IL VANGELO DEL GIORNO: https://www.iosonolalucedelmondo.it/indice-anno-liturgico-2022/
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I SANTI NOVEMBRE

Il paganesimo della Roma imperiale con tutte le seduzioni e le lusinghe della sua brutale sensualità avvolgeva con funeste ed insidiose spire il popolo ebreo, che attendeva con fede incrollabile l'Emmanuele, colui che sarebbe stato la salVezza d'Israele. Ed ecco squillare nel deserto della Giudea la voce ammonitrice del Battista, che chiamava i popoli alla penitenza, perché il Messia promesso da Dio era per apparire.
Attratto dalla sua ispirata parola, Andrea, pescatore di Betsaida, divenne suo discepolo.
Allorché il Battista, vedendo passare il Messia, gridò agli astanti: « Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo », Andrea era presente e segui Gesù Cristo con un suo compagno.
Il Redentore, appena si accorse dei due, si rivolse a loro e disse:
« Chi cercate? ».
« Maestro, risposero quelli, dove abiti? ».
« Venite e vedrete », rispose Gesù.
Ed andarono quei fortunati discepoli, e videro non solo la semplice abitazione del Salvatore, ma furono così bene istruiti che si convinsero d'aver trovato veramente il Messia, come aveva loro annunciato Giovanni.
Un altro giorno Gesù vide Andrea mentre con Pietro suo fratello pescava nel mare di Galilea e disse loro: « Venite dietro di me e vi farò pescatori di uomini »; e quelli lasciate le reti lo seguirono. Da quel giorno il nostro Apostolo non abbandonò più il suo Maestro.
Venuto il giorno della Pentecoste, Andrea ripieno di Spirito Santo andò ad annunciare il nuovo Messia fra i popoli. Passò nella Frigia, nell'Epiro e nella Tracia dovunque le genti accorrevano per ascoltarlo.
Proseguendo il suo apostolato fra pericoli ed ostacoli senza fine, giunse a Patrasso in Acaia, ove sparse in abbondanza il buon seme. Ma a contrastare la sua attività sorse il superbo console romano Egea che, geloso del potere e timoroso di spiacere all'imperatore, cominciò a perseguitarlo.
Il Santo non cedette, ma rivoltosi a quel prepotente pagano gli disse: « Tu che sei giudice degli uomini, sappi che sarai il ludibrio del demonio, se non riconosci in Gesù il giudice di tutti ». Preso da sdegno Egea lo fece rinchiudere in un tetro carcere e condannò il grande Apostolo ad essere crocifisso. Somma gioia provò allora Andrea, che alla vista della croce esclamò: « Oh! buona croce, nobilitata dal contatto delle membra del Signore, da me desiderata, amata e lungamente ricercata! levami di tra gli uomini e rendimi al mio Maestro, affinché per tuo mezzo mi riceva, Egli che in te mi redense! ». Avvinto al rozzo legno per due giorni spasimò tra atroci dolori, esaltando il Signore e predicando Gesù Cristo al popolo. Poi la sua bell'anima volò in Paradiso a ricevere la duplice corona di martire e d'apostolo.PRATICA. Compiamo con esattezza, giorno per giorno, i doveri del nostro stato.PREGHIERA. Supplichiamo istantemente la tua maestà, o Signore, affinché, come il tuo beato apostolo Andrea fu predicatore e pastore della tua Chiesa, così sia per noi perpetuo intercessore presso di te. 

I SANTI NOVEMBRE

2 NOVEMBRE
COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTIE

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BEATI I MORTI CHE MUOINO NEL SIGNORE, ESSI SI RIPOSANO DALLE LORO FATICHE. Ap 14, 12-13

Qui appare la Saggezza costante dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. Poi udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono. Per coloro che muoiono nella grazia di Cristo, è una partecipazione alla morte del Signore, per poter partecipare anche alla sua risurrezione...[Rm 6,3-9; Fil 3,10-11].
Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me quand'anche esso fosse morto, vivrà e chi vive e crede in me non morirà in eterno.

lo scegliesti tra gli eletti e, con Divino invito, or la sua giovane anima abbellisce i giardini del Tuo Regno. Sia fatta la Tua volontà.

Per chi ha ancora vicino i propri cari dategli un forte abbraccio, perchè un giorno, quando quella persona non ci sarà più vi mancherà da morire.

I SANTI NOVEMBRE

1 NOVEMBRE OGNISANTI

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NELLA FESTOSA ASSEMPLEA DEI SANTI RISPLENDA LA GLORIA DEL SIGNORE
E IL LORO TRIONFO CELEBRI I DONI DELLA SUA MISERICORDIA.
NELLA LORO VITA CI OFFRE UN ESEMPIO, NELL'INTERCESSIONE UN AIUTO,
NELLA COMUNIONE DI GRAZIA UN VINCOLO DI AMORE FRATERNO.
ESSI HANNO USATO IL TEMPO PER RAGGIUNGERE L'ETERNITA'

Un'unica festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente. Oggi è una festa di speranza:

"L'ASSEMBLEA FESTOSA DEI NOSTRI FRATELLI"

rappresenta la parte eletta e sicuramente SAGGIA del popolo di Dio; ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento SAGGIO e fedele della grazia del battesimo.

La festa di ognissanti, nota anche come tutti i santi è una solennità che celebra insieme la gloria e l'onore di tutti i santi e martiri, noti o ignoti. Seguita il due dalla commemorazione dei defunti o giorno dei morti.
La festa di tutti i santi, cosi come, la commemorazione dei defunti ci ricorda che il destino dell'uomo è la santità, è "gioire alla presenza di Dio nell'eternità". Dal libro dell'apocalisse di san Giovanni Apostolo. Io, Giovanni, vidi una gran folla, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua; stava ritta davanti al trono e davanti all'agnello; indossavano vesti bianche e avevano palme nelle loro mani. E uno degli anziani disse: (essi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione: hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell'agnello. Per questo si trovano davanti al trono di Dio e lo servono notte e giorno nel suo tempio. Colui che siede sul trono distenderà la sua tenda sopra di loro: non avranno più ne fame ne sete; non li colpirà più il sole ne calore alcuno, poichè l'agnello che sta in mezzo al trono, li pascerà e condurrà alle sorgenti d'acqua viva; e Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi).

Martino (Pannonia c. 316 - Candes, Francia, 397), rivelò, ancora soldato e catecumeno, la sua carità evangelica dando metà del mantello a un povero assiderato dal freddo. Dopo il Battesimo si mise sotto la guida di sant'Ilario (339) e fondò a Ligugè, presso Poitiers, un monastero (360), il primo in Occidente. Ordinato sacerdote e vescovo di Tours (372), si fece apostolo delle popolazioni rurali con l'aiuto dei monaci del grande monastero di Marmoutiers (Tours). Unì alla comunicazione del Vangelo un'incessante opera di elevazione sociale dei contadini e dei pastori. La sua figura ha fondamentale rilievo nella storia della Chiesa in Gallia, sotto l'aspetto pastorale, liturgico e monastico. Santo molto popolare, è il primo confessore non martire ad essere venerato con rito liturgico. La sua «deposizione» l'11 novembre è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI).

Lauingen (Baviera), 1206 circa - Colonia, 15 novembre 1280.
Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d'eccezione: Tommaso d'Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso: il commento dell'opera di Dionigi l'Areopagita e degli scritti filosofico­naturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d'incontro di questi due autori nella dottrina dell'anima. Posta da Dio nell'oscurità dell'essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l'anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell'esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio all'orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell'ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel 1280.

Patronato: Scienziati

Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Sant'Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell'Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d'Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell'Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore.

Alberto, della nobile famiglia Bollstadt,
prese ancora giovanissimo l'Abito dei Predicatori dalle mani del Beato Giordano di Sassonia, immediato successore del Santo Patriarca Domenico. Dopo aver trionfato nel mondo, al giovane studente sembrò ostacolo insormontabile le difficoltà che incontrava nello studio della Teologia, e fu tentato di fuggire dalla casa del Signore. La Madonna, però, di cui era devotissimo, lo animò a perseverare, rasserenandolo nei suoi timori, dicendogli: "Attendi allo studio della sapienza e affinché non ti avvenga di vacillare nella fede, sul declinare della vita ogni arte di sillogizzare ti sarà tolta". Sotto la tutela della Celeste Madre, Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura, sì da essere acclamato Dottore universale e meritare il titolo di Grande, ancor quando era in vita. Insegnò con sommo onore a Parigi e nei vari Studi Domenicani di Germania, soprattutto in quello di Colonia, da lui fondato, dove ebbe tra i suoi discepoli San Tommaso d'Aquino, di cui profetizzò la grandezza. Fu Provinciale di Germania e, nel 1260, Vescovo di Ratisbona, alla cui sede rinunziò per darsi di nuovo all'insegnamento e alla predicazione. Fu arbitro e messaggero di pace in mezzo ai popoli, e al Concilio di Lione portò il contributo della sua sapienza per l'unione della Chiesa Greca con quella Latina. Avanzato negli anni saliva ancora vigoroso la cattedra, ma un giorno, come Maria aveva predetto, la sua memoria si spense. Anelò allora solo al cielo, al quale volò dopo quattro anni, il 15 novembre 1280, consumato dalla divina carità. La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea a Colonia. Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato. Papa Pio XI nel 1931 lo ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16 dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono dei cultori delle scienze naturali.

I SANTI NOVEMBRE

22 Novembre Santa Cecilia

Cecilia è una delle sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec. IV). Il suo culto si diffuse dovunque prendendo l'avvio da una «Passione» nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana. Più tardiva è l'interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e del canto sacro. La sua memoria il 22 novembre è già celebrata nell'anno 546, come attesta il «Liber pontificalis» (sec. VI).