ritta davanti al trono e davanti all'agnello;
indossavano vesti bianche e avevano palme nelle loro mani. E uno degli anziani
disse: (essi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione: hanno lavato le
loro vesti rendendole candide nel sangue dell'agnello. Per questo si trovano
davanti al trono di Dio e lo servono notte e giorno nel suo tempio. Colui che
siede sul trono distenderà la sua tenda sopra di loro: non avranno più ne fame
ne sete; non li colpirà più il sole ne calore alcuno, poichè l'agnello che sta
in mezzo al trono, li pascerà e condurrà alle sorgenti d'acqua viva; e Dio
tergerà ogni lacrima dai loro occhi).
Martino (Pannonia c. 316 - Candes, Francia, 397), rivelò, ancora soldato e catecumeno, la sua carità evangelica dando metà del mantello a un povero assiderato dal freddo. Dopo il Battesimo si mise sotto la guida di sant'Ilario (339) e fondò a Ligugè, presso Poitiers, un monastero (360), il primo in Occidente. Ordinato sacerdote e vescovo di Tours (372), si fece apostolo delle popolazioni rurali con l'aiuto dei monaci del grande monastero di Marmoutiers (Tours). Unì alla comunicazione del Vangelo un'incessante opera di elevazione sociale dei contadini e dei pastori. La sua figura ha fondamentale rilievo nella storia della Chiesa in Gallia, sotto l'aspetto pastorale, liturgico e monastico. Santo molto popolare, è il primo confessore non martire ad essere venerato con rito liturgico. La sua «deposizione» l'11 novembre è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI).
Lauingen (Baviera),
1206 circa - Colonia, 15 novembre 1280.
Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane venne in Italia per studiare le
arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella
penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione
religiosa e per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la
cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d'eccezione:
Tommaso d'Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio
teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso:
il commento dell'opera di Dionigi l'Areopagita e degli scritti filosoficonaturali
di Aristotele. Alberto vedeva il punto d'incontro di questi due autori nella
dottrina dell'anima. Posta da Dio nell'oscurità dell'essere umano (Dionigi),
secondo Aristotele l'anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici
dell'esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la
sua origine divina. Alberto dava così avvio all'orientamento mistico nel suo
ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca
filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle
scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale
dell'ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di
Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel
1280.
Patronato: Scienziati
Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Sant'Alberto, detto Magno,
vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell'Ordine dei Predicatori,
insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro
di san Tommaso d'Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei
santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la
sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i
popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell'Ordine a ogni onore e a Colonia
in Germania si addormentò piamente nel Signore.
I SANTI NOVEMBRE
22 Novembre Santa Cecilia
Cecilia è una delle
sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è
dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec. IV). Il suo culto si
diffuse dovunque prendendo l'avvio da una «Passione» nella quale viene
esaltata come modello di vergine cristiana. Più tardiva è
l'interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e
del canto sacro. La sua memoria il 22 novembre è già celebrata nell'anno
546, come attesta il «Liber pontificalis» (sec. VI).